martedì 14 ottobre 2008

traffico a Daliat Karmel

Auto elettrica, è in Israele la terra promessa

Lo tsunami finanziario sequestra le prime pagine: sembrano lontani i giorni del petrolio a 140 dollari, si attenua l'impulso verso le emissioni zero. Ma i trend di fondo persistono: Cina, India, Brasile e Russia continuano a crescere e hanno fame di energia; le tensioni geopolitiche nelle zone del petrolio e degli oleodotti (Iran, Georgia, prossimamente Crimea...) covano sotto la cenere in attesa dell'esito delle elezioni americane; entro l'anno avremo le norme europee di controllo delle emissioni.In questo quadro, il progetto Renault-Israele "Better Place" è un elemento di novità concreta e proietta scenari interessanti. Lo spettro del "supply crunch" con il barile a 200 dollari a breve termine è meno sbandierato ma non per questo meno realistico. Le nuove grandi scoperte di olio e gas (in Brasile, sotto l'Artico, nel Mare di Barents) cambiano la stima delle riserve e la graduatoria dei Paesi produttori, ma i costi di esplorazione e produzione sono enormi e il prezzo del prodotto sarà sostanzialmente superiore a quello arabo............Israele è un "best fit" per un progetto pilota che propone di pagare a chilometro l'energia consumata. In Israele la percorrenza media è inferiore a 70 km, le città sono relativamente vicine e il circolante è inferiore ai due milioni di veicoli. Piccole distanze, piccolo mercato, forti incentivi per l'auto a impatto zero, insieme alla volontà di ridurre la dipendenza dal petrolio e a grandi potenzialità di sviluppo della generazione fotovoltaica.Insomma, il laboratorio perfetto per un esperimento innovativo. Il progetto Renault-Nissan-Agassi è un'applicazione esemplare del precetto della Blue Ocean Strategy: come recuperare il tempo perduto mettendosi nelle condizioni migliori e con i minimi rischi. In mercati più grossi gli investimenti nella struttura distributiva sarebbero inavvicinabili. Già in Israele si parla di 500mila stazioni di ricarica (numero che sembra francamente eccessivo, ndr) ed emerge che il posizionamento delle batterie sotto il veicolo implica servomeccanismi specifici per ciascun modello, con moltiplicazione dei costi e della complessità di servizio..............13 ottobre 2008. http://www.ilsole24ore.com/

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