mercoledì 11 marzo 2009


Guida per anime in viaggio » Intervista a Miro Silvera.

Chi è Il passeggero occidentale dell’omonimo, coinvolgente, romanzo di Miro Silvera? D’accordo, è un personaggio: ebreo quasi trentenne, bostoniano, che non riesce a scrivere un suo libro, che soffre per un padre mai conosciuto, che è incerto tra l’amore della fidanzata Amanda e la passione travolgente per il giovane arabo Abdy e che, finalmente, per tutti questi motivi si mette in viaggio. Ma i tormenti del protagonista, procedendo nella storia, diventano sempre più corali: molte delle sue tappe - Marocco, Tel Aviv, Mosca, Calcutta -, come molte delle sue inquietudini, sono comuni. Il lettore diventa, a sua volta, passeggero.Per questo, Miro Silvera, non ha dato un nome al suo protagonista?Ognuno può leggere questa storia secondo la propria sensibilità... Il mio passeggero comincia il proprio percorso all’inizio di questo millennio, perché vede che tutto sta cambiando, che l’Occidente, appunto, è stanco. Parte dunque in cerca delle proprie radici, suo padre, e allo stesso tempo, di un suo posto nel mondo. Attraversa esperienze bellissime e drammatiche, il bene e il male: l’amicizia, gli abusi su bambini e la violenza contro i vecchi, il terrorismo, la vitalità di società emergenti e la corruzione dovuta alla mancanza di valori spirituali. A ogni città corrisponde un passo avanti nella coscienza del mondo. E il mio protagonista si rende conto che c’è qualcosa – l’anima – oltre a quello in cui viviamo immersi.Nel libro sono sviluppati più livelli: la ricerca spirituale sui principi dell’ebraismo, la conoscenza degli uomini e della loro fragilità, le nuove modalità affettive...Io vedo il mondo come una specie di palestra in cui ci gettiamo. Ancor prima di nascere, io credo, scegliamo la nostra vita: poi dobbiamo dargli sostanza, con uno sguardo compassionevole verso chi ci circonda. Ecco, questa è la nostra ricerca. Invece non ho fiducia in strutture come la famiglia tradizionale. Basta vedere la crisi che sta vivendo, con le coppie che non tengono più. E m’interessa esplorare frontiere affettive diverse come la bisessualità, ciò che fa il mio personaggio.Ha un epilogo a sorpresa questa “guida di viaggio per anime”. Il passeggero resterà sospeso nel suo percorso?Guardare se stessi in viaggio, “da lontano” permette comunque di capire. Sul futuro, poi, sono inguaribilmente ottimista. Non chiudiamo gli occhi neanche davanti alle peggiori manifestazioni del mondo. Anche queste ci servono da specchio. Miro Silvera, Il passeggero occidentale, Ponte alle Grazie, pp. 178, euro 14. Mauro Querci http://www.mosaico-cem.it/

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