sabato 30 marzo 2013
Minacce islamiste alle Femen: "Vi taglieremo il seno"
Piratato il sito del movimento femminista anche
con insulti antisemiti
29 mar. (TMNews) - Il messaggio è scritto a
caratteri neri su fondo rosso sangue, sulla homepage del sito di
Femen. La pagina internet del gruppo femminista è stata piratata
nella tarda serata di ieri e vi si legge una litania di insulti,
seguiti da minacce: "Sporche maiale, venite in Tunisia! Vi
taglieremo il seno e lo daremo da mangiare ai nostri cani!".
Seguono insulti antisemiti rivolti alle "sudicie prostitute di
Israele".Ancora oggi pomeriggio, l'organizzazione non è
riuscita a riprendere possesso del suo sito che risulta per il
momento inaccessibile. A questi attacchi informatici il movimento
femminista risponde che nulla impedirà alle donne di continuare a
lottare: "I nostri seni sono più forti delle vostre pietre!":
Le donne di Femen sottolineano che si tratta del "secondo
cyber-attacco della settimana", come riporta Francetv info.
Nella notte tra mercoledì e giovedì dei pirati informatici del
movimento islamico hanno preso il controllo di una delle pagine
Facebook delle militanti femministe in Tunisia, dopo la diffusione
sul social-network delle foto di due giovani tunisine a seno nudo.
"Probabilmente è stata la nostra campagna 'Free Amina' a dare
fastidio, oltre al nostro appello a una 'Jihad a seno nudo il 4
aprile".
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Roma - E' iniziato ieri sera per gli
ebrei il periodo della festa del Pesach, la ricorrenza della Pasqua
Ebraica che durerà otto giorni (in Israele sette) e che quest'anno di
fatto coincide con il periodo della Pasqua Cristiana. Anche nella
religione ebraica vige cosi come in quella cristiano-cattolica l'usanza
di uccidere e mangiare un agnello durante la festività di Pasqua.
Indipendentemente da quelle che possono essere le motivazioni che hanno nel tempo portato a questa usanza, l'Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente Aidaa lancia un appello alla comunità ebraica ad astenersi quest'anno e nei prossimi anno dal mangiare l'agnello salvando cosi la vita a migliaia di animali. Stesso appello che viene lanciato alla comunità Cattolica in occasione della Pasqua che questa settimana cade domenica prossima e al mondo musulmano quando la fine del Ramadan viene festeggiato con lo sgozzamento di un animale (spesso anche qui capre e agnelli o montoni). A tutti Aidaa ricorda che anche gli animali "sono parte integrante del creato, e che si tratta di animali senzienti che soffrono tantissimo e che si rendono conto con orrore di dover morire. Basta uccidere inutilmente la vita".http://genova.ogginotizie.it/
Indipendentemente da quelle che possono essere le motivazioni che hanno nel tempo portato a questa usanza, l'Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente Aidaa lancia un appello alla comunità ebraica ad astenersi quest'anno e nei prossimi anno dal mangiare l'agnello salvando cosi la vita a migliaia di animali. Stesso appello che viene lanciato alla comunità Cattolica in occasione della Pasqua che questa settimana cade domenica prossima e al mondo musulmano quando la fine del Ramadan viene festeggiato con lo sgozzamento di un animale (spesso anche qui capre e agnelli o montoni). A tutti Aidaa ricorda che anche gli animali "sono parte integrante del creato, e che si tratta di animali senzienti che soffrono tantissimo e che si rendono conto con orrore di dover morire. Basta uccidere inutilmente la vita".http://genova.ogginotizie.it/
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Curiosità
Delegazione Israele in Turchia per risarcimento flotilla
(AGI) - Ankara, 29 mar. - Una delegazione israeliana sara' la prossima settimana in Turchia per discutere con il governo di Ankara l'entita' dei risarcimenti ai familiari delle nove vittime dell'assalto alla flotilla turca in viaggio verso Gaza a maggio del 2010. Lo ha annunciato il vicepremier turco Bulent Arinc in tv. Il ministro degli Esteri di Ankara Ahmet Davutoglu e il ministro della Giustizia israeliano Tzipi Livni hanno concordato che il tema dovra' essere affrontato "al piu' presto", dopo le scuse del premier israeliano Benjamin Netanyahu alla Turchia, arrivate dopo tre anni di forti tensioni nelle relazioni tra i due Paesi .
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Israele: popolarita' Obama dopo visita, solo per 16% e' pro-Palestina
(ASCA-AFP) - Gerusalemme, 29 mar - La recente visita del presidente americano Barack Obama in Israele e quei 45 minuti di discorso davanti a oltre duemila persone nel ''Convention Center'' di Gerusalemme gli sono valsi popolarita' tra i cittadini dello Stato ebraico.Secondo un sondaggio effettuato dal quotidiano Jerusalem Post, da quel giorno solo il 16% degli israeliani crede che il leader della Casa Bianca sia ''filo-palestinese'', a fronte di un 36% che prima del 20 marzo lo vedeva piu' vicino ai Territori.In particolare, e' salita lievemente la quota di israeliani che considera le posizioni di Obama a favore di Tel Aviv, dal 26 al 27%. Ma ha subito una vera e propria impennata il numero di coloro che lo ritengono ''neutrale'': dal 26% registrato prima della sua visita, si e' passati al 39%.
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Israele primo per popolazione ebraica
(ANSA) - TEL AVIV, 28 MAR - Per la prima volta, la popolazione ebraica di Israele e' la maggiore del mondo e sorpassa quella residente negli Stati Uniti. Lo rivela alla stampa il demografo israeliano di origini italiane Sergio Della Pergola che stima in oltre 8 milioni i cittadini israeliani: un aumento rilevato proprio nel periodo di Pesach, la Pasqua ebraica. Di questi, 6 milioni sono i cittadini ebrei contro 1.600 mila arabi, 350mila cristiani non arabi e altri.
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Curiosità
Sara, la più potente e antipatica d'Israele
Non piace, Sara. Per i suoi nemici (che in Israele pare siano parecchi) la signora Netanyahu è invadente, scontrosa, troppo ambiziosa e pure poco raffinata. Di recente la first lady è apparsa alla Knesset con un vestito trasparente e fasciante che non ha suscitato grande ammirazione, e non solo per l'opportunità dell'occasione. Però Sara Netanyahu, poco amata dai più e ben poco glamour, è appena stata nominata da Forbes Israel la donna più potente del paese: lei che non è una politica, non è una manager, non è una imprenditrice, non è a capo di una banca, non è una spia del Mossad e neppure una modella come la connazionale superstar Bar Refaeli. Lei che è stata criticata per avere consumato chili e chili di gelato col consorte a spese dei contribuenti, lei che è pure stata accusata dalla badante nepalese del padre di maltrattamenti, con grande indignazione generale.Non è che il marito sia un cabarettista, è che lei proprio non trova una sintonia coi concittadini: tanto che un paio di anni fa la coppia si è rassegnata a una «operazione simpatia» con copertine, interviste e fotografie che mostravano i coniugi Netanyahu sorridenti e alla mano. Niente da fare. Eppure secondo Forbes Sara è la numero uno, nella classifica del potere al femminile: e anzi, proprio tutta questa influenza sulla vita politica, pur non avendo lei alcun ruolo ufficiale, potrebbe spiegare l'antipatia nei suoi confronti. Magari anche un po' di invidia.Sicuramente può spiegare i malumori nati dopo le voci sulla sua influenza diretta sulle nomine effettuate dal marito, sia in ambito governativo, sia di alti funzionari pubblici. È noto che i negoziati per il nuovo governo siano rimasti fermi a lungo anche a causa dell'ostruzionismo di Sara verso Naftali Bennett, una volta vicino a Netanyahu e ora leader del movimento nazionalista Focolare ebraico. «È coinvolta ad ogni livello»: questo è il mantra, riferito da Forbes. Per la rivista «non decide se agire contro l'Iran o se tagliare i tassi di interesse oppure ristrutturare il mercato immobiliare» ma avrebbe una influenza evidente «sulle nomine fatte dal primo ministro». Influenza non scontata, ma ottenuta secondo i nemici con le armi dell'intrigo, e soprattutto molto superiore al suo ruolo. Altro che antipatia, anche se alla fine, per dire, Natftali Bennett l'ha spuntata. http://www.ilgiornale.it
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Curiosità
Israele riapre i check-point con Gaza
Le autorità israeliane giovedì
hanno riaperto i check point che si trovano al confine con la striscia
di Gaza e che erano stati chiusi quasi una settimana fa.Lo
scorso venerdì il premier israeliano Benjamin Neta,yahu e il ministro
della difesa Moshe Yaalon avevano dato ordine di chiudere il confine con
la striscia di Gaza all'ingresso delle merci.Si
trattava di una risposta al lancio dei due missili da parte di Gaza sui
territori israeliani durante la visita del presidente americano Obama.http://italian.ruvr.ru/
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Voci a confronto
Pene che variano dai 4 anni e 10 mesi ai 4 anni e un mese di
reclusione. È la richiesta avanzata dal pm Luca Tescaroli nei confronti
dei quattro imputati del processo Stormfront. Nella sua requisitoria,
come riporta Marco Pasqua sul Messaggero,
il pm ha evidenziato che gli imputati “rappresentano lo zoccolo duro di
un temibile gruppo criminale, il cui retroterra culturale si è posto
alla base dei tragici eventi che hanno recentemente segnato l’Europa”.
Tra le nuove denunce, scrive Repubblica,
anche quella dell’ex socio della Casaleggio Associati Enrico Sassoon da
poco uscito dalla compagine societaria “a causa di una asserita
campagna diffamatoria veicolata attraverso la rete”. Diritti civili, la
mappa di un’America divisa. È la fotografia di Alessandra Farkas che,
sul Corriere,
riporta le divisioni interne al sistema statunitense in merito alle
nozze omosessuali e ad altre tematiche civili di stringente attualità
portate al centro dell’attenzione dalle parole di Obama. “Giudici verso
il sì alle nozze gay – osserva la giornalista – ma alcuni Stati limitano
l’interruzione di gravidanza”. Misure Uefa contro il razzismo negli
stadi: Il Corriere dello sport registra le diverse reazioni e sensibilità delle principali federazioni europee. Sull’Espresso
si parla del polverone mediatico suscitato dal calciatore portoghese
Cristiano Ronaldo. Da israeliani e palestinesi un fuoco incrociato di
accuse sul web per via di alcuni “passi falsi” della scorsa settimana.
Israele è la prima comunità ebraica nel mondo. I risultati dello studio
di Sergio Della Pergola sono oggi riportati dal Secolo XIX. Sul Corriere,
dorso romano, un inserto racconta l’imminente Pasqua cattolica con un
focus sul Pesach, sulle sue simbologie, sul suo significato. Nuovo
terribile attentato in Siria. A Damasco ancora università nel mirino: 15
i morti, almeno 20 i feriti. Governo e opposizione, sottolinea la Stampa, si rimpallano le responsabilità per l’accaduto.(29 marzo 2013) http://moked.it/blog/
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Tel Aviv - Salerno, andata e ritorno
Nel mese di aprile 21 teenager
israeliani di Tel Aviv faranno visita ai loro coetanei del liceo artistico
Sabatini Menna di Salerno grazie a un programma speciale dell'associazione
Intercultura. Ragazzi e insegnanti frequenteranno la scuola e potranno
conoscere la realtà e la cultura campana ospiti dalle famiglie degli studenti e
in alcune famiglie di volontari. Gli studenti del Menna saranno a loro volta
ospitati in Israele il prossimo ottobre. http://moked.it/blog/
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eventi
La libertà in una tazzina

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La storia questa sconosciuta
Ogni anno qualche giorno prima
di Pesach nella mia famiglia arriva il pomeriggio dei biscotti. Lavandini
rigorosamente chiusi (e divieto assoluto di toccarli), tavoli accuratamente
ripuliti e asciugati, neanche una goccia d’acqua in giro. Si ripassano le dosi
della ricetta di famiglia trasmessa di generazione in generazione. Pronti, via:
impastare, riempire una teglia di mucchietti di forma più o meno tonda (i miei
sono i più tristemente irregolari), infornare, sfornare, pronta subito un’altra
teglia; ogni biscotto nasce in pochissimi minuti; una fretta che fa parte del
gioco e delle tradizioni famigliari ma in effetti non sarebbe necessaria visto
che i biscotti sono fatti solo con l’olio e non hanno mai visto una goccia
d’acqua, di vino o di succo nemmeno da lontano; chissà se la fretta è uno
scrupolo oppure deriva da un tempo in cui il vino e il succo si mettevano
davvero. Ormai da qualche anno, però, anche la mancanza di acqua è diventata
uno scrupolo superfluo perché i biscotti non sono più fatti con la farina (non
più disponibile) ma con la matzà pesta. La ricetta famigliare ha subito qualche
aggiustamento nelle dosi e dopo qualche esperimento sono nati dei biscotti dal
gusto non troppo diverso da quelli fatti con la vera farina. Che ne sarà però
delle nostre tradizioni di attenzione? Continueremo a osservarle in ricordo dei
tempi in cui si usava la farina? Oppure con il passare degli anni smetteremo a
poco a poco di osservarle ma continueremo a ricordare di quando le osservavamo?
Finirà come con la salatura casalinga della carne, che fino a non troppi anni
fa era un’abitudine regolare e oggi appare come un’usanza antica? Quante regole
che noi abbiamo imparato con la pratica in famiglia saranno conosciute dai
bambini ebrei del futuro solo attraverso i libri? Le autorità rabbiniche che
prendono decisioni a tremila chilometri di distanza sono consapevoli del fatto
che a volte per avvicinare le persone alla cultura ebraica le inducono a
cancellare o dimenticare tradizioni ebraiche tramandate per secoli? Anna Segre, insegnante,http://moked.it/
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