martedì 12 agosto 2008

In occasione del 60° Anno della Fondazione dello Stato d’Israele nell’ambito dello scambio tra Habimah National Theatre di Tel Aviv e Fondazione Teatro Due di Parma verrà presentata per la prima volta in assoluto in Israele

L’Istruttoria di Peter Weiss regia di Gigi Dall’Aglio

Tel Aviv, Arrison Theatre
16 e 17 settembre 2008 ore 20.30

con Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri Gigi Dall’Aglio, Milena Metitieri, Tania Rocchetta, Antonio Tintis
musiche originali Alessandro Nidi esecuzione musicale Davide Carmarino costumi Nica Magnani
luci Claudio Coloretti regia Gigi Dall’Aglio

Uno dei più alti esempi di teatro documento che la drammaturgia contemporanea abbia prodotto, L’Istruttoria di Peter Weiss sarà rappresentato per la prima volta in terra israeliana, uno degli spettacoli-cult di Fondazione Teatro Due presentato da 25 anni ininterrottamente in Italia.
Ospite dell’Habimah National Theatre di Tel Aviv, L’Istruttoria sarà in scena il 16 e 17 settembre 2008 all’Arrison Theatre della capitale israeliana.
Scritto a seguito del processo che si svolse a Francoforte, tra il ’63 e il ’65, contro un gruppo di SS e di funzionari del lager di Auschwitz, L’Istruttoria è un dramma documentario che, snodandosi poeticamente in undici canti, scandito dalle testimonianze delle vittime e dalla difesa degli aguzzini, si chiude senza verdetto: un finale senza catarsi che diventa un monito per il futuro.
I personaggi di quest’opera, messa in scena per la prima volta nel 1984, sono interpretati da venticinque anni dagli stessi attori - Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Gigi Dall’Aglio, Giuseppe L’Abbadessa (in questa occasione sostituito da Antonio Tintis), Milena Metitieri, Tania Rocchetta - personaggi che, bloccati tra forma e vita, tentano con l’azione di dipingere “l’istante eterno” della storia e del ricordo, uomini e donne che eticamente e artisticamente rappresentano un esempio di “repertorio vivo e necessario”.
Proprio questa “necessità”, di ricordare, di soffrire e di emozionarsi, troverà, nella terra di chi di questo dramma è stato vittima diretta, un emozionante ed irripetibile episodio.
Il rapporto di collaborazione e scambio tra Fondazione Teatro Due di Parma e Teatro Habimah di Tel Aviv proseguirà a Parma nel mese di ottobre (dal 23 al 30) nell’ambito della XXVI edizione di Teatro Festival Parma che offrirà uno squarcio del miglior teatro contemporaneo israeliano proponendo, tra gli altri appuntamenti, due produzioni di punta di Habimah National Theatre: “War” e “Pshuta: Denuded”. La riflessione sulle conseguenze della violenza e dei conflitti, declinata dal singolare dell’individuo e del nucleo familiare al plurale di una società, appartiene alla vocazione dell’Habimah che ne offre un assaggio attraverso le voci della drammaturgia contemporanea della giovane Miki Peleg-Rothstein in “Denuded” e nel potente “War” dello svedese Lars Noren.
Terzo appuntamento che vedrà coinvolto l’Habimah nell’ambito di Teatro Festival Parma è “Third Generation”, uno spettacolo all’insegna dello scambio e del dialogo culturale che coinvolge l’Ensemble del Teatro Habimah e quello della Schaubühne Lehniner Platz di Berlino, in una produzione internazionale diretta da Yael Ronen che nell’affrontare il nodo gordiano della memoria unisce il popolo tedesco, israeliano e palestinese.

in collaborazione con Ambasciata d’Israele in Italia Associazione Israele 60 Ministero per i Beni e le Attività Culturali Provincia di Parma Reggio Parma Festival
si ringrazia El Al Israel Airlines Ltd

Fondazione Teatro Due Ufficio Comunicazione Raffaella Ilari Tel.0521/289659
r.ilari@teatrodue.org www.teatrodue.

lunedì 11 agosto 2008

primavera nel Neghev

TRAPIANTO DI FEGATO TRA BIMBI DI 8 MESI, DA ISRAELE A PALERMO

ROMA - La solidarietà non ha confini. Anche quella dei trapianti di organo, se supportata da una rete organizzativa efficace. E' quanto accaduto a Palermo, con un intervento che gli esperti considerano eccezionale: un piccolissimo fegato prelevato a Tel Aviv da un bambino israeliano di 8 mesi è stato infatti trapiantato ad un piccolo albanese della stessa età, a Palermo in attesa dell'intervento grazie al supporto di un programma del ministero della salute italiano. L'intervento in corso presso l'Istituto Mediterraneo dei Trapianti, diretto dal professor Bruno Gridelli. Un trapianto particolarmente delicato e complesso, poiché si tratta di innestare in un bambino molto piccolo un organo di dimensioni ridottissime: di circa 15 centimetri e con un peso di 310 grammi. Ma la particolarità della vicenda sta anche nella collaborazione internazionale che l'ha resa possibile: grazie alla Rete trapiantologica nazionale, coordinata dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) diretto da Alessandro Nanni Costa ed in collegamento con vari paesi europei, si è infatti potuto reperire l'organo e ricercare un ricevente in Italia. Un'organizzazione a prova di 'lancette d'orologiò, dato che i tempi di azione in questi casi sono strettissimi. Così, spiega lo stesso Costa, "é giunto un allerta da Israele, con cui la nostra rete trapiantologica è in collegamento, in cui si dava notizia della disponibilità di un fegato da un donatore di 8 mesi non utilizzabile in loco per mancanza di pazienti compatibili. A questo punto abbiamo subito verificato il nostro programma pediatrico nazionale ed i piccoli pazienti in attesa, verificando la compatibilità di un bimbo albanese di 8 mesi in attesa del trapianto all'Istituto Mediterraneo di Palermo". Nella notte di ieri, un'equipe dell'Istituto è giunta a Tel Aviv, ha effettuato l'intervento di prelievo dell'organo ed è ripartita con il 'piccolo tesoro' verso l'Italia. Poche ore e si é dato inizio al trapianto sul bimbo albanese: l'intervento è cominciato alle 15.00 ed è ancora in corso. Non si tratta del primo trapianto di fegato tra bambini, spiega Costa, "ma l'eccezionalità sta nel fatto che, in questo caso, entrambi i pazienti sono piccolissimi". Ma questa è anche una conferma, rileva Costa, dell'eccellenza della Rete italiana, che ha funzionato come una sorta di 'cerniera' tra Paesi: "Siamo in collegamento con Grecia, Cipro e Israele e puntiamo a rafforzare ulteriormente la nostra Rete trapiantologica nell'area del Mediterraneo e dell'Est Europa. In Italia - sottolinea l'esperto - abbiamo cioé un'organizzazione in grado di supportare in prima linea una rete di relazioni internazionali che si rivela utile per tutti, e per i pazienti in lista di attesa nel nostro paese innanzitutto". Con questi programmi di collaborazione infatti, precisa Costa, "non si tolgono possibilità ma se ne aggiungono, poiché organi che non verrebbero usati nel paese del donatore, per mancanza di pazienti compatibili, vengono messi a disposizione in altri paesi in tempo reale". Ed è questa la solidarietà oltre i confini: sono 20-30 gli organi che vengono dall'estero e che sono trapiantati in Italia ogni anno. Si tratta innanzitutto di fegato, cuore e reni (i tempi di conservazione di tali organi sono più lunghi e dunque l'intervento è logisticamente più fattibile), ma si sta avviando anche un programma per il trapianto di polmoni. E sempre oggi un'altra notizia: un fegato proveniente da un donatore di Creta è stato trapiantato ad un paziente a Torino, mentre la scorsa settimana due reni non utilizzabili in Italia sono stati accettati da un centro greco. Per il piccolo albanese a Palermo, la speranza è arrivata da Israele. Sono ancora alcuni i bimbi in lista di attesa in Italia per un fegato. Anche per loro, la Rete del CNT rappresenta una chance concreta per una vita nuova. 2008-08-10 ANSA.it