domenica 29 luglio 2012



Quarant’anni, un minuto

Per leggere la serie di numeri che trascrivo sotto ci vuole un minuto di silenzio.
Un minuto di silenzio è il tempo che il Comitato Olimpico Internazionale non ha concesso, nonostante la richiesta delle vedove e degli orfani e di una consistente opinione pubblica (fra le altre, una richiesta ufficiale del CONI italiano, ammirevole in questa occasione), per ricordare in occasione delle Olimpiadi di Londra la strage di 11 atleti israeliani durante le Olimpiadi di Monaco del 1972.Unico caso, in centoventi anni di Olimpiadi moderne, e in quattro secoli di Olimpiadi antiche, in cui un atto di guerra abbia colpito le Olimpiadi violandone il significato più profondo.Le Olimpiadi simboleggiano la capacità dell’Uomo di esercitare gli istinti e le virtù guerresche, la forza fisica, la competizione, la selezione attraverso lo scontro, ma in modo simbolico, rituale, sotto il controllo della ragione e delle regole, in un contesto festoso, senza portare la lotta fino alla rovina fisica e morale dell’avversario. Celebrando la CAPACITA’ di competere e di PREPARARSI a competere, non il DOMINIO. Definendo la vittoria come eccellenza delle capacità, non come distruzione dello sconfitto.Le Olimpiadi sono la rappresentazione della capacità dell’Uomo di razionalizzare, disciplinare e umanizzare qualsiasi cosa, anche la più brutale lotta fisica.Per questo la “tregua olimpica” è stata, per secoli, sacra.Violarla, ha significato rischiare di perdere l’anima dello sport olimpico.E’ una ferita a chiunque pratichi lo sport con spirito olimpico.Eppure: in quarant’anni, e in dieci edizioni delle Olimpiadi, non si è trovato un minuto di silenzio per meditarci sopra: un minuto da ricavare, nelle sempre più vistose e costose cerimonie inagurali, sia pure tra fuochi artificiali, trombe e tamburi, bandiere nazionali, divise, formazioni e posture marziali degli atleti in parata: tutte cose che alludono all’origine dello sport, e alludono all’Olimpiade come a un rituale di esorcismo della guerra e di auspicio di un’umanità per la quale competizione e cooperazione siano solo due facce della stessa medaglia, non l’una il limite dell’altra.Lo sport cessa di avere una funzione culturale se non evoca più la guerra e se non la sublima, se abbandona la competizione dichiarando la propria impotenza a dare un senso pacifico alla lotta.Ma a maggior ragione cessa di avere quella funzione se lascia che la competizione, lo scontro, irrompa nello sport nella sua forma più brutale, originaria, irrazionale. Quello dell’uccisione fisica e morale, dello sgozzamento dell’inerme, dello scempio del cadavere del nemico.Per chiunque voglia meditarci sopra, quelli che seguono sono… sessanta secondi di silenzio.Un’inezia, se paragonati a quarant’anni di omertà.

Unmilione-e-uno unmilione-e-due unmilione-e-tré unmilione-e-quattro unmilione-e-cinque unmilione-e-sei unmilione-e-sette unmilione-e-tto unmilione-e-nove unmilione-e-dieci unmilione-e-undici unmilione-e-dodici unmilione-e-tredici unmilione-e-quattordici unmilione-e-quindici unmilione-e-sedici unmilione-e-diciassette unmilione-e-diciotto unmilione-e-diciannove unmilione-e-venti unmilione-e-ventuno unmilione-e-ventidue unmilione-e-ventitré unmilione-e-ventiquattro unmilione-e-venticinque unmilione-e-ventisei unmilione-e-ventisette unmilione-e-ventotto unmilione-e-ventinove unmilione-e-trenta unmilione-e-trentuno unmilione-e-trentadue unmilione-e-trentatré unmilione-e-trentaquattro unmilione-e-trentacinque unmilione-e-trentasei unmilione-e-trentasette unmilione-e-trentotto unmilione-e-trentanove unmilione-e-quaranta unmilione-e-quarantuno unmilione-e-quarantadue unmilione-e-quarantatré unmilione-e-quarantaquattro unmilione-e-quarantacinque unmilione-e-quarantasei unmilione-e-quarantasette unmilione-e-quarantotto unmilione-e-quarantanove unmilione-e-cinquanta unmilione-e-cinquantuno unmilione-e-cinquantadue unmilione-e-cinquantatré unmilione-e-cinquantaquattro unmilione-e-cinquantacinque unmilione-e-cinquantasei unmilione-e-cinquantasette unmilione-e-cinquantotto unmilione-e-cinquantanove unmilione-e-sessanta.http://mybaseball.altervista.org/blog/

OZY MIANI