mercoledì 7 maggio 2008

La bandiera Israeliana venne adottata il 28 ottobre 1948. Rappresenta una stella di David blu, su sfondo bianco, posta tra due strisce blu che ricorda il “tallit”, il manto di preghiera ebraico.

Per chi volesse ascoltare l’Hatikvà, l’inno nazionale d’Israele, rimando a:
http://it.encarta.msn.com/encnet/refpages/RefMedia.aspx?refid=221623552&artrefid=761575008&sec=-1&pn=1

La mia proposta agli italiani per i 60 anni di Israele: il 14 maggio esponiamo pubblicamente la bandiera israeliana
Il presidente Giorgio Napolitano dia l'esempio accogliendo simbolicamente la bandiera con la stella di David alla Fiera del Libro di Torino

di Magdi Cristiano Allam

In Italia esporre la bandiera israeliana è di fatto vietato perché considerata di per sé come “provocatoria”, in quanto espressione di uno Stato percepito come illegale e criminale che può essere, per forza maggiore, tollerato ma mai e poi mai pienamente legittimato come qualsiasi altro paese del mondo. Ne abbiamo avuto conferma con la reiterata aggressione, nel corso del corteo romano del 25 aprile, contro i superstiti della “Brigata Ebraica” e i sopravvissuti ad Auschwitz, rei di aver sfilato sventolando la bandiera con la stella a sei punte. Così come si è verificato il giorno prima a Torino quando il questore, Stefano Berrettoni, ha negato ad alcuni esponenti della comunità ebraica l’autorizzazione a sostare pacificamente con la bandiera israeliana accogliendo il presidente Napolitano all’inaugurazione della Fiera del Libro l’8 maggio che, proprio quest’anno, ha Israele quale ospite d’onore nel sessantesimo della sua fondazione.
Il questore ha addotto “motivi di ordine pubblico”, precisando che l’esposizione delle bandiere israeliane davanti all’ingresso della Fiera del Libro “sembrerebbe una provocazione”, che rischierebbe di far esplodere lo scontro con i manifestanti ostili alla presenza di Israele e che il 10 maggio sempre a Torino indiranno una manifestazione nazionale per la “Palestina libera”. Il questore ha quindi disposto che l’accoglienza del capo dello Stato avverrà all’interno della Fiera. Di fatto a Torino da mesi questi manifestanti, appartenenti perlopiù all’area della sinistra radicale, espongono liberamente bandiere palestinesi ovunque e imbrattano impunemente la città di scritte anti-israeliane. Tutto ciò a loro è consentito perché appartiene, piaccia o meno, a una consolidata tradizione politica filo-araba e filo-palestinese che l’Italia ha promosso sin dal dopoguerra. E anche se oggi è una minoranza ad esprimerla pubblicamente, di fatto sono molti di più quelli che condividono il pregiudizio anti-israeliano.Dobbiamo prendere atto del fatto che in Italia è del tutto legittimo sventolare la bandiera di uno Stato inesistente e che non è mai esistito nella storia, la Palestina, mentre si può rischiare il linciaggio se ci si espone pubblicamente con la bandiera di uno Stato esistente e pienamente legittimato dalle Nazioni Unite. Il fatto assume connotati ancor più incresciosi considerando che la Palestina vagheggiata non è uno Stato che dovrebbe convivere pacificamente al fianco di Israele, bensì sostituirsi ad Israele di cui si nega il diritto all’esistenza. Questo paradosso non viene meno anche di fronte all’orientamento della comunità ebraica di assecondare la decisione del questore di Torino all’insegna del quieto vivere e per non creare alcuna tensione che potrebbe portare all’annullamento della presenza di Napolitano.Ebbene proprio il capo dello Stato, che si è già coraggiosamente schierato a difesa del diritto di Israele all’esistenza condannando l’anti-sionismo quale nuova forma di antisemitismo, potrebbe nel sessantesimo della fondazione dello Stato ebraico assumere una decisione altrettanto coraggiosa per legittimare a pieno titolo l’esposizione della bandiera israeliana ovunque in Italia. Napolitano potrebbe dare lui stesso l’esempio accogliendo una bandiera israeliana offertagli dall’ambasciatore Gideon Meir, nel giorno dell’inaugurazione della Fiera del Libro. Il suo esempio potrebbe essere raccolto dalle istituzioni pubbliche e dagli enti locali, esibendo nel giorno dell’indipendenza di Israele, il prossimo 14 maggio, la bandiera israeliana. Sarebbe un gesto simbolico che, oggi più che mai, in una fase storica in cui l’Iran e la Siria rincorrono l’arma atomica per distruggere lo Stato ebraico, corrisponderebbe a una precisa scelta etica a favore del diritto alla vita.
http://www.magdiallam.it/node/4841

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