sabato 17 novembre 2012
Dopo un
lungo silenzio i media scoprono la crisi di Gaza Fermo impegno di Israele
per la sicurezza e la pace
La grave tensione che sta caratterizzando in
queste ore la realtà del Medio Oriente è costantemente seguita dalle
istituzioni ebraiche italiane e dagli operatori dell’informazione. La redazione
del Portale dell’ebraismo italiano, in questi giorni riunita a Milano, ha
analizzato brevemente la situazione anche in occasione dell’incontro con il
presidente della Comunità ebraica milanese Walker Meghnagi avvenuto questa
mattina, poco dopo la diffusione della notizia del criminale attacco
missilistico che ha portato alla morte di tre civili israeliani.Allarme
e sconcerto per l’escalation di attacchi e di violenze provenienti dalla
striscia di Gaza che sta colpendo Israele sono sentimenti diffusi che sono però
vissuti con la consapevolezza di quanto sia importante, di fronte alla minaccia
del terrorismo e dell’odio islamico, innalzare la vigilanza e continuare con
fermezza e senza cedere all’emotività la propria normale vita lavorativa. Nella
riunione mattutina i giornalisti hanno ribadito che la redazione deve
continuare così a impegnarsi per garantire regolarità e l’equilibrio alle
proprie pubblicazioni senza cedere alle minacce e alla paura di chi vorrebbe
ridurre la realtà di Israele a un perenne conflitto e a una perenne minaccia
per la stabilità internazionale. Israele è non solo l’unica democrazia della
regione, ma anche il modello minacciato di una società che pratica in concreto
la pace, lo sviluppo e la cultura a beneficio di tutti i popoli della regione e
gli attacchi contro la popolazione che provengono dalle organizzazioni
oltranziste islamiche non devono condizionare l’agenda di lavoro e una visione
ferma e costruttiva della situazione.Negli
scorsi giorni le centinaia di razzi che hanno colpito lo Stato ebraico,
provocando danni alle cose e alcuni feriti erano stati largamente taciuti dai
principali mezzi di informazione italiani. Con la risposta israeliana per via
aerea e l’eliminazione del leader di Hamas e carceriere di Gilad Shalit Ahmed
al-Jabari, l’interesse dei giornali sembra essersi ora risvegliato. Solo 16
schede entrate nella sezione Medio Oriente della rassegna stampa del mattino
ieri, nessuno o quasi dedicato alle tensioni fra Israele e Striscia di Gaza,
ben 40 stamattina. Ma la situazione si aggrava di ora in ora: ancora tanti i
razzi caduti nella notte. Uno ha colpito un palazzo a Kiryat Malachi
stamattina: si parla di tre morti tra cui un neonato, e persone ancora
intrappolate nella struttura.Le
tensioni tra Israele e Gaza vengono raccontate da tutti i principali quotidiani
italiani. “Offensiva di Israele su Gaza. Tel Aviv: pronti all’attacco di terra.
L’Egitto richiama l’ambasciatore” titola il Sole24 Ore
che porta l’analisi di Ugo Tramballi, che racconta gli obiettivi fondamentali
dell’operazione Pilastro di Sicurezza (nome in codice dell’operazione
israeliana su Gaza), le minacce di Hamas e la posizione egiziana.I
retroscena dei rapporti fra la componente politica di Hamas e quella più vicina
ai salafiti sono al centro dell’articolo di Maurizio Molinari sulla Stampa.La
dichiarazione di Obama “Israele ha diritto all’autodifesa” è riportata sul
pezzo di Francesco Battistini sul Corriere
della Sera, che parla anche di “almeno otto vittime palestinesi in
seguito ai raid israeliani”. Su Repubblica drammatica intervista allo scrittore
israeliano Abraham Yoshua, da sempre schierato nell’impegno per la pace che
però oggi dichiara la guerra contro Gaza inevitabile “E’ tempo che Israele
riconosca che Gaza è un nemico”.http://www.moked.it/
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