L’amica
Joelle, che insegna filosofia in un liceo parigino, mi dice che,
quest’anno, gli studenti islamici oltre a non reagire affatto ad alcun
tipo di stimolo la interrompono periodicamente con tono aggressivo: “Ma
Aristotele era credente? Ma Platone credeva in Dio? Ma Socrate…” ecc.,
per poi concludere: “Ma se non erano credenti, perché noi li dovremo
studiare?” “E’ una vera fortuna che non sappiano che sono ebrea” mi
dice Joelle ridendo, “altrimenti sarebbe un disastro!”. Poi si
interrompe un attimo a riflettere: “Ma forse sono solo un’ingenua, e lo
sanno perfettamente. Ed è appunto per questo che si comportano così”.Laura Quercioli Mincer, slavista, http://www.moked.it/
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