lunedì 14 giugno 2010
Flottiglia,Israele vara Commissione
La Commissione d'inchiesta pubblica sul raid compiuto dalla Marina il 31 maggio contro la "Freedom Flotilla" verrà istituita oggi dal governo israeliano. L'organismo, che indagherà sulla legalità del blitz conclusosi con la morte di 9 attivisti turchi e sulla legittimità dell'embargo su Gaza, vedrà anche la presenza di due osservatori internazionali. L'organismo indagherà anche su eventuali crimini di guerra o violazioni del diritto internazionale in base agli standard occidentali. A capo della commissione è stato nominato l'ex giudice della Corte suprema israeliana Jacob Turkel, che lavorerà con Shabtai Rosen, 93 anni, professore di diritto internazionale che ha vinto il premio "Israel Prize" in scienze legali e con il "premio dell'Aia" per la legge intenazionale. La commissione dovrà chiarire anche le condizioni di sicurezza nelle quali è avvenuto il blocco del convoglio di navi dirette a Gaza e il loro rispetto del diritto internazionale. Bisognerà esaminare la posizione della Turchia e le azioni intraprese dagli organizzatori della "Freedom Flotilla", su tutte quelle del gruppo turco IHH, accusato di essere legato a terroristi. Saranno quindi valutate le identità dei passeggeri e le loro intenzioni. La commissione affronterà poi la relazione "Goldstone" e chiederà un'inchiesta internazionale contro Israele sugli eventi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, sostenendo che lo Stato ebraico non può indagare su se stesso. Verrà quindi fatta luce sulle regole di ingaggio, per verificare che le procedure in atto in Israele siano in linea con le leggi internazionali in materia. Qualsiasi persona o organizzazione potrà essere chiamata a testimoniare o a fornire informazioni su ogni questione che verrà considerata rilevante. Netanyahu ha già ordinato a tutti i membri del governo e delle agenzie relative di collaborare pienamente con la commissione e di fornire tutte le informazioni e i documenti necessari all'indagine. Non è stata fissata una data di termine dei lavori della commissione. La notizia è stata accolta favorevolmente dagli Stati Uniti. "Israele ha un sistema di giustizia militare in linea con gli standard internazionali ed è in grado di condurre un'indagine seria e credibile", ha detto la Casa Bianca in un comunicato. Nel testo si legge anche l'impegno dell'Amministrazione Obama a non giudicare il risultato dell'inchiesta, ma anche l'attesa che Israele lo renda pubblico. Israele boicotta i prodotti turchiDiverse catene alimentari hanno annunciato che non lavoreranno più con i fornitori turchi. Tra questi vi sono Blue Square, Mega e Mega Bul stores, che importano farina e pasta dalla Turchia per i prodotti venduti con il loro marchio. "La catena Mega ha ascoltato la voce della gente e ha deciso di interrompere l'importazione di farina e pasta che venivano prodotti in Turchia con il proprio marchio, e sta cercando un'alternativa", ha annunciato Blue Square. Rami Levy, proprietario dell'ominima catena di supermarket, ha deciso di interrompere qualsiasi rapporto commerciale con Ankara perché, "per ragioni ideologiche e di coscienza, è inaccettabile per noi non fare niente quando i turchi si comportano in questo modo. E' il minimo che possiamo fare". Levy, che con il suo marchio importava prodotti dalla Turchia, dice ora di "poter facilmente importare piatti dalla Cina, pasta dall'Italia e troveremo qualcun altro da cui importare ketchup".14/6/2010,http://www.tgcom.mediaset.it/
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