giovedì 13 novembre 2008


Colloqui di pace

di Uri Savir , Luca Sossella Editore Euro 15,00

Qual è il più importante diritto per ogni essere umano?
Non possono esserci dubbi sul fatto che il diritto alla vita rappresenti l’anelito e la speranza che albergano nell’animo di ogni genitore, di ogni uomo, di ogni donna.E la pace è senz’altro l’espressione più immediata di questo desiderio, la pace quale condizione umana naturale in grado di preservarci dai conflitti e dalle sofferenze.Purtroppo nel mondo globalizzato nel quale viviamo la guerra sembra divenuta una costante nel rapporto fra gli Stati moderni.
A fronte di un mondo sviluppato che grazie alla globalizzazione ha accumulato ulteriore ricchezza vi sono paesi in via di sviluppo che non ne hanno raccolto i frutti, sono ancora in balia della povertà e della malattia e dove mettono radici idee fondamentaliste e si sviluppano armi di distruzione di massa.“In queste condizioni, creare e mantenere la pace è un compito arduo” e pertanto “l’opera di pacificazione, il peacemaking devono essere riformati”.
Questi i concetti salienti espressi da Shimon Peres nella prefazione al libro di Uri Savir con il quale uno dei più importanti operatori di pace nel mondo, offrendo ai lettori un approccio nuovo, ha accolto una sfida importante: fare la pace.Nato nel 1953, Uri Savir ha studiato relazioni internazionali alla Hebrew University di Gerusalemme ed è stato il negoziatore capo israeliano degli Accordi di Oslo negli anni fra il 1993 ed il 1996. Attualmente è Direttore del Shimon Peres Center for Peace e Presidente dell’organizzazione Glocal Forum che si occupa di promuovere attività e scambi cooperativi fra le città del mondo.Per Uri Savir l’empatia con l’ “Altro” è alla base della pacificazione e grazie alla sua esperienza è convinto che raggiungere la pace sia possibile, benché “l’atto pratico di mettere fine a un conflitto sia un difficile processo con alti e bassi”.Occorre mettere la pace al primo posto dell’agenda internazionale non dimenticando – ribadisce Savir – che “la pace è sostenibile solo se una società la desidera. In poche parole, è più facile democratizzare la pace che democratizzare delle società autocratiche”.
Partendo dal presupposto che gli attuali metodi di pacificazione sono antiquati e che è indispensabile coinvolgere nel peacemaking tutti gli strati della società, Savir mette in luce i difetti del peacemaking tradizionale per poi passare ad analizzare e suggerire gli elementi necessari per creare una pace moderna.Pone l’accento sull’importanza dei pacificatori, sulla necessità della pianificazione individuando gli obiettivi strategici e le soluzioni creative fino ad analizzare il ruolo dei media nelle fasi di un negoziato.Dopo aver descritto nel dettaglio le componenti di una pace moderna e i metodi per realizzarla l’autore sostiene che solo il laboratorio della vita può “verificare la validità di questa teoria” e propone il bacino del Mediterraneo – una regione che lotta per mantenere un equilibrio tra la guerra e la pace – come microcosmo per sondare e analizzare la “pace moderna”.Il terrorismo che ha sconvolto il mondo dopo l’11 settembre 2001 può essere contrastato attraverso la glocalizzazione, la diplomazia creativa e il peacebuilding utilizzando i valori della pace – rispetto dell’altro, libertà di scelta, rifiuto dei pregiudizi ecc. - come arma primaria.“Senza questi valori – scrive Savir – la pace è semplicemente l’intervallo fra le guerre”.Consapevole che in molti paesi ancora non esiste una “cultura della pace”, con questo libro Uri Savir ci ha fornito un trattato, un manuale tecnico, un saggio per riflettere sulle innumerevoli possibilità di crescita e sviluppo economico offerte agli Stati che perseguono la pace.E’ un progetto originale e innovativo al quale l’autore si avvicina con la consapevolezza che mentre la guerra è un fallimento che travolge vite umane e risorse, la pace - un processo ben più lungo della guerra - è soprattutto una “ coalizione di intenti, un’alleanza di volontà oltre che un esercizio di intelligenza” e di sensibilità.
Giorgia Greco

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