venerdì 13 marzo 2009

Giochi del Mediterraneo. Il villaggio "targato" Chieti

Giochi senza Israele, un'occasione persa

La motivazione ufficiale è pilatesca: siccome essi non partecipano ai Giochi del Mediterraneo dal 1951, non sono stati invitati nemmeno stavolta. E già che c’erano, per evitare rogne gli organizzatori hanno evitato di chiamare anche i palestinesi...
NE' ISRAELE né i palestinesi parteciperanno ai Giochi del Mediterraneo (Pescara, 26 giugno-5 luglio). Per quanto riguarda gli atleti ebrei, la motivazione ufficiale è pilatesca: siccome essi non partecipano alla manifestazione dal 1951, non sono stati invitati nemmeno stavolta.E già che c’erano, per evitare rogne gli organizzatori hanno evitato di chiamare anche i palestinesi, così in Abruzzo tutti saranno più tranquilli e chissenefrega se sarà stata sprecata un’occasione preziosa. Tutto questo avviene mentre il governo italiano annuncia che, in segno di protesta, diserterà la conferenza contro il razzismo, in programma a Ginevra a metà aprile perché, come già accadde a Durban, in realtà si trasformerà in un festival mondiale dell’antisemitismo e del negazionismo, su ispirazione di buona parte delle nazioni islamiche, Iran in testa. Una volta tanto e sorprendendo tutti, a cominciare da se stesso, l’esecutivo di Berlusconi ha preso un’iniziativa importante in politica estera dove, peraltro, glissa sul Tibet che martedì 10 marzo ricorderà il primo anniversario del massacro cinese a Lhasa.Per i Giochi del Mediterraneo, invece, nessuno da Roma ha informato il comitato organizzatore di Pescara, dove, per non sapere né leggere né scrivere, hanno ignorato sia Israele sia i palestinesi. Il nostro sito internet «www.quotidiano.net» ha ricostruito l’ultima schizofrenia politico-sportiva di cui è teatro un Paese che, per bocca del suo premier, sa essere tanto amico di Israele quanto dei palestinesi, ai quali nei giorni scorsi a Sharm el Sheik, il Cavaliere in persona ha promesso aiuti per 100 milioni di dollari da impiegare nella ricostruzione di Gaza.I Giochi del Mediterraneo sarebbero stati un’opportunità per trasformare un evento sportivo in un incontro di pace. Anche perché, dalla strage ai Giochi di Monaco ’72 in poi, gli sportivi israeliani hanno dovuto subire ignobili boicottaggi e razzistiche discriminazioni che devono finire. Nella stessa misura in cui gli atleti palestinesi hanno il diritto di rappresentare il loro popolo dovunque questo sia possibile. Frattini faccia una telefonata a Pescara e chiarisca le idee al Ponzio Pilato di turno. Non è mai troppo tardi per mostrare di avere coraggio.http://quotidianonet.ilsole24ore.com/

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