martedì 22 novembre 2011

fiume Giordano

Voci a confronto

La questione dell’atomica iraniana è di nuovo all’ordine del giorno, dopo il rapporto dell’agenzia atomica internazionale che ha certificato che gli ayatollah sono vicinissimi alla costruzione della Bomba. Da un lato vi sono i soliti segni di inerzia della comunità internazionale (Fabbri sul Giornale), mentre l’Iran accentra la sua guida politica su Khameney (Foggy Bottom sul Foglio). I russi, grandi protettori e fornitori militari di Iran e Siria, rifiutano il rapporto perché “politico”, francesi e tedeschi respingono ogni ipotesi di azione militare, l’Europa rimanda le sanzioni (Brogi su Avvenire) mentre la Gran Bretagna vi si prepara e forse anche gli Stati Uniti (Gaggi sul Corriere, Pioli sul Giorno). A Israele e in particolare al Mossad è stata attribuita dalla stampa internazionale, a partire da “Time”, che però non è una fonte specialmente credibile sul Medio Oriente, la responsabilità dell’esplosione che l’altro giorno ha devastato una base di pasdaran, uccidendo il generale che sovraintendeva alla preparazione dei missili balistici intercontinentali (Olimpio sul Corriere, Randjbar-Daemi su Europa Ranieri sul Foglio). Nel frattempo il dibattito su un’azione militare israeliana contro l’Iran si è acceso (si veda per esempio l’intervento di Dan Segre sul Giornale, molto fermamente contrario, Panella su Libero, Scuto su Repubblica).In Siria continua la repressione, ci sono stati ancore altri 30 morti (redazione del Giornale) fra cui un ragazzino che si era rifiutato di sfilare per Assad (Muglia sul Corriere), il re di Giordania ha invitato Assad a lasciare il potere e il regime ha mandato il solito gruppo di teppisti ad assaltare l’ambasciata giordana (C. Zec. sul Corriere). Ma Il manifesto, di solito così tenero nei confronti di tutti i rivoltosi al mondo, ospita con britannico aplomb senza commenti le opinioni del ministro degli esteri siriano che assicura “non andrà come in Libia” e spiega “l’aggressione” subita dalla Siria con la sua “ferma alleanza” con l’Iran.Fra le altre notizie, il Foglio informa su una nuova legge proposta dal governo israeliano per limitare a una certa cifra la possibilità delle Ong politiche (“cavalli di Troia”) di ricevere finanziamenti di governi stranieri, Il manifesto racconta l’ennesima provocazione di estremisti e palestinesi, che oggi sono intenzionati a invadere gli autobus diretti agli insediamenti israeliani in Giudea e Samaria (ma naturalmente non accetterebbero che gli israeliani andassero nei villaggi e città palestinesi autogovernati, dov’è proibito loro l’ingresso).Ugo Volli, http://moked.it/

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