venerdì 12 agosto 2011


Sono oltre 150 i parlamentari italiani appartenenti a tutti i partiti politici che hanno firmato, su invito dell’Associazione parlamentare di amicizia Italia-Israele, un documento che chiede a tutto il consesso internazionale, all’ONU e ai Paesi Europei, di non procedere alla dichiarazione unilaterale di uno Stato Palestinese.
La lettera, promossa dal direttivo dell’associazione - i deputati Enrico Pianetta (Pdl), Fiamma Nirenstein (Pdl), Gianni Vernetti (Api) e la senatrice Rossana Boldi (Lega Nord) - invita a una più rapida ripresa dei colloqui di pace fra le due leadership, israeliana e palestinese, così da arrivare a una pace stipulata di comune accordo. Ogni unilateralismo, dice il documento dei parlamentari, viola la legalità internazionale e mette in discussione il principio della trattativa tra i popoli. Il preambolo stesso dello statuto delle Nazioni Unite afferma che l'Onu si impegna a “creare le condizioni in cui la giustizia e il rispetto degli obblighi derivanti dai trattati (…) possano essere mantenuti”.La lettera firmata da 150 parlamentari chiarisce come l’unilateralismo metterebbe a repentaglio tutti gli sforzi internazionali per la pace affermati nelle risoluzioni 242, 338, 1850 del Consiglio di Sicurezza, nella Roadmap per la pace e in numerose prese di posizione del Quartetto e cancellerebbe di fatto tutti gli accordi già esistenti tra israeliani e palestinesi. Inoltre, se una dichiarazione unilaterale d’indipendenza dello Stato palestinese all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dovesse essere approvata, ciò costituirebbe un riconoscimento di Hamas, organizzazione terroristica fuorilegge nell’Unione Europea, Stati Uniti e Canada e oggi parte dell’esecutivo palestinese.La raccolta procede e le firme saranno recapitate al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, prima dell’avvio dei lavori assembleari.
Ecco il testo della lettera:

Associazione parlamentare di Amicizia Italia-Israele
"
Per il ritorno alle trattative, contro l’unilateralismo"

Noi, parlamentari italiani, riaffermiamo con forza il nostro impegno per una risoluzione pacifica e negoziata del conflitto tra israeliani e palestinesi, fondata sul principio di due Stati per due popoli che convivano l’uno accanto all’altro in pace e sicurezza. Una prematura dichiarazione unilaterale, invece, non solo minerebbe il processo di pace, ma costituirebbe un affronto permanente all’integrità delle Nazioni Unite, dei trattati esistenti e del diritto internazionale.Crediamo che l’unilateralismo violi la legalità internazionale e metta in discussione il principio delle trattative tra i popoli.Come evidenziato dal Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nel suo discorso del 19 maggio 2011 al Dipartimento di Stato americano, una pace giusta e duratura è possibile solo attraverso un negoziato che implichi concessioni reciproche. “Le azioni simboliche per isolare Israele alle Nazioni Unite il prossimo settembre non creeranno nessuno Stato indipendente” ha dichiarato il Presidente. Lo stesso principio è stato riaffermato anche durante il G8 del 27 maggio 2011.Una posizione simile è stata presa anche dal Presidente del Parlamento Europeo, Jerzy Buzek. Durante una conferenza stampa congiunta del 15 giugno 2011 a Ramallah con il primo ministro palestinese Salam Fayyad, Buzek ha dichiarato che il riconoscimento unilaterale di unilaterale di uno Stato palestinese sarebbe “pericoloso”.Anche il governo Italiano ha dichiarato di essere impegnato a favorire la ripresa di un dialogo tra le due parti senza precondizioni e che l’Italia non è favorevole alla dichiarazione unilaterale. Si è espresso in tal senso anche il governo tedesco.La posizione congiunta di America ed Europa nell’opporsi alla strada dell’unilateralismo palestinese, chiedendo al contempo negoziati diretti tra le parti, è motivata da alcuni principi cardine:

• L’unilateralismo metterebbe a repentaglio tutti gli sforzi internazionali per la pace affermati nelle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza 242, 338 e 1850, nella Roadmap per la pace e in numerose prese di posizione del Quartetto; in ognuno di questi documenti si invoca una soluzione negoziata e accettata da entrambe le parti, rifiutando la via dell’unilateralismo. Come evidenziato dal Quartetto nel Febbraio 2011: “…azioni unilaterali da entrambe parti non possono pregiudicare il risultato dei negoziati e non saranno riconosciute dalla comunità internazionale”.

• Una dichiarazione unilaterale violerebbe gli accordi già esistenti tra israeliani e palestinesi, tra cui gli Accordi di Oslo II in cui si afferma che: “Nessuna parte può prendere iniziative che cambino lo status della Cisgiordania e della Striscia di Gaza in attesa del risultato dei Negoziati Permanenti” (articolo 31).

• Si facevano garanti dell’Accordo ad Interim tra israeliani e palestinesi, siglato da Israele e dall’OLP, le Nazioni Unite, l’Unione Europea, la Federazione Russia, gli Stati Uniti (ovvero il Quartetto), l’Egitto e la Norvegia. Sarebbe quindi altamente inappropriato per tutti questi garanti autorizzare una risoluzione delle Nazioni Unite che violi questo accordo, minando così le risoluzioni stesse del Consiglio di Sicurezza e del Quartetto.

• Se una dichiarazione unilaterale di indipendenza dello Stato palestinese all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dovesse essere approvata, ciò costituirebbe un riconoscimento di Hamas, oggi parte dell’esecutivo palestinese e tuttavia un’organizzazione terroristica fuorilegge nell’ Unione Europea, Stati Uniti e Canada. Tutto ciò mentre Hamas continua a opporsi ai principi base stabiliti dalla comunità internazionale: il riconoscimento del diritto di Israele a esistere, la rinuncia del terrorismo e il rispetto dei precedenti accordi internazionali.

L’Italia si deve dunque impegnare, oggi e nel futuro, per una soluzione negoziata del conflitto israelo-palestinese e si deve opporre al riconoscimento unilaterale di uno Stato Palestinese. Solo attraverso un immediato ritorno al tavolo dei negoziati, basato sul principio del reciproco riconoscimento, sarà possibile garantire una pace giusta e duratura.

Luglio 2011

SOTTOSCRITTORI

Camera dei Deputati

ADERENTI Irene – Lega Nord; ADORNATO Ferdinando – Udc; ARACU Sabatino –Pdl; BERNARDINI Rita - PD/Radicali; BERNARDO Maurizio – Pdl; BERTOLIN Isabella – Pdl; BIANCOFIORE Michaela – Pdl; BOCCHINO Italo – Fli; BOCCIARDO Mariella – Pdl; BONCIANI Alessio - Pdl; BONIVER Margherita – Pdl; CALDERISI Giuseppe – Pdl; CARFAGNA Mara – Pdl; CASINI Pierferdinando – Udc; CASTIELLO Giuseppina – Pdl; CAZZOLA Giuliano – Pdl; CERONI Remigio – Pdl; CICCIOLI Carlo – Pdl; CORSINI Paolo - Pd; CROSETTO Guido – Pdl; D’AMICO Claudio – Lega Nord; D’ANNA VINCENZO – Popolo e Territorio; D’ANTONA Olga – Pd; DELFINO Teresio – Udc; DELL’ELCE Giovanni – Pdl; DELLA VEDOVA Benedetto – Fli; DI BIAGIO Aldo – Fli; DI CATERINA Marcello – Pdl; DI CENTA Manuela – Pdl; DI VIRGIGLIO Domenico – Pdl; EPOSITO Stefano – Pd; FARINA Renato – Pdl; FAVA Giovanni – Lega Nord; FORMICHELLA Nicola – Pdl; FUCCI Benedetto – Pdl; GARASSANO Maurizio – Popolo e Territorio; GERMANA’ Antonio Salvatore – Pdl; GIRLANDA Rocco – Pdl; GOISIS Paola – Lega Nord; GOTTARDO Isidoro – Pdl; GRIMOLDI Paolo – Lega Nord; HOLZMANN Giorgio – Pdl; LA LOGGIA Enrico – Pdl; LAFFRANCO Piero – Pdl; LAINATI Giorgio – Pdl; LANDOLFI Mario – Pdl; LEHNER Giancarlo – Popolo e Territorio; LORENZIN Beatrice – Pdl; MAGGIOLI Marco – Lega Nord; MALGIERI Gennario – Pdl; MANCUSO Gianni – Pdl; MANTINI Pierluigi – Udc; MARINI Giulio – Pdl; MERLO Giorgio – Pd; NAPOLI Osvaldo – Pdl; NASTRI Gaetano – Pdl; NICOLUCCI Massimo –Pdl; NIRENSTIN Fiamma – Pdl; NUCARA Francesco – Pri; ORSINI Andrea – Popolo e Territorio; PAGANO Alessandro – Pdl; PANIZ Maurizio – Pdl; PETRENGA Giovanna – Pdl; PIANETTA Enrico – Pdl; PICCHI Guglielmo – Pdl; PIZZOLANTE Sergio – Pdl; POLLEDRI Massimo – Lega Nord; RAISI Enzo – Fli; RIVOLTA Erica – Lega Nord; ROCCELLA Eugenia – Pdl; SAVINO Elvira – Pdl; CAPAGNINI Umberto – Pdl; SISTO Francesco Paolo – Pdl; SPECIALE Roberto – Pdl; TERRANOVA Giacomo – Pdl; TORAZZI Alberto – Lega Nord; TORRISI Salvatore – Pdl; VENTUCCI Cosimo – Pdl; VERNETTI Gianni – Api; ZACCHERA Marco – Pdl

Senato della Repubblica

ALLEGRINI Laura – Pdl; AMATO Paolo – Pdl; BALBONI – Alberto – Pdl; BALDASSARRI Mario – Fli; BALDINI Massimo – Pdl; BARBIERI Emerenzio – Pdl; BIANCONI Laura – Pdl; BODEGA Lorenzo – Lega Nord; BOLDI Rossana – Lega Nord; CAGNIN Luciano – Lega Nord; CALABRO’ Raffaele – Pdl; CARRARA Valrio – Io Sud; CARUSO Antonio – Pdl; CASELLI Esteban Juan – Pdl; CASOLI Francesco – Pdl; CASTELLI Roberto – Lega Nord; COMPAGNA Luigi – Pdl; COSTA Rosario Giorgio – Pdl; CURSI Cesare – Pdl; D’ALI’ Giampiero – Udc; DE FEO Diana – Pdl; DELOGU Mariano – Pdl; DIGILIO Egidio – III polo; DIVINA Sergio – Lega Nord; ESPSOSITO Giuseppe – Pdl; FLERES Salvo – Coesione Nazionale Forza del Sud; FLUTTERO Andrea – Pdl; FOSSON Antonio – Udc; GALLONE Maria Alessandra – Pdl; GARAVAGLIA Massimo – Lega Nord; GASPARRI Maurizio – Pdl; GERMONTANI Mario Ida – III polo; LATRONICO Cosimo – Pdl; LEONI Giuseppe – Lega Nord; MALAN Lucio – Pdl; MARITATI Alberto – Pd; MASSIDDA Piergiorgio – Pdl; MONTI Cesarino – Lega Nord; MORRA Carmelo – Pdl; MURA Roberto – Lega Nord; NESSA Pasquale – Pdl; OLIVA Vincenzo – gruppo misto; PALMIZIO Elio Massimo – Pdl; PARAVIA Antonio – Pdl; PICCHETTO FRATIN Gilberto – Pdl; PICCIONI Lorenzo – Pdl; PINZGER Manfred – Udc; PISCITELLI Salvatore – Io Sud; PISTORIO Giovanni – gruppo misto; PITTONI Mario – Lega Nord; POSSA Guido – Pdl; QUAGLIARIELLO Gaetano – Pdl; RAMPONI Luigi – Pdl; RIZZI Fabio – Pdl; RIZZOTTI Maria – Pdl; SACCOMANNO Michele – Pdl; SALTAMARTINI Filippo – Pdl; SANTINI Giacomo – Pdl; SCARABOSIO Aldo – Pdl; SCARPA BONAZZA Aldo - Pdl; SERAFINI Gianmarco – Pdl; SPEZIALI Vincenzo – Pdl; STIFFONI Piergiorgio – Lega Nord; THALER AUSSERHOFER Helga – Udc; TOMASSINI Antonio – Pdl; VACCARI Gianvittore – III polo; VALDITARA Giuseppe – Pdl; ZANETTA Valter – Pdl; ZANOLETTI Tomaso – Pdl www.fiammanirenstein.com

martedì 9 agosto 2011



Un altro possibile Medioriente….

Questa sera ho partecipato all’ Iftar, la cena che rompe il digiuno nel mese di Ramadan, a Rahat, citta’ beduina nel Negev. L’invito mi era stato rivolto dall’Avraham Fund, una istituzione che promuove la coesistenza tra arabi e israeliani. Alla cena hanno partecipato autorita’ religiose e politiche locali: musulmani, ebrei e cristiani. I due co-direttori, Ammon Be’eri Sulitzearu e Mohammad Darawshe mi hanno spiegato che l’iniziativa intende inviare un messaggio al governo: Israele e’ una societa’ multiculturale e multi religiosa e necessita di politiche conseguenti. Alle 19.40 in punto, il muezzin ha intonato la preghiera che segna la fine del digiuno. Un nutrito gruppo di beduini, incapaci di resistere alla tentazione della tavola imbandita di tutto punto, gia’ da qualche minuto avevano intinto la pita nell’humus. Non e’ cosa che accade spesso vedere uomini con il dishdasha, l’abito tradizionale bianco e poliziotti con la kippa mangiare gomito a gomito. Alcune scene le ho catturate con la camera dell’Iphone. Ve le propongo, in segno di speranza. Il Medioriente puo’ essere diverso…Claudio Pagliara 7.8.2011 http://www.claudiopagliara.it/