sabato 26 luglio 2008


Beatles e Israele: ecco due ipotesi sul perchè il concerto venne cancellato

Il quotidiano La Repubblica riporta in un articolo le due possibili motivazioni che avrebbero impedito ai Beatles di esibirsi in Israele nel 1965: il primo sarebbe di natura ideologica e politica, che avrebbe portato l'allora ministro dell'Educazione a vietare il concerto.Il critico musicale Yoav Kutner sostiene invece che dietro quel "No" ci fu la mano di qualcuno: la storia avrebbe inizio nel 1962, quando il manager della band, Brian Epstein, propose il concerto a un impresario israeliano (Giora Gudik), ma lui rifiutò l'offerta.Secondo Kutner, quando la proposta venne ripetuta a un altro impresario israeliano, Yaakov Uri, che accettò, Gudik si arrabbiò e fece di tutto per impedire che l'evento avesse luogo.Paul McCartney si esibirà a Tel Aviv per la prima volta a settembre (Fonte: Repubblica) 25 Lug 2008

Galilea - Katzrin

CALCIO: ISRAELE, GIOCATORI BNEI SAKHNIN AMMETTONO FURTO DI PROFUMI

Gerusalemme, 24 lug. - (Adnkronos/Dpa) - Sei calciatori della squadra israeliana del Bnei Sakhnin* hanno ammesso un furto di profumi per valore di 4.000 dollari prima di prendere un volo per la Spagna, per affrontare il Deportivo La Coruna nella Coppa Intertoto. Lo scrive il quotidiano israeliano 'Haaretz'. I calciatori del club arabo sono stati fermati mercoledi' all'aeroporto internazionale Ben Gurion di Tel Aviv, quando un agente in borghese li ha visti che nascondevano i profumi in alcune borse nel 'Duty Free' del terminal. I giocatori sono stati subito interrogati e questo ha fatto ritardare la partenza del volo di 50 minuti. In ogni modo la polizia dell'aeroporto ha permesso loro di prendere il volo, dopo la promessa di sottoporsi ad un nuovo interrogatorio, se necessario, al rientro dalla Spagna. Tra i giocatori fermati ci sono Abed Rabaj, Jaled Jalaila, Mosa Shaban, Alaa Abu Salej e Mahmud Kanadli, oltre ad Alaa Genaim, uno dei membri dello staff dell'allenatore. La polizia ha lasciato libero immediatamente un settimo membro del club dopo aver constatato che non era implicato nel furto. Il quotidiano 'Haaretz' assicura che nel negozio, alla notizia che i 'ladri' erano giocatori di calcio professionisti, c'e' stato 'grande stupore'. "I passeggeri si sono raggruppati attorno a noi. Era una situazione imbarazzante", ha detto uno dei membri del Bnei Sakhnin. "Quando termineremo il nostro viaggio in Spagna e torneremo a casa, dovremo affrontare la questione con prudenza affinche' ognuno abbia la giusta punizione". 24.07.08, Riz/Zn/Adnkronos
*Sakhnin e` una cittadina araba visino al Ghilboa, e bnei sakhnin (figli di sakhnin) sono la loro squadra di calcio che ha vinto la coppa di calcio d'Israele. Ci giocano anche ebrei ma viene considerata una squadra di calcio araba.

deserto del Neghev
Israele, disoccupazione in calo al 6,3 %

Nel primo trimestre del 2008, il tasso medio di disoccupazione israeliano ha raggiunto il livello più basso degli ultimi 13 anni, attestandosi sul 6,3% contro il 6,7% nel 2007.
Secondo quanto pubblicato dall'Ufficio centrale di Statistica, il numero dei disoccupati nel primo trimestre del 2008 è stato di 184,600 unità con un livello della disoccupazione maschile pari al 5,9% contro il 6,7% di quella femminile.
Non sono mancate, comunque, analisi critiche di questi dati, che alcuni analisti non hanno esitato a definire fuorvianti: secondo questi, infatti, infatti, Israele è ben lontana dall'aver risolto i propri problemi in termini di politiche per l'occupazione.
Mancherebbe, infatti, una strategia a lungo termine di rafforzamento di un mercato di lavoro in cui, ancora oggi, molta parte della forza di lavoro è mal pagata e in alcuni casi poco specializzata.

Gerusalemme
Anche Israele ha la legge sull´aria pulita (dal 2011)

LIVORNO. Il quotidiano The Jerusalem Post dà oggi la notizia che anche la Knesset, il Parlamento israelianio, ha adottato una legge sulla qualità dell´aria, resasi necessaria per contrastare il crescente inquinamento atmosferico. «La legge – spiega il quotidiano della capitale israeliana – interviene in un’epoca in cui la qualità dell´aria è diventata un problema molto serio per Israele, le istituzioni sanitarie registrano un numero crescente di casi di malattie legate all´inquinamento».La legge entrerà però in vigore solo nel 2011, intanto il governo di Israele dovrà mettere a punto una strategia, con obiettivi a lungo termine per ridurre l´inquinamento atmosferico che verranno rivisti ogni 5 anni. Secondo il Gerusalem Post, il ministro dell´ambiente ha ora il potere e le competenze per decidere le percentuali di inquinanti che sono autorizzate ad emettere le fabbriche e ad emettere i permessi necessari, così come potrà regolamentare le emissioni dei veicoli. Secondo la legge approvata dalla Knesset, il ministro deve presentare con regolarità dei rapporti al Parlamento sull´applicazione del provvedimento da parte del governo israeliano Ci sono voluti tre anni di discussione per approvare la legge e il laburista Ophir Paz-Pines, ex ministro degli interni e presidente del Comitato della Knesset per gli affari esteri e l´ambiente, parla di «momento storico. Il governo deve subito lottare con determinazione contro questo problema ecologico». 24/07/2008, http://www.greenreport.it/

Eilat

Israele, in rialzo le stime per la crescita nel 2008

Sulla base della performance estremamente positiva dei principali indicatori macro-economici nel primo trimestre, la Banca Centrale israeliana ha ritenuto di aggiustare al rialzo le previsioni di crescita per il 2008 portandole dal 3,2% al 4,2%.
La stessa Banca Centrale avverte, tuttavia, come riferisce l'Ice di Tel Aviv, che il rallentamento dell'attività economica ancora in atto negli Stati Uniti e le aspettative di crisi nel mercato globale, combinati con il costante aumento della valuta locale nei confronti del dollaro americano e conseguentemente peggioramento delle ragioni di scambio, potrebbero determinare una congiuntura economica meno positiva a fine 2008-09.

Piangipane - Cimitero Brigata ebraica

Lettera aperta

Al Sindaco di Napoli
On. Rosa Russo Iervolino

Napoli 24 luglio 2008

Le voglio segnalare un ennesimo disservizio al cimitero Ebraico di Napoli di proprietà comunale.
Ma mi sembra opportuna un po’ di storia.

Nel 1954 la Comunità Ebraica di Napoli stipulava con il Comune di Napoli una convenzione con cui il Comune cedeva alla Comunità Ebraica un terreno nella zona cimiteriale adatto alle nostre esigenze di culto. Nella convenzione si chiariva che la manutenzione, la pulizia, il giardinaggio e la guardiania sono totalmente a carico del Comune, alla Comunità restava solo l’onere di pagare di volta in volta la porzione di suolo necessaria alle singole sepolture.
I rapporti amministrativi sono tuttora efficaci, il servizio, invece è andato sempre peggiorando anno dopo anno, per raggiungere il colmo negli ultimi tre anni. Non c’ è più un custode . Il più delle volte il cancello risulta chiuso. I visitatori potrebbero farsi aprire il cancello telefonando ad un numero indicato all’ingresso e dovrebbero venire degli incaricati con le chiavi. Questi, invece, spesso si fanno attendere anche ore o non vengono proprio. Lo stato di manutenzione è inesistente, tutte le tombe sono coperta di erbacce, in alcuni casi una foresta, tanto che non è possibile avvicinarsi alle tombe stesse ed individuare le lapidi.
Questo cimitero è frequentato da molti stranieri che hanno i propri cari sepolti a Napoli e certamente noi e la città non facciamo una bella figura.
Anche in occasione di sepolture non viene svolta alcuna pulizia e agli intervenuti si manifesta uno stato di gravissimo degrado.
Numerose sono state le telefonate e le lettere di protesta.
Abbiamo spesso incontrato gli Assessori che si sono succeduti, tutti ben consapevoli del problema e, a parole, pronti a risolvere il problema ma invano.
Siamo, quindi costretti a richiamare con fermezza la convenzione a suo tempo stipulata, ad invitarLa a ripristinare la guardiania con persona fissa fino alle 15,00, a far provvedere ad una assidua pulizia e manutenzione, e soprattutto a programmare interventi di giardinaggio che permettano il decoro necessario al luogo ed un agevole accesso alle tombe.

Con stima

Comunità Ebraica di Napoli
Pier Luigi Campagnano, presidente

Comunità Ebraica di Napoli Via Cappella Vecchia 31 Napoli

martedì 22 luglio 2008

Galilea - Garizim fuochi per cucinare la carne

ISRAELE: IN PROGRAMMA NUOVA CITTA' PER MINORANZA ARABA

(ASCA-AFP) - Gerusalemme, 21 lug - Israele sta programmando la costruzione di una nuova citta' destinata ai cittadini arabi nella regione della Galilea. E' la prima volta, dal 1948, anno della nascita dello Stato di Israele, che si prende una decisione del genere.La proposta del progetto della citta', la cui posizione e' ancora in esame, e' stata avanzata dal ministro del'Interno, Meir Sheetrit, e approvata dal governo ieri.''C'e' la necessita' di ampliare la gamma delle opportunita' che possono essere messe a disposizione della popolazione non ebrea'', ha spiegato Sheetrit.''Il mio obiettivo e' una nuova citta' araba nella Galilea, dove giovani coppie possono comprare una casa, come in qualsiasi altra citta' del mondo'', ha aggiunto.La popolazione israeliana e' composta da sette milioni di persone, di cui 1,2 milioni di arabi che vivono in gran parte al nord del Paese in attesa da tempo di nuove e piu' moderne infrastrutture. Mentre Israele ha costruito decine di insediamenti giudaici in Cisgiordania, lo sviluppo di nuovi edifici abitativi arabi sono allo stallo.

lunedì 21 luglio 2008

Tzimmes di carote, Ricetta ashkenazita

INGREDIENTI: 500 g di carote, 2 cucchiai di olio d’ oliva o di margarina vegetale,2 cucchiai di zucchero,1 cucchiaio di farina, 1 cucchiaio di cannella, sale.
TEMPO DI PREPARAZIONE: 30 minuti
PREPARAZIONE: Pulite le carote e tagliatele a rondelle. In un tegame fate bollire un paio di bicchieri d’ acqua con l’olio d’oliva. Aggiungete le carote e fatele cuocere a fuoco lento fino a quando non siano abbastanza tenere da essere tagliate con una forchetta. Unire il sale, lo zucchero e la cannella. Aggiungete la farina sciolta in pochissima acqua tiepida e cuocete ancora per cinque minuti.
Da :Sullam Bollettino comunità ebraica Napoli 15 Luglio 2008


Spaghetti con pesto all’eoliana

INGREDIENTI: (per 4 persone) 320gr di spaghetti; 2 grossi pomodori maturi; 300gr di pomodorini; 30gr di mandorle perlate; 30gr di capperi sotto sale; 1 rametto di menta; 3rametti di prezzemolo; un mazzetto di basilico; 2 spicchi di aglio fresco; mezzo peperoncino piccante fresco; 12 frutti di cappero; 6 cucchiai di olio extra-vergine di oliva; sale.
TEMPO DI PREPARAZIONE: 30 minuti.
PREPARAZIONE: Dissalare i capperi; pulire e lavare le erbe aromatiche; scottare i pomodori, scolarli, spellarli,eliminare i semi e passarli al mixer con le erbe aromatiche, i capperi, uno spicchio di aglio sbucciato, le mandorle, il peperoncino, un pizzico di sale e 4 cucchiai di olio. Far cuocere la pasta in acqua bollente salata. Intanto, pulire e lavare i pomodori, tagliarli a metà e passarli velocemente in padella con il secondo spicchio d’aglio sbucciato e affettato e l’olio rimasto. Scolare la pasta, condirla con il pesto preparato ed i pomodorini privati dell’aglio,completare con i frutti di cappero e con foglioline di basilico.
Da :Sullam Bollettino comunità ebraica Napoli 15 Luglio 2008

Betlemme - chiesa della natività

Israele: olive soltanto sull'albero benedetto dal Papa

GERUSALEMME - Soltanto l'albero benedetto da Giovanni Paolo II da' frutti. A riportarlo e' il quotidiano israeliano Yediot Ahronot, in riferimento a un epidosio che risale al pellegrinaggio in Terrasanta del 2000, quando il Santo Padre pianto' un boschetto di olivi. L'alberello, che il pontefice aveva allora ricevuto dal fondo israeliano per la salvaguardia della terra Kkl, era poi stato piantato insieme ad altri undici. "Tutti hanno ricevuto le stesse cure e la stessa quantita' d'acqua - precisa al quotidiano un esperto del Kkl - ma da' frutti soltanto quello benedetto dal Papa". (Agr) 20 Luglio 2008

palmeti nel deserto del Neghev

Rifiuti: missione italiana studia tecnica di riciclaggio in Israele

GERUSALEMME - Ottenere energia pulita da rifiuti indifferenziati. Una missione tecnica di Federambiente e' in Israele per studiare nuove tecnologie per il riciclaggio della spazzatura messe a punto nel Paese. Oggetto dell'attenzione degli scienziati italiani sara' un impianto di trattamento meccanico e biologico dei rifiuti situato alle porte di Tel Aviv. Il processo che avviene al suo interno seleziona, smista, pulisce e separa il materiale recuperabile con l'ausilio di tecniche idromeccaniche e biotecnologiche. Alla fine del processo si produce energia, biogas (gas metano), fertilizzante e acqua da riutilizzare per il processo. (Agr) 20 Luglio 2008

domenica 20 luglio 2008


Quando l’ “agente Livni”dava la caccia ai terroristi in Europa

GERUSALEMME — Tzipi Livni studiava poco e stava molto al telefono. Quando il fratello va a trovarla a Parigi, crede di trovare una studentessa della Sorbona. Un'universitaria che si comporta in modo strano. «Riceveva chiamate ogni cinque minuti, si alzava e diceva: devo andare, devo andare. In due giorni, l'ho vista due ore», racconta Eli. La studentessa Tzipi Livni era un'agente del Mossad, il servizio segreto israeliano impegnato anche in una caccia oltreconfine ai fedelissimi di Yasser Arafat. Il 21 agosto del 1983, ad Atene, due uomini sparano da una moto all'auto di Mamoun Meraish, passaporto marocchino con falso nome, targa svizzera, una copertura da dirigente di una società marittima e una carriera tra i leader dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina. Il volto coperto dai caschi, il commando usa pistole con i silenziatori. «E' un'operazione degli israeliani», dicono subito i palestinesi. «Durante quella missione — svelano ex colleghi al Sunday Times — Livni era in servizio attivo». Sono i pochi dettagli che emergono dei quattro anni vissuti segretamente, tra il 1980 e il 1984, dal ministro degli Esteri israeliano. Un passato da «cacciatrice di terroristi» che i suoi consiglieri sperano di poter illuminare almeno con una lampadina da pochi watt, adesso che Livni è in corsa per la successione a Ehud Olmert e la poltrona di premier. Livni entra nel Mossad a 22 anni, poco dopo aver lasciato l'esercito con il grado di tenente. Ad aprirle le porte dell'«Istituto» sono l'amica
di sempre Mirla Gal — si sono conosciute in prima elementare — e le credenziali patriottiche di una ragazza cresciuta in una delle famiglie più note della destra nazionalista. «Eccelleva in tutto — dice Gal — e ha lasciato il Mossad per sua scelta.
Avrebbe potuto avere una lunga carriera. Intelligenza, intuizione, rapidità d'analisi: sono qualità premiate dall'organizzazione». Il ministro degli Esteri, 49 anni, non ha mai raccontato nulla del suo periodo da agente segreto. «No, no, no. Non mi ha influenzato», si è affrettata a dire a Roger Cohen del New York Times. Mirla Gal offre un'idea del tipo di missioni affrontate dalle due donne: «I rischi erano tangibili. Se avessimo commesso un errore, ci sarebbero stati degli arresti e implicazioni politiche catastrofiche per Israele». I rischi che anche la madre di Tzipi Livni, quarant'anni prima, aveva corso, quando militava nell'Irgun, le milizie ebraiche clandestine. Morta a novembre di cancro, al funerale i veterani hanno ricordato «di quando Sara venne arrestata dai britannici nel 1947 e per scappare si iniettò del latte che le fece venire la febbre.
Prese parte in numerose azioni contro gli arabi e gli inglesi. Le ore prima della missione con lei passavano veloci, cantava per noi con la sua bella voce». I pochi dettagli sulle operazioni di Tzipi suonano meno poetici. «Una donna intelligente, con un quoziente di 150. Non era un'agente da scrivania — svela un'altra fonte —. Viaggiava in tutte le capitali europee, nella sua squadra c'erano soprattutto uomini, ex soldati delle forze speciali». Il padre Eitan guidava le operazioni e gli attentati organizzati dai gruppi irregolari. La durezza dimostrata da Livni durante il servizio militare è considerata dagli amici il risultato dell'ambiente in cui è cresciuta. «Nella nostra famiglia —dice il fratello Eli — i genitori non ti regalavano abbracci. Quello che ti davano era una buona e formale educazione». Amico di Menachem Begin, Eitan Livni è stato per lungo tempo ai margini della politica israeliana. Ai margini come la piccolaTzipi, tra i pochi bambini a partecipare
ai campi scout del Betar e a imparare a memoria gli scritti di Zeev Jabotinsnky, l'ideologo del sionismo revisionista. La riservatezza, vitale per un agente segreto, è rimasta un tratto del ministro degli Esteri. «Ha stabilito una soglia molto alta, prima di concederti la fiducia —commenta Mirla Gal —. Una volta che raggiungi quel livello, sei a posto. La capisco perché io sono fatta allo stesso modo. Devi essere onesto e leale. E' cresciuta in una casa dove queste virtù erano fondamentali». di Davide Frattini, Corriere della Sera di lunedì 2 giugno 2008