lunedì 11 agosto 2008

primavera nel Neghev

TRAPIANTO DI FEGATO TRA BIMBI DI 8 MESI, DA ISRAELE A PALERMO

ROMA - La solidarietà non ha confini. Anche quella dei trapianti di organo, se supportata da una rete organizzativa efficace. E' quanto accaduto a Palermo, con un intervento che gli esperti considerano eccezionale: un piccolissimo fegato prelevato a Tel Aviv da un bambino israeliano di 8 mesi è stato infatti trapiantato ad un piccolo albanese della stessa età, a Palermo in attesa dell'intervento grazie al supporto di un programma del ministero della salute italiano. L'intervento in corso presso l'Istituto Mediterraneo dei Trapianti, diretto dal professor Bruno Gridelli. Un trapianto particolarmente delicato e complesso, poiché si tratta di innestare in un bambino molto piccolo un organo di dimensioni ridottissime: di circa 15 centimetri e con un peso di 310 grammi. Ma la particolarità della vicenda sta anche nella collaborazione internazionale che l'ha resa possibile: grazie alla Rete trapiantologica nazionale, coordinata dal Centro Nazionale Trapianti (CNT) diretto da Alessandro Nanni Costa ed in collegamento con vari paesi europei, si è infatti potuto reperire l'organo e ricercare un ricevente in Italia. Un'organizzazione a prova di 'lancette d'orologiò, dato che i tempi di azione in questi casi sono strettissimi. Così, spiega lo stesso Costa, "é giunto un allerta da Israele, con cui la nostra rete trapiantologica è in collegamento, in cui si dava notizia della disponibilità di un fegato da un donatore di 8 mesi non utilizzabile in loco per mancanza di pazienti compatibili. A questo punto abbiamo subito verificato il nostro programma pediatrico nazionale ed i piccoli pazienti in attesa, verificando la compatibilità di un bimbo albanese di 8 mesi in attesa del trapianto all'Istituto Mediterraneo di Palermo". Nella notte di ieri, un'equipe dell'Istituto è giunta a Tel Aviv, ha effettuato l'intervento di prelievo dell'organo ed è ripartita con il 'piccolo tesoro' verso l'Italia. Poche ore e si é dato inizio al trapianto sul bimbo albanese: l'intervento è cominciato alle 15.00 ed è ancora in corso. Non si tratta del primo trapianto di fegato tra bambini, spiega Costa, "ma l'eccezionalità sta nel fatto che, in questo caso, entrambi i pazienti sono piccolissimi". Ma questa è anche una conferma, rileva Costa, dell'eccellenza della Rete italiana, che ha funzionato come una sorta di 'cerniera' tra Paesi: "Siamo in collegamento con Grecia, Cipro e Israele e puntiamo a rafforzare ulteriormente la nostra Rete trapiantologica nell'area del Mediterraneo e dell'Est Europa. In Italia - sottolinea l'esperto - abbiamo cioé un'organizzazione in grado di supportare in prima linea una rete di relazioni internazionali che si rivela utile per tutti, e per i pazienti in lista di attesa nel nostro paese innanzitutto". Con questi programmi di collaborazione infatti, precisa Costa, "non si tolgono possibilità ma se ne aggiungono, poiché organi che non verrebbero usati nel paese del donatore, per mancanza di pazienti compatibili, vengono messi a disposizione in altri paesi in tempo reale". Ed è questa la solidarietà oltre i confini: sono 20-30 gli organi che vengono dall'estero e che sono trapiantati in Italia ogni anno. Si tratta innanzitutto di fegato, cuore e reni (i tempi di conservazione di tali organi sono più lunghi e dunque l'intervento è logisticamente più fattibile), ma si sta avviando anche un programma per il trapianto di polmoni. E sempre oggi un'altra notizia: un fegato proveniente da un donatore di Creta è stato trapiantato ad un paziente a Torino, mentre la scorsa settimana due reni non utilizzabili in Italia sono stati accettati da un centro greco. Per il piccolo albanese a Palermo, la speranza è arrivata da Israele. Sono ancora alcuni i bimbi in lista di attesa in Italia per un fegato. Anche per loro, la Rete del CNT rappresenta una chance concreta per una vita nuova. 2008-08-10 ANSA.it

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