sabato 9 gennaio 2010



ISRAELE-ANP: DIPLOMAZIA ALL'OPERA PER RIPRESA NEGOZIATI

(di Giorgio Raccah) (ANSAmed) - GERUSALEMME - L'inizio del nuovo anno porta con se' un risveglio di attivita' diplomatiche per rilanciare i negoziati di pace israelo-palestinesi e vede leader arabi impegnati in una serie di incontri, come quello di oggi a Sharm El-Sheikh, dove il presidente Hosni Mubarak ha ricevuto il presidente dell'Autorita' palestinese Abu Mazen (Mahmud Abbas) e re Abdallah di Giordania. E mentre a Gerusalemme il premier israeliano Benyamin Netanyahu dice ''di avvertire nelle ultime settimane un cambiamento nell'aria che spero possa maturare e portare alla ripresa del processo di pace'' il quotidiano Maariv di Tel Aviv riferisce che gli Stati Uniti avrebbero formulato un piano per portare entro due anni israeliani e palestinesi a un accordo su tutto il contenzioso e alla fine del conflitto. Secondo il giornale, gli Stati Uniti propongono l'immediata ripresa delle trattative: nei primi nove mesi dovrebbero stabilire i confini di un futuro stato di Palestina e nei successivi 15 mesi risolvere le altre questioni chiave, come il futuro di Gerusalemme e la questione dei profughi palestinesi. Gli Stati Uniti darebbero ai palestinesi una lettera di garanzia che il periodo di due anni non sara' prorogabile e che in caso di insuccesso delle trattative Washington sosterra' la richiesta palestinese di un territorio la cui superficie in Cisgiordania - nell'eventualita' di uno scambio di terre - non sia inferiore a quella di questa regione prima dell'occupazione israeliana nel 1967. A Gerusalemme il premier Netanyahu ha detto di essere pronto all'immediata e incondizionata ripresa delle trattative mentre il suo ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ha detto ''di non ritenere realistica'' la prospettiva di un accordo con i palestinesi in due anni. L'odierno colloquio di Mubarak con Abu Mazen appare legato a quello che egli ha avuto la scorsa settimana con Netanyahu. Quest'ultimo si era recato al Cairo con sue proposte per facilitare la ripresa dei negoziati che avevano, a quanto pare, favorevolmente colpito i governanti egiziani. Non e' chiaro quali esiti abbia avuto l'odierno colloquio. Abu Mazen non ha dato indicazioni di una prossima ripresa delle trattative e non ha segnalato un ammorbidimento della richiesta palestinese di totale - non solo parziale - arresto dell' edilizia negli insediamenti ebraici in Cisgiordania come condizione per il ritorno al tavolo delle trattative. Fonti palestinesi, commentando le voci di un piano Usa e di altre iniziative, hanno detto che si tratta solo di idee in via di formazione e nulla di piu'. Mubarak ha ricevuto anche re Abdallah di Giordania che voleva essere aggiornato sugli ultimi sviluppi diplomatici in campo israelo-palestinese. Nella regione e' atteso l'arrivo dell' inviato Usa George Mitchell, ma prima di lui saranno a Washington due inviati di Mubarak per riferire sui colloqui con Netanyahu e Abu Mazen.

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