venerdì 27 marzo 2009

SS durante la Rivolta del ghetto di Varsavia

USA: RIEMERGE L'ARCHIVIO PERDUTO DEL GHETTO DI VARSAVIA

(AGI) - New York, 26 mar. - Venti scatole di latta, chiuse con lo spago, piene di foto e documenti: la voce degli erbei del Ghetto di Varsavia che torna dal passato. Disperso per decenni tra Europa, Usa e Israele, l'archivio perduto di quegli uomini e di quelle donne, vittime di una delle pagine piu' orrende dell'Olocausto, e' stato riassemblato da uno storico del Trinity College del Connecticut, Samuel Kassow. Ma il merito di aver permesso a quelle voci di tornare a farsi sentire, ancor prima di Kassow, spetta ad un altro storico, Emanuel Ringelblum. Fu questo studioso ed attivista politito, ebreo polacco, ad ideare e organizzare l'archivio. La sua e' una storia straordinaria. Come spesso capita ai dotti, Ringelblum credeva che la storia fosse dotata di una natura intrinsecamente positiva. Si sbagliava. Cosi', nel 1939, non condivise il parere dei suoi correligionari piu' avveduti dopo primo cannoneggiamento di Danzica, e resto' a Varsavia invece di cercare di fuggire all'estero. Quando pero' la Storia gli piombo' addosso con tutta la sua crudelta' reagi', e decise di fare la sua Resistenza. C'era chi inizio' fin dal 1940 a mettere da parte qualche fucile, in previsione della rivolta che sarebbe scioppiata piu' tardi. Anche Ringelblum fondo' un'organizzazione segreta. Si riuniva il sabato per non destar sospetti e di conseguenza si chiamava "Oyneg Shabes" (Gioia del Sabbath). Oltre alla resistenza armata aveva un altro scopo sociale: dar vita ad un archivio della vita quotidiana del Ghetto di Varsavia ai tempi di Adolf Hitler. Lasciare che quell'orrore venisse persino dimenticato, dopo essere stato perpetrato, sarebbe stata l'ultima e definitiva cittoria della Svastica.(AGI)

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