sabato 16 aprile 2011


Arrigoni nelle mani degli islamisti? No del Mossad Ecco una notizia di quelle che le anime belle dagli occhi bendati di certi settori, minoritari ma rumorosi, dell’estrema sinistra italiana non vogliono proprio capire. O forse, meglio, non possono capire. Vittorio Arrigoni, l’eroe dei tutte le Flottiglie, passate, presenti e future, e’ stato rapito da un gruppo islamico, ancor piu’ radicale di Hamas, nella Striscia di Gaza che aveva eletto a sua seconda patria. Come e’ possibile, si chiedono ora quanti non possono neppure immaginare che un attivista filo palestinese possa essere nei guai per mano islamica? Naturalmente ci deve essere la mano del Mossad! Naturalemente e’ opera del complotto sionista! Naturalemente c’e’ lo zanpino di Berlusconi, che con un telefono cerca voti per far passare il processo breve alla Camera e con l’altro organizza rapimenti nella Striscia di Gaza! No, non sto scherzando. Commenti di questo tenore li trovate numerosi sulla pagina Facebook di Vittorio Arrigoni . Nell’unire la mia voce a quella di quanti chiedono in queste ore l’immediata liberazione di Vittorio Arrigoni, mi sembra utile fornire ai lettori ignari della realtà’ di Gaza alcune informazioni che aiutano a comprendere l’origine di questo deprecabile episodio. Il gruppo che ha rapito Arrigoni, “Monoteismo e Guerra Santa” fa parte della galassia salafista (o salafita), una corrente dell’Islam che predica un ritorno alle origini e la lotta a ogni forma di occidentalizzazione. A Gaza, i salafisti (o salafiti) hanno fatto la loro comparsa dopo la presa del potere di Hamas ai danni di Fatah, nel 2007. Hamas ha inizialmente tollerato questi gruppi, affidando loro il compito di guardiani della “morale”. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: minacce e intimidazioni nei confronti della sparuta comunità’ cristiana , duemila anime, con l’assassinio, ancora impunito, del libraio Rami Khader Ayya; attacchi con bombe incendiarie contro gli internet caffè’; il divieto ai parrucchieri uomini di esercitare la loro professione. In poco tempo, il peso dei salafisti (o salafiti) e’ cresciuto e gruppi della galassia hanno cominciato a sfidare apertamente Hamas e il suo monopolio del potere. Il primo scontro risale al 15 agosto del 2009, quando Abdel-Latif Moussa, leader del gruppo Jund Ansar Allah, si proclamo’ emiro di Rafah. Hamas non andò per il sottile. Dopo poche ore, assalto’ la moschea nella quale era asserragliato l’auto proclamato emiro e lo uccise assieme ai suoi seguaci. Questo e’ il contesto in cui e’ maturato il rapimento di Vittorio Arrigoni. L’attivista italiano si trova nelle mani di un gruppo il cui leader, lo sceicco Abu Walid-al-Maqdasi, era stato arrestato lo scorso mese da Hamas. E’ vittima dell’ideologia fondamentalista di gruppi islamici che criticano Hamas per la lentezza con cui procede nell’islamizzazione della società palestinese. Israele, il sionismo, Berlusconi non c’entrano nulla. .Ma lo strabismo di chi crede che tutto il male sia da una sola parte, quella israeliana, gioca brutti scherzi. E offende la ragione.Claudio Pagliara. 14 aprile http://www.claudiopagliara.it/

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