venerdì 11 luglio 2008


LO STATO D’ISRAELE

Il 14 Maggio 1948 fu proclamato lo Stato d’Israele, in accordo al piano di spartizione delle Nazioni Unite (1947). Meno di 24 ore più tardi, gli eserciti regolari di Egitto,Giordania, Siria, Libano e Iraq invadevano il paese, costringendo Israele a difendere la sovranità che aveva riguadagnato nella sua antica patria. In quella che divenne nota come Guerra d’Indipendenza d'Israele, le Forze di Difesa Israeliane (IDF), appena formate e malamente equipaggiate, respinsero gli invasori in duri combattimenti a più riprese che durarono circa quindici mesi e che videro da parte israeliana circa 6.000 caduti (quasi l‘1% della popolazione ebraica del Paese a quell'epoca)
Nei primi mesi del 1949, vennero condotti negoziati diretti sotto gli auspici delle Nazioni Unite fra Israele e ciascuno dei paesi invasori (eccetto l’Iraq, il quale ha rifiutato fino ad oggi di negoziare con Israele; queste trattative produssero come risultato accordi armistiziali che riflettevano la situazione al termine del conflitto. Di conseguenza la pianura costiera, la Galilea e l’intero Neghev, vennero a trovarsi sotto la sovranità israeliana, Giudea e Samaria (il West Bank), furono sotto il governo giordano, la Striscia di Gaza rientrò sotto l’amministrazione egiziana e la città di Gerusalemme fu divisa fra la Giordania, che ne controllava la parte orientale e la Città Vecchia, e Israele, sotto il cui controllo si trovava il settore occidentale.

La Costruzione dello Stato

Una volta finita la guerra Israele concentrò i propri sforzi sulla costruzione di quello Stato per il
raggiungimento del quale il popolo aveva lottato tanto duramente e tanto a lungo. La prima Knesset (Assemblea Parlamentare) composta da 120 membri, si riunì dopo elezioni nazionali (25 Gennaio 1049) in cui quasi l’85% degli aventi diritto di voto andò alle urne. Divennero leader del
paese due delle persone che avevano condotto Israele allo Stato: David Ben Gurion, capo dell’Agenzia Ebaica venne eletto Primo Ministro, e Chaim Weizman, capo dell'Organizzazione Sionistica Mondiale, fu scelto dalla Knesset come primo Presidente dello Stato. L’11 Maggio 1949 Israele occupò il proprio seggio in qualità di cinquantanovesimo emmbro delle Nazioni Unite. Tenendo fede al concetto di “raduno degli esiliati”, che risulta il cuore della ragion d’essere di Israele, le porte del paese vennero spalancate, affermando il diritto di ogni ebreo a giungervi e ad acquisirne, al suo ingresso, la cittadinanza. Nei primi quattro mesi d'indipendenza circa 50.000 nuovi arrivati, per lo più sopravvissuti alla Shoah, raggiunsero le coste d’Israele. Verso la fine del 1951 era arrivato un totale di 687.000 fra uomini, donne e bambini 300.000 dei quali profughi da paesi arabi, venendo così a raddoppiare la popolazione ebraica nel paese. Lo sforzo economico dovuto alla Guerra d’Indipendenza e la necessità di provvedere alla rapida crescita della popolazione resero necessari austerità all’interno e aiuti finanziari dall'estero L’assistenza offerta dal governo degli Stati Uniti, i prestiti di banche americane, i contributi di ebrei della Diaspora, e i risarcimenti post-bellici dalla Germania furono usati per costruire case, meccanizzare l’agricoltura, fondare una flotta mercantile e una linea aerea nazionale, sfrutta le risorse minerarie disponibili, sviluppare industrie ed espandere reti stradali, di telecomunicazione e di energia elettrica. Verso la fine del primo decennio la produzione industriale era raddoppiata e così anche il numero delle persone impiegate, con esportazioni industriali quadruplicate. La vasta espansione di aree coltivate aveva portato all’autosufficienza nella fornitura di tutti i prodotti alimentari di base, con l’eccezione di carne e granaglie, mentre circa 20.000 ettari di terreno, per lo più desertico, furono rimboschiti e vennero piantati alberi lungo quasi 800 chilometri di strade. Il sistema educativo, che era stato sviluppato dalla comunità ebraica nel periodo precedente alla fondazione dello Stato e che includeva ora anche il settore arabo, ebbe una grande espansione. La frequenza scolastica divenne gratuita e obbligatoria per tutti i bambini dai cinque ai quattordici anni (dal 1978 l’età della scuola dell’obbligo è stata elevata ai 16 anni ed è gratuita fino ai 18 anni). Fiorirono le attività culturali e artistiche che mescolavano elementi mediorientali, nordafricani e occidentali, e questo perché gli ebrei che giungevano da ogni parte del mondo portavano con sé tanto le tradizioni peculiari delle loro comunità, quanto aspetti della cultura prevalente nel paese in cui avevano vissuto per generazioni. Quando Israele celebrò il suo decimo anniversario, la sua popolazione contava oltre due milioni di abitanti.

La Campagna del Sinai – 1956

Gli anni della costruzione dello Stato furono oscurati da seri problemi legati alla sicurezza. Gli
accordi armistiziali del 1949 non solo non riuscirono a spianare la strada di una pace duratura, ma vennero anche costantemente violati.
In contrasto con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite del 1 Settembre1951, venne vietato a israeliani e a navi battenti bandiera israeliana di attraversare il canale di Suez, fu irrigidito il blocco agli Stretti di Tiran, sempre più di frequente avvenivano incursioni in Israele da parte di pattuglie di terroristi provenienti dai paesi arabi confinanti che compivano assassinii e sabotaggi,e la penisola del Sinai fu gradualmente trasformata in una enorme base militare egiziana. Con la firma di un patto di triplice alleanza fra Egitto,Siria e Giordania (Ottobre 1956), la minaccia incombente sull’esistenza d’Israele si intensificò. Nel corso di una campagna militare della durata di otto giorni l’esercito israeliano conquistò la Striscia di Gaza e l'intera penisola del Sinai, fermandosi a 16 chilometri a est del Canale di Suez. La decisione delle Nazioni Unite di istallare una Forza d’Emergenza de (UNEF) lungo il confine fra l'Egitto a Israele e le assicurazioni da parte egiziana sulla libera navigazione nel Golfo di Eilat convinsero Israele a ritirarsi gradualmente (novembre 1956 - marzo 1957) dalle zone conquistate poche settimane prima. Di conseguenza gli Stretti di Tiran furono riaperti, consentendo lo sviluppo sia con i paesi asiatici e dell’Africa orientale, sia importando petrolio dal Golfo Persico.

Anni di Consolidamento

Nel corso del secondo decennio d'esistenza di Israele (1958-68) le esportazioni raddoppiarono e il
PIL crebbe ogni anno di circa il 10%. Anche se alcuni prodotti che precedentemente venivano importati, come la carta, i pneumatici,apparecchi radio e frigoriferi, venivano ora prodotti da
industrie locali,l a crescita più rapida avvenne nei settori fondati più recentemente, come quello
della metallurgia, della costruzione di macchinari, della lavorazionedei prodotti chimici e dell’elettronica. Dato che il mercato interno dei generi alimentari prodotti localmente si stava rapidamente avvicinando a un punto di saturazione, il settore agricolo iniziò a produrre una varietà più ampia di prodotti, sia per l’industria delle conserve sia per l’esportazione di prodotti freschi.Per far fronte al volume commerciale in aumento, fu costruito un secondo porto d'acque profonde sulla costa mediterranea, ad Ashdod, che andò ad aggiungersi a quello già esistente di Haifa.
A Gerusalemme venne edificata una sede permanente per la Knesset, mentre vennero costruite nuove strutture per il Centro Medico Hadassa e per l’Università Ebraica in luoghi alternativi, per sostituire quelle che si trovavano sul Monte Scopus, che dovettero essere abbandonate dopo la Guerra d’indipendenza. Nello stesso periodo venne fondato il Museo d’Israele, con lo scopo di conservare, studiare ed esporre i tesori culturali e artistici del popolo ebraico. Le relazioni diplomatiche di Israele si ampliarono costantemente e vennero a svilupparsi stretti legami con gli Stati Uniti, con i paesi del Commonwealth britannico, con la maggior parte degli stati dell'Europa occidentale, con quasi tutti i paesi dell’America Latina e dell'Africa e con alcune nazioni asiatiche. Furnono intrapresi vasti programmi di cooperazione internazionale e centinaia di medici, ingegneri, insegnanti, agronomi, esperti di irrigazione e giovani organizzatori condivisero le proprie conoscenze e le loro esperienze con persone di altri paesi in via di sviluppo. Nel 1965
avvenne lo scambio di ambasciatori con la Repubblica Federale di Germania, un passo che fino ad allora era stato rimandato per gli amari ricordi del popolo ebraico dei crimini commessi nei suoi
confronti durante il regime nazista (1933-1945). La normalizzazione delle relazioni fra i due paesi fu preceduta da una veemente opposizione e da un acceso dibattito pubblico.

La Guerra dei Sei Giorni – 1967

Le speranze di un altro decennio di relativa tranquillità furono mandate in frantumi dal progressivo aumento degli attacchi terroristici arabi lungo i confini egiziano e giordano,
dai persistenti bombardamenti dell’artiglieria siriana sugli insediamenti agricoli del nord della Galilea e dal massiccio riarmo militare condotto dai confinanti stati arabi. Quando l’Egitto mosse nuovamente un ingentenumero di truppe nel deserto del Sinai (maggio 1967) e ordinò alle forze di pace delle Nazioni Unite (dispiegate dal 1957) di uscire dalla zona, reimpose il blocco agli Stretti di Tiran ed entrò in un’alleanza militare con la Giordania, Israele si trovò di fronte eserciti arabi ostili su tutti i fronti. Poiché l’Egitto aveva violato gli accordi conclusi dopo la campagna del Sinai del 1956, Israele fece appello al diritto all’autodifesa, lanciando un attacco preventivo (5
Giugno 1967) contro l’Egitto nel sud, seguito da un contrattacco contro la Giordania ad est e lo sbaraglio delle forze siriane trincerate nelle alture del Golan al nord. Al termine di sei giorni di combattimenti le precedenti linee armistiziali furono sostituite da altre nuove, con Giudea,
Sarnaria, Gaza, la penisola del Sinai e le Alture del Golan, entrati sotto il controllo israeliano. Il risultato di ciò fu che i villaggi situati a nord furono liberati, dopo 19 anni, dai continui bombardamenti siriani, il passaggio di israeliani e di navi battenti bandiera israeliana attraverso gli Stretti di Tiran fu assicurato e Gerusalemme, che era stata dal 1949 divisa fra il controllo giordano e quello israeliano, venne riunita sotto l’autorità di Israele.

Di Guerra in Guerra

Conclusa la guerra, il difficile compito della diplomazia d’Israele era quello di tradurre i suoi risultati militari in una pace permanente basata sulla Risoluzione 242 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che richiamava al riconoscimento della sovranità, della integrità territoriale e della indipendenza politica di tutti gli stati della regione e del loro diritto di vivere in pace in confini sicuri e riconosciuti, liberida minacce o da azioni di forza. Tuttavia la posizione araba, così come venne formulata nel Vertice di Kartoum (Agosto 1967) si appellava ai seguenti principi: Nessuna pace con Israele, nessun negoziato con Israele e nessun riconoscimento di Israele. Nel settembre 1968, l’Egitto iniziò una "guerra d’attrito" con azioni sporadiche e statiche lungo le rive del Canale di Suez, che crebbero fino a divenire veri e propri combattimenti circoscritti, causando gravi perdite perentrambe le parti. Le ostilità cessarono nel 1970 quando Egitto e Israele accettarono un nuovo cessate il fuoco lungo ilcanale di Suez.

La Guerra del Kippur – 1973

Tre anni di relativa calma lungo i confini furono interrotti a Yom Kippur (Giorno dell'Espiazione), il giorno più sacro del calendario ebraico, allorquando Egitto e Siria lanciarono un attacco coordinato a sorpresa contro Israele (6 Ottobre 1973), con l’esercito egiziano che attraversò il Canale di Suez e le truppe Siriane che penetrarono nelle Alture del Golan. Nelle successive tre settimane le Forze di Difesa Israeliane capovolsero le sorti della battaglia e respinsero gli aggressori, attraversando il Canale di Suez in Egitto e avanzando fino ad arrivare a 32 chilometri dalla capitale siriana Damasco. Due anni di difficili negoziati fra Israele ed Egitto e fra Israele e Siria produssero degli accordi di disimpegno, in base ai quali Israele si sarebbe ritirato da parte dei territoriconquistati durante la guerra.

Operazione Pace in Galilea – 1982

La linea del confine internazionale con il Libano non è mai stata messa in discussione da nessuna delle parti. Tuttavia, quando l’organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) si dispiegò
nel sud del Libano dopo esser stata scacciata dalla Giordania (l970) ed eseguì ripetute azioni terroristiche contro città e villaggi del nord d’Israele (Galilea) che causarono molte vittime e notevoli danni, le Forze di Difesa d’Israele attraversarono il confine ed entrarono nel Libano(1982). L’operazione “Pace in Galilea” ebbe come risultato la rimozione dalla maggior parte delle infrastrutture organizzative e militari dell’OLP dall’area. Da allora Israele ha mantenuto una piccola zona di sicurezza nel sud del Libano adiacente al suo confine settentrionale, per salvaguardare la propria popolazione in Galilea dai continui attacchi di elementi ostili.

Dalla Guerra alla Pace

Le elezioni del 1977 per la Knesset portarono al potere il blocco del Likud, una coalizione di partiti liberali e centristi, ponendo fine a quasi trenta anni di dominio politico del partito Laburista. Il nuovo Primo Ministro, Menachem Begin, reiterò l’impegno, preso da tutti i capi di governo che lo avevano preceduto, di adoperarsi per il raggiungimento di una pace permanente nella regione e lanciò un appello a tutti i capi arabi perché si incontrassero con lui. Il cerchio dei rifiuti arabi agli appelli per la pace lanciati dagli israeliani fu rotto dalla visita a Gerusalemme del Presidente egiziano Anwar Sadat (Novembre 1977), seguita da negoziati fra Egitto e Israele sotto gli auspici americani. Gli Accordi di Camp David (Settembre 1978), risultato di tali trattative, includevano un ordinamento per una pace globale nel Medio Oriente, compresa una proposta dettagliata di autogoverno per i Palestinesi. Il 26 Marzo 1979, Israele ed Egitto firmarono a Washington DC un trattato di pace che poneva fine allo stato di guerra esistente fra i due paesi e durato 30 anni. Secondo il trattato Israele si sarebbe ritirata dalla penisola del Sinai, sostituendo le precedenti linee del cessate il fuoco e degli accordi armistiziali con confini internazionali reciprocamente riconosciuti. Tre anni di colloqui tra Giordania e Israele, in seguito alla Conferenza di Pace di Madrid del 1991, culminarono in una dichiarazione congiunta di Re Hussein del Regno Hashemita di Giordania e del Primo Ministro Yitzhak Rabin (luglio 1994), che pose fine allo stato di guerra tra i due paesi, durato 46 anni. Il trattato di pace israelo-giordano fu firmato al valico di confine della Aravà (nei pressi di Eilat in Israele e di Aqaba in Giordania), il 26 ottobre 1994, alla presenza del Presidente americano Bill Clinton.

Traguardi Interni

Nel corso degli anni ‘80 e ‘90 Israele ha assorbito oltre un milione di nuovi immigrati, principalmente dall’ex-Unione Sovietica, dall’Europa dell’Est e dall’Etiopia. L’afflusso di una tale quantità di nuovi consumatori, come di un ampio numero di lavoratori specializzati e non specializzati, abbinato a stridenti misure di controllo dell’inflazione, spinse l’economia in un periodo di espansione accelerata. Dopo le elezioni per la Knesset del 1984 salì al potere un governo composto dai due maggiori blocchi politici: i Laburisti (centro-sinistra) e il Likud (centro-destra). Nel 1988 esso fu sostituito da una coalizione guidata dal Likud che, al termine della sua cadenza quadriennale, fu seguita, nel 1992, da una coalizione composta dal Partito Laburista e da altri partiti minori del centro-sinistra. Dopo l'assassinio del Primo Ministro Yitzhak Rabin nel 1995, nel 1996 si svolsero nuove elezioni. Con le elezioni dirette del Primo Ministro, Benyamin Netanyahu andò al potere e formò una maggioranza guidata dal Likud.Meno di tre anni dopo il suo governo fu battuto. Nel 1999 Ehud Barak, leader del partito "Un Israele" (centro-sinistra), fu eletto Primo Ministro e formò un governo di coalizione; si dimise poi nel dicembre 2000. Nel febbraio 2001 Ariel Sharon, presidente del Likud, fu eletto Primo Ministro e formò un governo di unità nazionale, che includeva la maggioranza dei partiti politici. In questi anni, ognuno di questi governi ha operato, secondo le proprie convinzioni politiche, per il raggiungimento della pace, per lo sviluppo economico e per l’assorbimento degli immigranti.

IL PROCESSO DI PACE

Sin dalla firma del trattato di pace fra Egitto ed Israele (1979), furono intraprese varie iniziative, sia da Israele sia da altri, per far avanzare il processo di pace in Medio Oriente. Questi sforzi condussero infine alla convocazione della Conferenza di Pace di Madrid (Ottobre 1991), tenuta sotto gli auspici degli Stati Uniti e dell’unione Sovietica, nella quale furono riuniti i rappresentanti
di Israele, Siria, Libano, Giordania e Palestinesi. Le procedure formali furono seguite da negoziati bilateralifra le parti e da colloqui multilaterali su questioni di interesse regionale.
Israele e palestinesi: dopo mesi di intensivi contatti tenuti ad Oslo dietro le quinte, fra i negoziatori di Israele e dell’organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), venne formulata una Dichiarazione di Principi che delineava i preparativi per l’auto-governo dei
palestinesi nel West Bank e nella Striscia di Gaza. La sua firma fu preceduta da uno scambio di lettere (Settembre 1993) fra il Presidente dell’OLP Yasser Arafat e il Primo Ministro Yitzhak Rabin, in cui l’OLP dichiarava di rinunciare all’uso del terrorismo, si impegnava ad annullare quegli articoli della sua Carta dove si negava ad Israele il diritto all’esistenza, e si impegnava nella ricerca di una soluzione pacifica del decennale conflitto fra palestinesi ed ebrei sulla Terra. A sua volta, Israele riconosceva l’OLP come rappresentante del popolo Palestinese. La Dichiarazione di Principi conteneva un insieme di principi generali concordati fra le parti riguardanti un periodo intermedio di auto-governo palestinese della durata di cinque anni, da attuare in quattro
fasi. Il primo stadio, in cui si sarebbe impiantato l’auto-governo nella Striscia di Gaza e a Gerico, ha avuto luogo nel Maggio del 1994. Nell’Agosto dello stesso anno, è iniziata la seconda fase che prevedeva la trasmissione di poteri e responsabilità ai rappresentanti palestinesi del West Bank attraverso la consegna delle autorità relative a cinque specifiche sfere d’azione: educazione e cultura, sanità, previdenza sociale, tassazione e turismo. La Dichiarazione di Principi e altri accordi firmati da Israele e palestinesi culminarono nella firma di un Accordo ad Interim israelo-palestinese nel settembre 1995. L’Accordo prevedeva l'ampliamento dell’autogoverno palestinese nel West Bank attraverso l’elezione di un’autorità preposta all’auto-governo - il
Consiglio Palestinese (eletto nel gennaio 1996), e la continuazione del ridispiegamento dell'IDF
nel West Bank. L'accordo regolava anche il meccanismo che gestiva le relazioni israelo-palestinesi che la natura di un assetto permanente tra Israele e l'entità palestinese, sono iniziati nel maggio 1996 come previsto. Gli attacchi di attentatori suicidi, compiuti dai terroristi di Hamas a Gerusalemme e a Tel Aviv nel 1996 oscurarono la vista del processo di pace da parte israeliana. Dopo uno stallo di tre anni i colloqui per lo Status finale ripresero solo dopo il Memorandum di Sharm el-Sheikh (settembre 1999). I temi da affrontare comprendono: rifugiati, insediamenti,
questioni di sicurezza, confini, Gerusalemme e altri ancora. Su invito del Presidente Clinton, il Primo Ministro israeliano Barak e il Presidente dell'Autorità Palestinese Arafat parteciparono a un vertice a Camp David, nel luglio 2000, per riprendere i negoziati. Il summit si concluse senza
che fosse raggiunto un accordo. Tuttavia fu rilasciata una dichiarazione trilaterale, nella quale venivano indicati i principi concordati, per proseguire i negoziati. Nel settembre 2000 i palestinesi iniziarono una campagna di terrorismo e violenza indiscriminati, causando gravissime
perdite umane e molta sofferenza da entrambe le parti. Numerosi sforzi per mettere fine alle violenze e per rilanciare il processo di pace sono falliti a causa del continuo e crescente terrorismo palestinese, sostenuto dall'Autorità Palestinese. Israele ha accettato la visione presentata
nel discorso del Presidente Bush il 24 Giugno 2002, per porre fine al terrorismo palestinese e, conseguentemente, giungere a un accordo finale, per tutte le questioni sospese, e alla pace.Il 25 maggio 2003 Israele ha accettato la Roadmap, assieme a delle considerazioni che Israele ritiene parte integrante della sua applicazione e a un impegno degli Stati Uniti a prendere in considerazione questi commenti. Tuttavia, i palestinesi devono ancora assolvere i loro obblighi previsti dalla prima fase della Roadmap, in primo luogo la cessazione incondizionata del terrorismo e dell'incitamento alla violenza. Tra le misure prese da Israele per contrastare il terrorismo vi è stata la costruzione della barriera antiterrorismo. avrebbero condotto a un accordo per una sistemazione permanente. In base all'accordo ad Interim la West Bank fu suddivisa in tre tipi di aree:
Area A – comprendente le principali città del West Bank: piena responsabilità del Consiglio Palestinese per questioni di sicurezza interna e di ordine pubblico, così come per gli affari civili. (La città di Hebron fu soggetta a regolamentazioni speciali fissate nell'Accordo ad Interim;
il Protocollo sul ridispiegamento a Hebron fu firmato nel gennaio 1997).
Area B – comprendente piccoli centri abitati e villaggi nel West Bank: responsabilità del Consiglio Palestinese sugli affari civili (come per l'Area A) e mantenimento dell'ordine pubblico, mentre Israele mantiene la principale responsabilità sulla sicurezza, per la salvaguardia dei suoi cittadini e per combattere il terrorismo.
Area C – comprendente tutti gli insediamenti ebraici, aree di importanza strategica per Israele e aree ampiamente disabitate della West Bank: piena responsabilità israeliana per sicurezza e ordine pubblico, per responsabilità civili riguardanti il territorio (pianificazione, gestione
del territorio, archeologia, etc.). Il Consiglio Palestinese si assume la responsabilità per quanto riguarda tutte le altre sfere civili per la popolazione palestinese. Il programma di attuazione di ulteriori fasi di ritiro, così come specificato nell'Accordo ad Interim, è stato rivisto in varie occasioni da entrambe le parti, principalmente con il Memorandum di Wye River nell'ottobre
1998. In seguito a queste revisioni concordate, Israele ha completato la prima e la seconda fase del processo di ulteriore ridispiegamento (FRD) nel marzo del 2000. La terza e ultima fase è ancora in fase di negoziazione. A seguito del ridispiegamento israeliano oltre il 18% della
West Bank è attualmente considerata area Ae oltre il 20% è considerato Area B, con il 98% della popolazione palestinese della West Bank sotto l'autorità palestinese. I negoziati tra le parti sullo Status finale, per determinare
S T O R I A
Nell'agosto 2005 il disimpegno d'Israele dalla Striscia di Gaza e da quattro insediamenti nel nord della Samaria costituì uno sforzo per cercare di porre fine alla situazione di stallo del processo di pace, dopo cinque anni di terrorismo palestinese. Tuttavia, il terrorismo palestinese è continuato,
in seguito all'elezione di Hamas al governo palestinese, con attacchi di missili Qassam e con il rapimento di militari israeliani, rendendo necessaria un'azione militare israeliana.
Israele e Siria: nell’ambito della formula di Madrid, sono iniziati fra le delegazioni siriana e israeliana dei colloqui che si sono tenuti di tanto in tanto a Washington a livello di ambasciatori, con il coinvolgimento di alti funzionari americani. Due tornate di colloqui di pace israelo-siriani (Dicembre 1995 e Gennaio 1996) si sono incentrate sulla sicurezza e su altri argomenti chiave. Altamente dettagliati e globali, i colloqui hanno individuato importanti aree di accordo e convergenze concettuali per future discussioni e considerazioni.
I colloqui tra Israele e Siria sono ripresi nel gennaio 2000 a Shepherdstown, negli Stati Uniti, dopo uno stallo di oltre tre anni. Tuttavia questi colloqui non hannoportato a un progresso, né l'incontro tra il Presidente Clinton e il Presidente Assad a Ginevra (marzo 2000) è riuscito a far riprendere i colloqui. Attualmente non sono in corso negoziati. La Siria, assieme all'Iran, appoggia le più violente e pericolose organizzazioni terroristiche, come Hezbollah e i vari gruppi terroristici palestinesi.
Israele e Libano: il 23 maggio del 2000 Israele ha portato a termine il ritiro di tutte le sue forze militari dalla zona di sicurezza nel sud del Libano, in conformità alle decisioni del proprio governo di applicare la Risoluzione 425 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il Libano, purtroppo,
non ha ancora applicato pienamente la suddetta Risoluzione 425, né la Risoluzione 1559 (che chiede lo smantellamento di Hezbollah e il dispiegamento dell'esercito libanese nel sud del Libano). Dei massicci attacchi missilistici da parte di Hezbollah e il rapimento, senza alcuna provocazione da parte israeliana, di militari israeliani nel luglio 2006 hanno reso necessaria un'azione militare da parte d'Israele, per rimuovere la minaccia.
Colloqui multilaterali
I colloqui multilaterali sono stati istituiti come parte integrante del processo di pace, con lo scopo di ricercare soluzioni ai problemi chiave della regione, contribuendo nello stesso tempo alla costruzione di misure di fiducia che promuovano lo sviluppo e la normalizzazione delle relazioni
fra i paesi del Medio Oriente. Dopo la Conferenza Multilaterale di Mosca sul Medio Oriente (Gennaio 1992), che ha visto la partecipazione di trentasei paesi e organizzazioni internazionali, le delegazioni si sono suddivise in cinque gruppi di lavoro che trattano temi riguardanti specifici
settori di comune interesse regionale (ambiente, controllo degli armamenti e sicurezza regionale, profughi, risorse idriche e sviluppo economico) e si riuniscono di tanto in tanto in vari punti d’incontro nella regione. Il Comitato Direttivo, che comprende rappresentanti delle delegazioni chiave e presieduto da Stati Uniti e Russia, coordina i colloqui multilaterali. Dallo scoppio della violenza palestinese (settembre 2000) la maggior parte delle attività nel processo multilaterale è stata congelata.

PRINCIPALI MOMENTI STORICI

a.E.V. - Avanti l’Era Volgare
XVII-VI sec. a.E.V. – Periodo Biblico
Circa XVII sec. Abramo, Isacco e Giacobbe, i patriarchi del popolo ebraico e i portatori
della fede nel Dio Unico, si insediano nella Terra d’Israele. Una carestia
costringe gli Israeliti a emigrare in Egitto
XIII sec. Mosè conduce gli Israeliti fuori dall’Egitto; seguono 40 anni di
peregrinazioni nel deserto.
Sul Monte Sinai viene ricevuta la Toràh, che comprende i Dieci
Comandamenti
XIII - XII sec. Gli Israeliti si insediano nella Terra d’Israele
c. 1020 Viene fondata la monarchia ebraica; Saul è il primo re
c. 1000 Il re Davide fa di Gerusalemme la capitale del suo regno
c. 960 A Gerusalemme viene edificato da Re Salomone il Primo Tempio, centro
nazionale e spirituale del popolo ebraico
c. 930 Divisione del regno in Giuda e Israele
c. 722 - 720 Il Regno d’Israele viene schiacciato dagli Assiri: 10 tribù vengono esiliate
(le Dieci Tribù Perdute)
586 Il Regno di Giuda viene conquistato da Babilonia
Gerusalemme e il Primo Tempio vengono distrutti; la maggioranza degli
ebrei sono esiliati
538 - 142 Periodi Persiano ed Ellenistico
538 - 515 Molti ebrei ritornano da Babilonia; il Tempio viene ricostruito
332 Il Paese viene conquistato da Alessandro il Grande; dominio ellenistico
166 - 160 Rivolta Maccabea (Asmonea) contro le restrizioni nella pratica del
Giudaismo e la profanazione del Tempio
142 - 129 Autonomia ebraica sotto gli Asmonei
129 - 63 Indipendenza ebraica sotto la monarchia Asmonea
63 Gerusalemme viene conquistata dal generale romano Pompeo
48 49
E.V. - Era Volgare
63 a.E.V.- 313 E.V. – Dominazione Romana
63 - 4 a.E.V. Erode, il re vassallo dei Romani, regna sulla Terra d’Israele; il Tempio
viene restaurato
c. 20-33 Ministero di Gesù di Nazareth
66 Rivolta ebraica contro i Romani
70 Distruzione di Gerusalemme e del Secondo Tempio
73 Ultima resistenza degli ebrei a Massada
132 – 135 Sollevazione di Bar Kochba contro i Romani
c. 210 Viene completata la codificazione della Legge Orale Ebraica (Mishnà)
313 - 636 Dominazione Bizantina
c. 390 Viene completato il commento alla Mishnà (il Talmud gerosolimitano)
614 Invasione persiana
636 – 1099 Dominazione araba
691 Sul sito del Primo e del Secondo Tempio a Gerusalemme, il Califfo Abdel-
Malik costruisce il Duomo della Roccia
1099 – 1291 Dominazione Crociata (Regno Latino di Gerusalemme)
1291 – 1516 Dominazione Mamelucca
1517 - 1917 Dominazione Ottomana
1564 Viene pubblicato il Codice di Leggi ebraiche Shulchàn Arùch
1860 Viene costruito il primo quartiere fuori dalle mura di Gerusalemme
1882 – 1903 Prima Aliyà (immigrazione di massa), principalmente dalla Russia
1897 Primo Congresso Sionista convocato da Theodor Herzl a Basilea, Svizzera;
fondazione dell’organizzazione Sionistica
1904-1914 Seconda Aliyà, principalmente dalla Russia e dalla Polonia
1909 Vengono fondati il primo kibbutz, Degània, e la prima città moderna
interamente ebraica, Tel Aviv
1917 La conquista britannica pone fine a 400 anni di dominio ottomano
Il Ministro degli Esteri britannico Balfour dichiara di appoggiare
l’instaurazione di una "patria nazionale ebraica in Palestina"
1918-48 Periodo britannico
1919-23 Terza Aliyà, principalmente dalla Russia
1920 Vengono fondate la Histadrùt (Federazione Generale dei Lavoratori) e la
Haganà (Organizzazione di Difesa Ebraica).
La Comunità ebraica (Yishùv) istituisce il Vaad leumì (Consiglio
Nazionale) per condurre i propri affari
1921 Viene fondato il primo moshàv, Nahalal
1922 La Gran Bretagna riceve il Mandato per la Palestina (Terra d’israele) dalla
Lega delle Nazioni; sorge la Transgiordania su tre quarti dell’area,
lasciandone un quarto per la patria nazionale ebraica.
Sorge l’Agenzia Ebraica per rappresentare la Comunità ebraica di fronte
alle autorità del Mandato
1924 Viene fondato a Haifa il Technion, il primo istituto di tecnologia
1924 - 32 Quarta Aliyà, principalmente dalla Polonia
1925 L’università Ebraica di Gerusalemme apre i battenti sul Monte Scopus
1929 Gli ebrei di Hebron vengono massacrati da militanti arabi
1931 Viene fondata l’organizzazione clandestina ebraica Etzel
1933 – 39 Quinta Aliyà, principalmente dalla Germania
1936 – 1939 Tumulti antiebraici istigati da militanti arabi
1939 L’immigrazione ebraica viene gravemente limitata dal Libro Bianco
britannico
1939 – 1945 II Guerra Mondiale: Shoàh in Europa
1940 – 1941 Si forma il movimento clandestino Lehi; viene fondato il Palmàch, la forza
d’attacco della Haganà
1944 Viene formata la Brigata Ebraica come parte delle forze armate britanniche
1947 L’ONU propone la fondazione nel paese di uno Stato arabo e di uno ebraico
1948 Stato d’Israele
1948 Fine del Mandato Britannico (14 maggio)
Proclamazione dello Stato d’Israele (14 maggio)
Israele invasa da cinque stati arabi (15 maggio).
Nascono le Forze di Difesa d’Israele (IDF).
Guerra d’Indipendenza (maggio 1948-luglio 1949)
50 51
1949 Si firmano accordi armistiziali con Egitto, Giordania, Siria e Libano.
Gerusalemme viene divisa fra Giordania e Israele
Viene eletta la prima Knesset (parlamento)
Israele viene ammessa come 59esimo membro delle Nazioni Unite
1948 – 52 Immigrazioni di massa dall’Europa e dai paesi arabi
1956 Campagna del Sinai
1961 – 62 Adolf Eichmann viene processato e giustiziato in Israele per la parte da lui
avuta nella Shoàh
1964 Viene completato l’Acquedotto Nazionale che porta acqua dal Lago del
Kinneret nel nord fino al sud semi-arido
1967 Guerra dei Sei Giorni; Gerusalemme riunita
1968- 70 Guerra d’Attrito dell’Egitto contro Israele
1973 Guerra del Kippur
1975 Israele diviene membro associato del Mercato Comune Europeo
1977 Il Likud forma il governo dopo le elezioni alla Knesset
fine di 30 anni di governo laburista
Visita del Presidente Egiziano Anwar Sadat a Gerusalemme
1978 Accordi di Camp David includono il piano per una pace globale nel Medio
Oriente e una proposta per l’autogoverno palestinese
1979 Firma del Trattato di Pace Israele-Egitto
Il Primo Ministro Menachem Begin e il Presidente egiziano Anwar Sadat
ricevono il Premio Nobel per la Pace
1981 L’Aeronautica Militare Israeliana distrugge il reattore nucleare iracheno
poco prima che questo divenga operativo
1982 Le tre fasi del ritiro israeliano dalla penisola del Sinai vengono completate.
L’Operazione Pace in Galilea rimuove i terroristi dell’OLP
(Organizzazione per la Liberazione della Palestina) dal Libano
1984 Dopo le elezioni viene formato un governo di unità nazionale (Likud e
Laburisti)
Operazione Mosè, immigrazione degli ebrei d’Etiopia
1985 Viene firmato un Accordo di Libero Scambio con gli Stati Uniti
1987 Inizia un’ondata di estesa violenza (intifada) nelle aree amministrate da
Israele
1988 Il Likud sale al governo dopo le elezioni
1989 Iniziativa di pace in quattro punti proposta da Israele
Inizio dell’immigrazione di massa degli ebrei dalla ex Unione Sovietica
1991 Israele viene attaccata dai missili Scud iracheni durante la Guerra del Golfo
Viene convocata la Conferenza di Pace per il Medio Oriente a Madrid
Operazione Salomone: trasferimento degli ebrei dall’Etiopia
1992 Instaurate relazioni diplomatiche con Cina e India
Nuovo governo guidato da Yitzbak Rabin del Partito Laburista
1993 Viene firmata la Dichiarazione di Principi sugli accordi per l’autogoverno
provvisorio dei Palestinesi da Israele e dall'OLP come rappresentante del
popolo palestinese
1994 Applicazione dell’autogoverno palestinese nella Striscia di Gaza e
nell’area di Gerico.
Piene relazioni diplomatiche con la Santa Sede.
Marocco e Tunisia impiantano uffici di interessi.
Viene firmato il Trattato di Pace fra Israele e Giordania.
Rabin, Peres e Arafat ricevono il Premio Nobel per la Pace
1995 Nel West Bank e nella Striscia di Gaza viene attuato l’autogoverno
palestinese; viene eletto il Consiglio Palestinese
Ad una manifestazione per la pace viene assassinato il Primo Ministro
Yitzhak Rabin
Shimon Peres diviene Primo Ministro
1996 Escalation del terrorismo arabo fondamentalista contro Israele
Operazione Furore, rappresaglia contro gli attacchi terroristici degli
Hezbollah al nord d’israele
Vengono impiantati uffici di rappresentanza commerciale in Oman e Qatar
Benyamin Netanyahu è eletto Primo Ministro e forma un governo di
coalizione guidato dal Likud
Viene aperto l’ufficio di rappresentanza commerciale dell’Oman a Tel Aviv
1997 Protocollo di Hebron sottoscritto da Israele e Autorità Palestinese
1998 Israele celebra il suo 50° anniversario
Israele e OLP sottoscrivono il Memorandum di Wye River per facilitare la
messa in atto dell’Accordo ad Interim
52 53
1999 Ehud Barak (partito di Sinistra "Un Israele") è eletto Primo Ministro e
forma un governo di coalizione
Israele e OLP sottoscrivono il Memorandum di Sharm el-Sheikh
2000 Visita del Papa Giovanni Paolo II
2001 Ariel Sharon (Likud) è eletto Primo Ministro e forma un governo di
unità di ampia coalizione
Viene pubblicato il rapporto del Comitato di Inchiesta di Sharm el-
Sheikh (Rapporto Mitchell)
Viene proposto un piano di lavoro di implementazione per la sicurezza
israelo-palestinese (piano Tenet per il cessate il fuoco)
Rechavam Ze'evi, Ministro del Turismo, viene assassinato da terroristi
palestinesi
2002 Israele lancia l'operazione "Scudo difensivo" in risposta ai massicci
attacchi terroristici palestinesi
Il Primo Ministro Sharon scioglie la Knesset e richiede nuove elezioni
per il 28 gennaio 2003
2003 Il Primo Ministro Ariel Sharon forma un governo di centro-destra
2005 Israele attua il Piano di Disimpegno approvato da Knesset e Governo
2006 Dopo il malore avuto dal PM Ariel Sharon, Ehud Olmert diviene Primo
Ministro ad Interim
Il 28 marzo si svolgono le elezioni politiche
Il Primo Ministro Ehud Olmert forma il nuovo governo
Israele conduce delle operazioni militari contro il terrorismo
palestinese proveniente dalla Striscia di Gaza e contro il terrorismo di
Hezbollah proveniente dal sud del Libano. http://roma.mfa.gov.il/

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