domenica 13 giugno 2010


L'IRA DI AHMADINEJAD CONTRO ONU E ISRAELE

(AGI) - Roma, 11 giu. - A quarantott'ore dal via libera delle sanzioni approvate dal Consiglio di sicurezza Onu, il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, ha attaccato duramente le Nazioni Unite, gli Usa e Israele "stato condannato". Secondo il presidente iraniano, che ha parlato a margine dell'Expo di Shangai, le sanzioni Onu altro non sarebbero che "roba per il cestino dei rifiuti", "strumenti di dittatura" che "non avranno alcun effetto" sul programma nucleare iraniano. E per quanto riguarda Israele, stato "protetto" dagli Usa, Ahmadinejad ha detto che non sopravvivera' ed e' "condannato". Il presidente iraniano ha anche accusato gli Stati Uniti di essere in malafede nel dibattito sul nucleare: "E' chiaro che gli Usa non sono contro le bombe atomiche perche' hanno un regime sionista con le bombe atomiche nella regione". E poi ha aggiunto: "Stanno cercando di salvare il regime sionista, ma il regime sionista non sopravvivera', e' condannato". Il problema restano quindi gli Usa e non Pechino, nonostante il fatto che la Cina nei giorni scorsi ha appoggiato la risoluzione delle Nazioni Unite. "Noi abbiamo relazioni molto buone con la Cina - ha proseguito Ahmadinejad - e non c'e' motivo di indebolirle." "Il tempo dell'intimidazione e della coercizione e' finito" ha tuonato il presidente iraniano che domani tornera' in patria per il primo anniversario della sua contestata elezione. Mir Hossein Mussavi e Mehdi Karrubi avrebbero dovuto scender ein piazza ma all'ultimo momento hanno comunicato di aver rinunciato alla protesta. Scelta per cui la Hillary Clinton ha anche espresso "rammarico". Intanto dagli Usa il segretario alla Difesa, Robert Gates, ha ribadito la linea del pressing nei confronti di Teheran. Ci vorranno dagli uno ai tre anni perche' l'Iran sia in grado di sviluppare un'arma atomica, ha detto aggiungendo che quindi c'e' ancora tempo per tenere l'Iran sotto pressione.

Nessun commento: