Messi contro Cristiano Ronaldo, Vilanova contro Mourinho, fantasia
catalana contro tradizione madrilena, capolista contro campioni in
carica, al momento sesti in classifica: ai molti, consueti motivi
diinteresse del clasico, che opporrà domenica alle 19.50 al Camp Nou
Barcellona e Real Madrid, si aggiunge questa volta un'inedita querelle
politico-diplomatica, che cala la massima sfida del calcio spagnolo nel
tormentato scenario mediorientale. Quella che sembrava un'iniziativa di conciliazione ed equidistanza del
club blaugrana - l'invito ad assistere al match rivolto ad esponenti
israeliani e palestinesi - si è rivelato invece un autogol. Mahmud al
Sarsak, stella del calcio palestinese, per tre anni agli arresti in
Israele perché sospettato di attività terroristiche, non sarà spettatore
al Camp Nou: motivo, la presenza in tribuna di Ghilad Shalit, il
militare israeliano per cinque anni prigioniero di Hamas a Gaza.«Mi rifiuto di sedere nello stesso posto di un assassino giunto con un
carro armato», ha detto lunedì in conferenza stampa al Sarsak, tornato
in libertà nel luglio scorso dopo tre mesi di sciopero della fame. E non
è bastato a convincere il calciatore di Rafah, nel sud della Striscia
di Gaza, l'invito rivolto dal Barca - e a quanto sembra accettato - al
rappresentante palestinese in Spagna, Mussa Amer Odeh, e al presidente
dell'Associazione calcio palestinese, Jibril Rajub.
Domenica sera, dunque, riflettori non solo sul campo ma anche sulla tribuna d'onore......................http://www.ilmessaggero.it/
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