Repubblica — 11 giugno 2010 di Federico Rampini
domenica 13 giugno 2010
sempre Nabucco
Il genoma rivela: partirono dall' Italia le due anime della diaspora ebraica
Repubblica — 11 giugno 2010 di Federico Rampini
NEW YORK I due grandi tronconi della diaspora ebraica nel mondo hanno una radice sola: l' Italia dell' impero romano. La comune ascendenza nella penisola italica è un risultato clamoroso delle ricerche sul genoma di tutte le popolazioni di origini ebraica. Per la precisione è nel nono secolo dopo Cristo che appaiono nell' Europa settentrionalei primi nuclei di ebrei ashkenaziti. Ora la mappatura genetica stabilisce che sono i discendenti da un ceppo di ebrei deportato in precedenza in Italia, dopo l' invasione romana di Gerusalemme sotto Tito Flavio Vespasiano (anno 70 dopo Cristo). E alla stessa comunità di ebrei residenti in Italia risale anche l' altra famiglia della diaspora, i sefarditi, insediati nell' Europa mediterranea. La storia successiva di questi due rami ha seguito percorsi molto diversi. Esiliati dalla Spagna nel 1492e dal Portogallo nel 1497,i sefarditi tornarono in Medio Oriente sotto l' impero Ottomano, e anche in Nordafricae in Olanda. Gli ashkenaziti, culla della cultura yiddish, si stabilirono nell' Europa centroorientale, Russia inclusa, fino a quando la persecuzione antisemita e l' Olocausto nazista spinse molti di loro alla fuga verso gli Stati Uniti, o al ritorno in Israele. La divaricazione delle diaspore ha consolidato fino a ieri l' idea che le comunità ashkenazitae sefardita abbiano ormai poco in comune, dopo secoli di mescolanza con le popolazioni dei paesi d' adozione. Una versione estrema di questa teoria appartiene allo storico Shlomo Sand, autore di « The Invention of the Jewish People»: secondo lui gli ebrei di oggi non hanno un' origine unica, bensì sono una sovrapposizione di popoli dell' Europa e dell' Asia centrale, convertiti alla religione ebraica in epoche diverse. Ma la ricerca genetica lo smentisce. Le nuove scoperte vengono in simultanea da due gruppi di studiosi. Da una parte Gil Atzmon dello Albert Einstein College of Medicine e Harry Ostrer della New York University, il cui studio è pubblicato sull' American Journal of Human Genetics. Dall' altra Doron Behar della facoltà di medicina di Haifa e Richard Villems dell' università dell' Estonia, che pubblicano la loro ricerca sulla rivista Nature. Usando la mappatura del genoma, gli studiosi riescono oggi a datare con precisione eventi antichissimi e le loro tracce nella popolazione di oggi. Lavorando su analogie e differenze genetiche nelle comunità viventi, si stabilisce ad esempio che la prima separazione degli ebrei iraniani e iracheni dagli altri risale a 2.500 anni fa: probabilmente è la conseguenza della distruzione del primo tempio di Gerusalemme da parte di Nabucodonosor (587 prima di Cristo) e l' esilio a Babilonia. Usando questo metodo si scopre il grado elevato di "parentela" fra ebrei ashkenaziti e sefarditi: nonostante i secoli di separazione, la somiglianza genetica resta elevata, ambedue i gruppi hanno circa il 30% di antenati europei e quasi i due terzi di progenitori mediorientali. Di fatto, osserva il New York Times, «due ebrei, per quanto membri di comunità distanti e con storie molto diverse, sono imparentati fra loro come cugini di quarto o quinto grado, un' affinità dieci volte superiore a quella di due abitanti di Manhattan scelti a caso per strada». L' Italia ha un ruolo importante in questa storia. «È l' Italia l' epicentro dei vari flussi», sostiene lo storico Aron Rodrigue della Stanford University. Qualche indizio delle relazioni tra ashkenazitie sefarditi era noto da tempo. Per esempio nella geografia dei cognomi. I Morpurgo sono ebrei italiani originari di Marburg, in Germania. Il cognome Eskenazi era assai diffuso nell' impero ottomano e indicava degli ebrei che dall' Europa settentrionale si erano ricongiunti alle comunità sefardite del Medio Oriente. Ora la mappatura genetica aggiunge una certezza in più: quel 30% di origini europee che le due diaspore hanno in comune, le riconduce al territorio italiano. Il patrimonio genetico di ashkenaziti e sefarditi è molto simile a quello degli ebrei italiani, che nel primo Medioevo si mescolarono attraverso i matrimoni con le popolazioni della pianura padana.
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