Capolavori sulla via di casa: la Francia libera 8 opere d'arte trafugate dai nazisti
Sembra incredibile che, a quasi settant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, si senta ancora parlare di opere d’arte trafugate dai nazisti,
ma d’altronde la storia procede secondo il suo ritmo. Quando poi si
tratta di restituire quattro capolavori che per decenni hanno fatto
bella mostra di sé al Louvre di Parigi (ed altre tre
opere in collezioni pubbliche a Saint-Etienne, Agen e Tours), le cose si
fanno ancora più difficili. I legittimi proprietari, due famiglie
ebree, se li erano visti sequestrare da Hitler in persona, deciso a
costruire il suo personale Führermuseum, che doveva essere costruito nella sua città natale, a Linz, in Austria.Guarda caso, quando si tratta di antichi maestri, gli italiani ci sono sempre di mezzo. I dipinti
che stanno per rientrare a gerusalemme sono infatti a firma diPieter
Jansz van Asch, Gaspare Diziani, Salavator Francesco Fontebasso, Gaetano
Gandolfi, Alessandro Longhi, Francois-Charles Palko, e Sebastiano
Ricci.Si tratta di una piccola goccia in un intero oceano di opere espropriate
dai nazisti. Si stima infatti che buona parte dei 100.000 beni
“saccheggiati” tra il 1940 ed il 1944 in Francia siano stati restituiti
alle famiglie israeliane, ma, solo in Francia, ci sono ancora 2.000
opere d’arte che non hanno ancora ritrovato la via di casa.Tra i capolavori c’è anche la Tentazione di Sant’Antonio di Sebastiano Ricci (un particolare nella foto sopra), opera che arriva nelle mani di Tom Selldorff, nipote del legittimo proprietario, Richard Neumann, un ebreo austriaco.http://www.artsblog.it
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