martedì 6 marzo 2012


Uno shabbaton ponte tra Italia e Israele

Bologna: una realtà molteplice che non tutti conoscono, è stata teatro questo weekend di un incontro importante. Il Dipartimento Educazione e Cultura (Dec) dell'Ucei ha organizzato insieme alla Comunità ebraica di Bologna e all'Unione dei Giovani Ebrei d'Italia (Ugei) uno shabaton che ha visto la partecipazione non solo delle famiglie bolognesi e del rabbino capo rav Alberto Sermoneta, che ha fatto da guida, ma anche dei giovani locali e studenti israeliani che le università italiane ospitano notoriamente da anni: questi giovani studenti sono quelli che spesso dopo la laurea si trovano a non tornare in Israele e a stabilirsi in in Italia, in particolare nelle città dell'Emilia Romagna.Sorge spontanea la riflessione, condivisa da tempo dal presidente Guido Ottolenghi e dal Consiglio della Comunità, per cui l'incontro o magari l'integrazione tra queste due realtà parallele - l'Italia ebraica delle comunità e quella dei non iscritti o ebrei che si ritrovano per diversi motivi ad "errare" nel Bel Paese - sia necessaria. Se questo avvenisse si prefigurerebbe una realtà interessante, viva e stimolante, che di nuovo vedrebbe nell'Italia quel crocevia e luogo di incontro socio-culturale del Mediterraneo che è stato per secoli. Bologna rappresenta in questo senso una risorsa per l'ebraismo italiano. Venerdì sera la mensa della comunità ha messo in scena questa visione: studenti israeliani si sono trovati a condividere un pasto dello shabbat tra le voci tonanti dei ragazzi dell'Ugei e dell'Ufficio Giovani Nazionale dell'Ucei, che hanno cantato secondo il rito italiano. Da qui è poi partita la curiosità e la voglia di stare insieme, uscire, confrontarsi su molte questioni che ci appartengono e promettersi di riorganizzare ancora qualcosa. Ci auguriamo molto presto.Ilana Bahbout, coordinatrice Dec Ucei, http://www.moked.it/

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