mercoledì 31 marzo 2010


Pasqua, le tradizioni in tavola La storia di uova, agnello e colomba

Sono i simboli più tradizionali della Pasqua: grande o piccolo, di cioccolato, o di gallina con il guscio decorato, da mangiare o da ammirare, l'uovo è uno dei riti irrinunciabili delle feste pasquali. Insieme alla colomba e al capretto, le uova si scambiano di anno in anno sono portatrici di una storia vecchia di secoli. L'uso di regalare le uova coincide con l'inizio della primavera, periodo in cui la natura si risveglia dal lungo letargo invernale. Le uova sono il simbolo della fertilità e della rinascita, e in questa veste sono protagoniste di molti miti che risalgono a diverse religioni precristiane** e mitologiche. Ad esempio, il cielo e la terra erano considerati due emisferi che riuscivano a creare un unico uovo che costituiva la vittoria della vita sulla morte. Gli antichi Egizi, ad esempio, consideravano l'uomo come il fulcro dei quattro elementi, acqua, aria, terra e fuoco, sui quali si fondava l'universo. Molti sono i popoli presso i quali era diffuso lo scambio delle uova di gallina in coincidenza con l'inizio della primavera: oltre ai Persiani, la consuetudine era viva presso i Greci e i Cinesi, a conferma del fatto che lo scambio delle uova ha un'origine molto più antica dell'Avvento del Cristianesimo. Secondo la tradizione della Pasqua cristiana lo scambio delle uova viene collegato al mistero della morte e della resurrezione di Cristo: l'uovo è il simbolo della rinascita di Gesù e, in modo più esteso, dell'uomo. Nel Medioevo le uova venivano offerte alla servitù come dono primaverile, mentre l'abitudine di regalare a Pasqua le uova decorate è nata probabilmente in Germania e da qui si è diffusa a tutta l'Europa. Dall'evoluzione di questa consuetudine è probabilmente derivata l'abitudine di regalare uova "artificiali", fabbricate o rivestite in materiali preziosi tra i quali anche l'argento, il platino o l'oro, soprattutto tra i nobili. Ad esempio Edoardo I, re d'Inghilterra e d'Aquitania dal 1272 al 1307, commissionò la realizzazione di 450 uova rivestite d'oro e donate in occasione della Pasqua. L'uso delle uova di cioccolato è più recente e costituisce il segmento finale di queste tradizioni millenarie. La consuetudine di consumare l'agnello e il capretto a Pasqua risale invece alla tradizione ebraica. Come si legge nell'Antico Testamento, l'agnello è il memoriale, eseguito con il sacrificio di un agnello, della liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù d'Egitto. La notte prima della partenza del popolo ebraico dall'Egitto, infatti, il Signore ordinò a Mosé e ad Aronne di far chiudere in casa tutti i figli di Israele e di contrassegnare le soglie con il sangue di una agnello o di un capretto, lo stesso che avrebbe costituito la cena della famiglia riunita in quella casa. Racconta il libro dell'Esodo che quella notte l'angelo del Signore scese sulla terra e uccise tutti i figli primogeniti del popolo d'Egitto, ma risparmiò i figli di Israele, guidato dal contrassegno di sangue di agnello sugli usci. Il mattino successivo, Mosé e Aronne ottennero dal faraone, sconvolto da questa strage, il permesso di uscire dal paese per andare in cerca della terra promessa. Nel Nuovo Testamento, l'agnello pasquale assume nuovi significati e viene identificato con lo stesso Gesù Cristo. Per quanto riguarda la colomba, invece, le leggende fanno risalire la tradizione di questo dolce all'epoca longobarda, in particolare al re Alboino che, durante l'assedio di Pavia, ricevette in segno di pace un pan dolce a forma di colomba. Secondo un'altra leggenda, viva a Milano e a Pavia, invece, la colomba è legata alla regina longobarda Teodolinda e all'abate irlandese San Colombano. L'abate, al suo arrivo in città nel 612, fu ricevuto con un banchetto a base di carne di selvaggina. Trattandosi di carni molto ricche e poco adatte a un pasto in un periodo di precetto che richiedeva l'astinenza, San Colombano, per non creare un incidente diplomatico, benedisse le carni, trasformandole in pani bianchi a forma di colomba. 30.03.2010 http://www.tgcom.mediaset.it/
**L’uovo sodo: è il simbolo dell’eternità della vita, per la sua forma, e di lutto, per la distruzione del Tempio. (Nota: Il giorno di Tish’à Beàv e il I giorno di Pésach cadono sempre nello stesso giorno della settimana. Si dice: “Come l’uovo, nel cuocere, diventa sempre più duro, così Israele diventa più saldo nella sua lealtà verso il Signore, dopo ogni persecuzione”).

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