giovedì 10 maggio 2012

Un accordo tra Iran ed Occidente è ancora lontano

La strada per trovare un accordo tra Iran ed occidente è ancora lunga, secondo un alto esponente politico iraniano.Moshei Rezai, un importante consigliere della Guida Suprema della Repubblica Islamica, l'Ayatollah, Ali Khamenei ed ex capo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane seppur dicendosi "ottimista" sull'esito dei prossimi colloqui tra il suo paese e le principali potenze mondiali, ha avvertito che "c'è ancora molta strada da fare" prima di raggiungere un intesa che porti alla soluzione definitiva della questione nucleare.Rezai ha spiegato che la priorità ora è quella di costruire una fiducia reciproca tra l'Iran e le potenze mondiali e solo dopo si potrà cominciare a parlare di maggiori concessioni sui programmi di arricchimento dell'uranio del paese condizionati alla rimozione delle sanzioni economiche internazionali approvate negli anni contro Teheran.Il mese scorso l'Iran e le potenze mondiali del 5+1 (i cinque membri del Consiglio di Sicurezza dell'ONU più la Germania) hanno rilanciato i colloqui sul nucleare della Repubblica Islamica a Istanbul in Turchia. Entrambe le parti hanno descritto i negoziati come "positivi" e "costruttivi" manifestando l'intenzione di voler evitare a tutti i costi un'escalation del conflitto.Ora si attende con ansia il prossimo round dei colloqui previsti per il 23 maggio a Baghdad in Iraq.Sempre oggi il portavoce del ministero degli esteri iraniano, Ramin Mehmanparast ha ribadito che l'Iran "non negozierà i suoi diritti sul nucleare" quando gli è stato chiesto un commento sulla notizia che l'Occidente avrebbe chiesto a Teheran di sospendere le attività di arricchimento dell'uranio al 20%.Nei giorni scorsi diversi funzionari iraniani avevano suggerito che l'Iran potrebbe fare delle concessioni sui suoi programmi nucleari di arricchimento in cambio di uno stop alle sanzioni sul settore petrolifero iraniano che dovrebbero entrare in vigore il prossimo luglio.Israele ha avvertito che l'Iran userà i colloqui con l'Occidente per prendere tempo e continuare indisturbato ad arricchire l'uranio per la costruzione di una bomba nucleare, sfruttando la volontà del presidente statunitense Obama di voler evitare a tutti i costi un conflitto militare in Medio Oriente alla vigilia delle elezioni presidenziali previste per novembre.In Israele nel frattempo si è raggiunta un'intesa tra i due principali partiti politici nazionali per creare un forte governo di unità. Alcuni analisti hanno speculato sul fatto che dietro i movimenti politici della classe dirigente israeliana ci sia la volontà di preparare il terreno ad un possibile attacco militare contro le strutture nucleari della Repubblica Islamica.Da tempo Israele avverte che i programmi nucleari iraniani rappresentano una "minaccia" esistenziale per lo stato ebraico. http://it.ibtimes.com/

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