sabato 9 maggio 2009

Gerusalemme - città vecchia

Nuova specie di grano chiamata Benedetto XVI

(ANSA) - TEL AVIV, 2 MAG - Sara' chiamata 'Benedetto XVI' una nuova specie di grano messa a punto in Israele dall'Istituto di ricerca agricola Volcani. Lo afferma il quotidiano Maariv. Questa nuova specie di grano, presto introdotta nel mercato israeliano, e' caratterizzata da spighe alte fino a un metro, dotate di grande potere nutritivo, e particolarmente resistenti alle malattie. Con la 'farina Benedetto XVI' saranno prodotte pagnotte destinate in particolare ai pellegrini cristiani in Terra Santa.

Gerusalemme

Progressi nei rapporti tra Israele e la Santa Sede

Ultima riunione bilaterale prima della visita del Papa in Terra Santa
GERUSALEMME, lunedì, 4 maggio 2009 (ZENIT.org).- Le relazioni tra Israele e la Santa Sede hanno sperimentato "progressi significativi, alla vigilia dell'importante visita del Papa a Gerusalemme", secondo quanto rende noto un comunicato congiunto emesso da Gerusalemme.
Il testo raccoglie le conclusioni dell'assemblea plenaria della Commissione Bilaterale Permanente tra lo Stato di Israele e la Santa Sede, svoltasi presso il Ministero degli Esteri il 30 aprile "allo scopo di far progredire i negoziati in conformità all'articolo 10 §2 dell'Accordo Fondamentale tra la Santa Sede e lo Stato di Israele (30 dicembre 1993)". I negoziati cercano di raggiungere un accordo su tutte le questioni pendenti circa proprietà e imposte, perché la Chiesa possa avere la sicurezza giuridica e fiscale che le permetta di svolgere la propria opera.Quando la Santa Sede ha stabilito relazioni diplomatiche con lo Stato di Israele, nel 1993, come gesto di buona volontà Giovanni Paolo II ha optato per proporre un Trattato Fondamentale negoziando in seguito tali questioni in modo dettagliato. La delegazione dello Stato di Israele era guidata da Daniel Ayalon, viceministro degli Esteri, mentre quella vaticana era guidata da monsignor Pietro Parolin, sottosegretario per i Rapporti con gli Stati presso la Segreteria di Stato."La plenaria della Commissione si è svolta in un'atmosfera di grande amicizia e spirito di collaborazione e buona volontà - spiega il comunicato -. La Plenaria ha sottolineato che la Commissione di Lavoro ha raggiunto progressi significativi, alla vigilia dell'importante visita del Papa a Gerusalemme". "Si è stabilito che la prossima Plenaria avrà luogo il 10 dicembre 2009 in Vaticano. Nel frattempo, la Commissione di Lavoro si incontrerà a seguito delle richieste di entrambe le delegazioni per accelerare i colloqui e concludere l'Accordo il prima possibile", aggiunge.Ciò significa che l'Accordo non potrà essere raggiunto prima della visita del Papa in Terra Santa, dall'8 al 15 maggio, anche se questa ha permesso di creare l'ambiente idoneo per raggiungere questi progressi, in un processo che negli anni precedenti era fermo.

Un "bimbo" da Dimona al Liverpool Yossi conquista il campionato inglese


Sin dagli esordi è stato per tutti “il bambino”. Complice una precocissima carriera. Ma a 28 anni Yossi Benayoun lo è ancora. Nel senso che tutti lo chiamano così.Un nome non da titanico marcantonio per il capitano della nazionale israeliana di calcio, nativo di Dimona, una piccola città del deserto del Negev. Perché Yossi è mingherlino e non ha i trapezoidali muscoli di altri capitani, vedi John Terry o Steven Gerrard. Ma la rapidità, il talento e la personalità hanno colmato le altre pecche, trasformandolo in un giocatore di caratura assoluta. Del resto, non sarebbe altrimenti approdato, nel settembre 2007, al Liverpool di Rafa Benítez. Che, sempre in quella stagione, costrinse la dirigenza a farsi comprare un altro eterno bambino, quel “niño” di Fernando Torres, inseguito per anni (e vanamente) dal Milan. I rossoneri vengono dipinti nei bar sport italiani (in quelli rimasti, direbbe Benni) come una squadra di vecchi. In Inghilterra, invece, si punta sui giovani. Benítez è andato oltre, pensando bene di portarsi due “bambini” in prima squadra. Ma se l’infante spagnolo è stata una promessa svezzata con tutti i vizi e le accortezze dall’Atlético Madrid e dalla Spagna intera, altra è la storia di Benayoun. Sì, anche lui è stato considerato da giovanissimo un genio del calcio di casa. Ma le comodità che aveva Torres gli erano sconosciute. Tanto che quando cominciò la sua carriera a 9 anni nell’Hapoel di Beersheva, la più grande città del Negev, il piccolo Yossi ogni giorno faceva l’autostop per andare agli allenamenti. Provenendo da una “delle più piccole e povere città israeliane” (Benayoun dixit), dove la sua famiglia ancora vive, non v’era altra soluzione. All’improvviso, però, nel 1995 arriva l’occasione della vita. Alla porta di casa Benayoun bussa l’Ajax. La squadra che probabilmente vanta il miglior settore giovanile del mondo, la cui covata ha svezzato campioni cristallini come Van Basten, Seedorf, Cruyff, Ibrahimovic - per citarne solo alcuni. Come potrebbe mai rifiutare tale offerta un giovane di radiose speranze come Yossi? E così, si carica tutta la famiglia sull’aereo e decide di abbandonare il deserto per la depressione olandese. Una depressione che, purtroppo, non sarà solo geografica. Sia chiaro, non si sta parlando di patologia per Yossi, che nelle giovanili dei lancieri diventa subito il miglior giocatore e il capocannoniere. Lui che punta non è. Tanto che, dopo pochi mesi, l’Ajax gli offre un contratto quadriennale da professionista. La risposta di Benayoun? “Mi dispiace, ma devo ritornare a casa”. “Il trasferimento in Olanda lacerò la mia famiglia” ha spiegato successivamente il giocatore. La famiglia e la ragazza Mirat, allora quindicenne, oggi amata moglie, non riuscivano ad ambientarsi in Olanda. “Il denaro era importante, specialmente per una famiglia povera come la nostra. Ma ci sono cose più importanti nella vita”. E così, dopo otto brevissimi mesi di successi con l’Ajax, il piccolo Benayoun ricomincia in Israele.Di nuovo all’Hapoel. Ma la prima stagione, nonostante 15 goal in 25 partite (un’immensità per un’ala come lui) e un rigore delicatissimo realizzato al novantesimo dell’ultima partita contro il Maccabi Haifa, la squadra di Beersheva retrocede in B. Uno scenario non da Benayoun, le cui lacrime post partita non sono state dimenticate in Israele. E così nell’estate ‘98 si trasferisce proprio al Maccabi, il primo club nella storia del paese a partecipare alla Champions League 2002. Qui contribuisce prima al licenziamento del mister Eli Cohen, con un diverbio scaturito in campo. Ma intanto, il 18 novembre 1998, esordisce in nazionale contro il Portogallo. E poi, sotto la guida del futuro allenatore del Chelsea Avram Grant, si consacra definitivamente, segnando a raffica, vincendo due campionati (il primo dopo 7 anni per il Maccabi) e venendo eletto “miglior giocatore d’Israele”. Yossi sarà pur sempre un “bambino”. Ma a 22 anni il calcio di casa gli sta stretto. E allora via, si riparte. Destinazione Spagna. Dove forse vive le stagioni calcisticamente più opache. I tre anni al Racing di Santander lo hanno fatto crescere da molti punti vista, soprattutto mentale. Ma la squadra spagnola è quello che è, ossia mediocre. Yossi vuole “provare qualcosa di diverso”. Arriva l’offerta del West Ham. Benayoun accetta, seguendo le orme del connazionale Eyan Berkovic. Anche qui la squadra non è trascendentale.Ma l’israeliano, dopo un primo periodo di assestamento, sfoggia presto le sue qualità tecniche e fisiche (l’allenatore Pardew arriva a paragonarlo persino a Zidane), soprattutto in finale di Fa Cup 2006, persa contro il Liverpool ai rigori. Quella sera convinse i Reds ad investire su di lui per la stagione successiva. Dal trasferimento in rosso, fortemente voluto dal giocatore, Yossi ha ottenuto, tra alti e bassi, la consacrazione internazionale. In questo periodo è diventato capitano della nazionale, per la quale ha sempre dato tutto. E anche oltre. Come dimenticare, ad esempio, la decisiva partita contro la Croazia per la qualificazione a Euro 2008 (peraltro mancata per un misero punto). Quando Benayoun, in condizioni fisiche precarie, si sottopose a numerose infiltrazioni pur di giocare. Col risultato di peggiorare la sua cartella clinica, finendo ko per un altro mese.Dal Liverpool, tuttavia, dove la concorrenza è spietata, il piccolo Yossi ha chiesto più volte di andar via. Ma quando viene chiamato in causa, spesso fa la differenza. Quest’anno, negli ottavi di Champions League, ha affossato il Real Madrid al Bernabeu con un siluro di testa, svettando tra i colossi spagnoli. Nell’ultimo, epico 4-4 europeo del Liverpool contro il Chelsea, Benayoun è rimasto in campo sino all’ultimo secondo.Ed è stato decisivo anche nel primo match di aprile in Premier League contro il Fulham. Partita che, dopo quattro traverse dei Reds, sembrava maledetta.Ma ecco al 92’ un mingherlino che squarta le maglie della difesa avversaria e scarica un missile sotto il sette. 1-0 tutto cuore e il Liverpool prosegue la sua rincorsa al Manchester United. E ora, essendo l’unica squadra inglese di vertice esclusa dall’Europa, con Yossi potrebbe rivincere la Premier League dopo 19, pesantissimi anni di digiuno. Non sarà un gioco da ragazzi. Ma da “bambini” sì, a casa Liverpool.Antonello Guerrera www.moked.it/

Reuven Feuerstein

Reuven Feuerstein e il potenziamento della capacità cognitiva

Reuven Feuerstein, il suo pensiero e la sua attività in una relazione di Sandra Damnotti, esperta di formazione attraverso il metodo Feuerstein, sono stati oggetto di un convegno che si è svolto nel centro sociale della Comunità di Torino grazie all'organizzazione dell'Associazione donne ebree d'Italia.Docente di psicologia presso l’Università di Bar Ilan a Tel Aviv e la Vanderbilt University di Nashville, Tennessee, laureato honoris causa alla facoltà di scienze della formazione dell’Università di Torino, oggi Feuerstein dirige in Israele un centro di ricerca per lo sviluppo del potenziale d’apprendimento.Durante la guerra insegnava, giovanissimo, in una scuola di Bucarest per figli di deportati. Dopo l’occupazione della Romania fu internato anche lui nei lager nazisti. Sopravvisse.Tornato a Bucarest intraprese gli studi di psicologia, conclusi nel 1970 alla Sorbona. Inizialmente affascinato dalla scuola viennese, se ne allontanò presto sposando la concezione della corrente che attribuisce grande importanza ai fattori cognitivi, in contrasto con quella junghiana che privilegia lo studio analitico dell’Es, dell’inconscio.Cominciò, negli anni ’50, a collaborare in Israele con l’organizzazione Aliyah per la gioventù, il cui proposito era quello di accogliere bambini e adolescenti che affluivano da tutto il mondo, aiutare i reduci a superare il trauma, trovare nuove motivazioni, tornare ad una vita di giochi, serenità, studio…È proprio con il contatto con bambini che non hanno goduto di normali condizioni di vita e occasioni di apprendimento che iniziano a delinearsi i nuclei teorici della sua psicologia: la modificabilità cognitiva strutturale e il modello di apprendimento mediato. A fronte dei progressi conseguiti con questi pazienti maturò la convinzione che l’uomo è in grado di automodificarsi, di potenziare il proprio funzionamento cognitivo in modo assai più significativo di quanto si credeva.Tali modificazioni possono essere efficacemente indotte attraverso una Mediazione, l’attività di un pedagogo che elabora un programma di esperienze e interazioni formative, personalizzato in base ai risultati dell’analisi dell’apparato cognitivo, della “modalità del pensare” del discente, in grado di strutturare solidamente l’apprendimento. Questo programma, chiamato Instrumenctal Enrichment Program è volto a far emergere le capacità di apprendimento latenti, è una strategia di manifestazione dell’intelligenza. L’oggetto del suo insegnamento è il pensiero stesso, il ragionamento; esso, per Feuerstein, si articola in tre fasi: Input (il raccoglimento dei dati), Elaborazione delle informazioni, Output (l’espressione delle conclusioni raggiunte). Tutt’e tre queste fasi però sono dominate dall’affettività che distingue un uomo da un computer, e in quanto tali soggette all’errore. Il Mediatore dev’essere in grado di rintracciare la fonte e l’occorrenza dell’errore ed ovviarvi, o meglio guidare il proprio discente ad ovviarvi.Feuerstein e i suoi collaboratori hanno costantemente alternato, affiancato e integrato la riflessione teorica con l’osservazione clinica e l’attività pratica, l’applicazione degli strumenti analitici, la formazione di docenti, l’intervento cognitivo.Nel 1992 è stato fondato l’International Center for the Enhancement of Learning Potential, culmine dell’attività iniziata con Aliyah per la gioventù,il quale, facendo riferimento alla pedagogia della Mediazione e alla teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale, si colloca all’avanguardia della ricerca pedagogica e didattica, forma nuovi preparatissimi educatori e pratica interventi terapeutici e di sostegno a soggetti di tutte le età.La concezione psicologica di Feuerstein si fonda su un’interpretazione non innatistica dell’intelligenza, sull’affermazione della sua modificabilità, della sua possibile ottimizzazione a qualsiasi età.Questa teoria getta le basi per un egualitarismo antropologico che ha davvero ben pochi precedenti culturali.Manuel Disegni http://www.moked.it/

Piero Marrazzo

ISRAELE: MARRAZZO, INACCETTABILE CHI DISCUTE SU SUA ESISTENZA

(AGI) - Roma, 29 apr. - 'Questo anniversario e' strettamente legato alla riaffermazione dell'assoluta inaccettabilita', da parte di tutti, di chi mette in discussione lo stato d'Israele'. Parole del presidente della regione Lazio, Piero Marrazzo, intervenuto oggi pomeriggio, al ricevimento per il 61esimo anniversario dell'indipendenza dello Stato d'Israele. Giungendo alla cerimonia, Marrazzo ha sottolineato che 'bisogna invece lavorare affinche' in quella terra ci sia davvero pace tra glu ulivi e - ha concluso - possano convivere due Stati'. Insieme al presidente della regione Lazio, hanno partecipato al ricevimento i presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani; il presidente della provincia di Roma, Nicola Zingaretti, e il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno. Presenti inoltre il ministro per le Politiche europee, Andrea Ronchi; Piero Fassino e David Sassoli del Pd; il presidente della comunita' ebraica di Roma, Riccardo Pacifici; il rabbino capo di Roma, Riccardo Disegni; lo stilista della maison Gattinoni, Guillermo Mariotto, e il presentatore, Fabrizio Frizzi. A riceverli, l'ambasciatore d'Israele in Italia, Gideon Meir, insieme alla moglie Amira.

Israele – Cina : politica ed economia su due binari distinti

I rapporti politici tra Cina e Israele, storicamente buoni, sono stati messi in discussione in questi ultimi anni dal crescente interesse della Cina per gli stati vicini geograficamente ma non politicamente a Gerusalemme. Beijing si fa coinvolgere sempre più direttamente nelle dispute della polveriera mediorientale, esponendosi dove tradizionalmente si teneva in disparte e muovendosi con cautela fra i delicati equilibri politici della regione. La volontà di proporsi come superpotenza in contrapposizione agli Stati Uniti, tradizionale alleato di Israele, si intreccia con la questione energetica e con la possibilità di espandere i propri mercati, compreso quello poco pubblicizzato ma molto florido delle armi. E sono proprio le relazioni economiche a mantenersi salde tra i due Paesi. Antonella Leonardi (29 aprile 2009) http://it.equilibri.net/

BircatHaH...pps (1206,0 KB)

molto suggestive queste immagini da Gerusalemme per la benedizione del sole dell' 8 aprile scorso. Antonio