lunedì 27 aprile 2009

kibbutz Lavi in Galilea

Agenti israeliani sulle navi per la sicurezza

TEL AVIV (26 aprile) - Occorre aver compiuto un servizio militare completo di tre anni in una unità combattente di Tsahal (l'esercito di Israele) per poter entrare in una delle società israeliane che offrono protezione alle navi civili. Sul mercato c'è crescente richiesta di personale ma le condizioni di lavoro sono difficili e occorre essere disposti a restare lontani da Israele anche per un anno intero. Agli interessati viene richiesta una buona conoscenza dell'inglese; il possesso di un altro passaporto - oltre a quello israeliano - è considerato un vantaggio. Fra i giovani israeliani di età compresa fra 21-28 anni comunque il lavoro sulle navi non è particolarmente ambito: preferiscono invece la protezione di aerei, ambasciate, o di altre istituzioni. La protezione delle navi commerciali e passeggeri israeliane è diventata una priorità negli ultimi anni, per la minaccia rappresentata sia da cellule di al-Qaida sia dagli Hezbollah libanesi, che secondo i servizi di sicurezza israeliani cercano di vendicare la uccisione del loro comandante militare Imad Mughniyeh, avvenuta un anno fa a Damasco. Secondo la stampa israeliana, lo Shin Bet (servizio di sicurezza interno) provvede ad aggiornare di volta in volta i comandanti delle imbarcazioni israeliane delle minacce più o meno concrete che si profilano nei loro confronti.

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