giovedì 10 giugno 2010



Monsignor Luigi Padovese


Erdogan fa il tollerante, ma nella sua Turchia i cristiani respirano odio

Monsignor Luigi Padovese potrebbe essere stato ucciso nell'ambito di un omicidio rituale islamico. Lo ha rivelato AsiaNews, agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere, secondo la quale l'assassino prima di decapitare l'alto prelato ha gridato: "Ho ammazzato il grande satana! Allah Akbar!". La persecuzione dei cristiani in Turchia avviene non solo nelle campagne ma un po' ovunque, sotto gli occhi delle autorità, in un clima di tacita, quando non esibita, indifferenza da parte dello stato e della società così detta laica. A far da cornice: i talk show oltraggiosi verso i cristiani, in cui si mostra "come il cristianesimo e l'ebraismo cercano di distruggere la religione islamica", i libri di scuola dove si insegna che il Vangelo cristiano è stato "falsificato", le chiese chiuse d'ufficio o soffocate naturalmente dagli altoparlanti dei muezzin, i sacerdoti che non possono uscire per strada con l'abito talare o con i segni esteriori (la croce al collo sopra gli abiti) della loro fede. L'Europa vive al riparo di un diffuso pregiudizio positivo nei confronti del kemalismo, lo crede ancora capace di arginare l'islamismo politico. Ma sotto il governo Erdogan, agli effetti più dannosi della laicità coatta turca sulla libertà religiosa, si è associato l'anticristianesimo come cultura islamista dominante.[...]Giulio Meotti, Il Foglio, 8 giugno 2010

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