sabato 25 aprile 2009

Rutu Modan

Fumetto - Rutu Modan, le origini di un genio

Il passato è passato è un'antologia di short stories disegnate da Rutu Modan dal 1996 al 2003, pubblicata dalla Coconino Press di Bologna. Raccoglie sei storie pubblicate sotto l’etichetta Actus Tragicus, e una Jamilti con l’editore statunitense Drawn & Quaterly. Queste storie rivelano il percorso creativo della Modan quasi dagli esordi fino alla maturazione che possiamo far coincidere con Exit wounds. Sfortunatamente l’edizione italiana non riporta la data di pubblicazione delle storie, tanto meno i titolo originali, riducendo di molto il valore della pubblicazione. Questo percorso comunque svela una autrice magicamente poliedrica nello stile e nella composizione della narrazione. Le storie che possiamo leggere raccontano la vita in Israele delle gente comune, o meglio potremmo dire la vita comune, quindi non storie di guerra, di avventura o di spionaggio. Un società sottoposta a sessantuno anni di guerra non cerca nella fiction l’espressione delle proprie dinamiche, probabilmente anche perché il senso del futuro è una sensazione, una emozione che gli israeliani hanno messo da parte quasi per scaramanzia, come ci racconta Anna Momigliano nel suo libro Karma Kosher. Così le storie di Rutu Modan ci svelano le vicende di una assassina/serial killer, di una famiglia in attesa del figlio disperso in Libano, parliamo ovviamente della Prima Guerra Mondiale, oppure di un rocker che cerca il successo fuori da Israele. Ma anche storie di amore familiare e ossessioni amorose di amanti. Certo è ricorrente il riferimento a una società in guerra, ma la guerra che pensiamo noi, a cui siamo abituati a pensare dopo 60 anni di pace europea, è quella di soldati, carri armati, eserciti che si scontrano; mentre la guerra che colpisce Israele è quella psicologica degli attentati, dei missili da Gaza o dal sud del Libano. In Jamilti (del 2002) un’infermiera accorre nel luogo di una bomba e soccorre un ragazzo palestinese, per poi scoprire che era un terrorista. Mentre in Ritorno a casa (The home coming, del 1999) una ragazza non si risposa convinta che suo marito, pilota di aerei militari, non sia morto in Libano, ma che presto ritornerà. Convinzione rinforzata dai suoceri che vivono in attesa del miracoloso ritorno. La storia L’assassino delle mutande (The panty killer, del 2001) è un curiosissimo giallo ambientato a Tel Aviv, come mai potremmo immaginare. Ci sono ingredienti che vanno dal mistery all’investigativo con un tocco di dolcezza. Il tutto presentato con uno stile quasi surreale, dalle linee distorte, completamente incentrato sugli occhi e il viso dei personaggi. Tant’è che il tema è quello della vergogna che si palesa con il rosso del viso. In Blocco di energia (Energy Blockage, del 2004) e Il passato è passato (Bygone, del 1999) l’attenzione si pone sui legami familiari, padri che abbandonano moglie e figli, madri che si sacrificano oltre l’immaginabile per far crescere le figlie, ma anche le stesse figlie che poi prendono per mano i propri genitori. Un circolo di dolcezza al femminile, dove l’uomo non ha un ruolo positivo. Così come in Exit wounds. Infine King of the Lillies (del 1998) è una storia quasi mitteleuropea incentrata sull'amore ossessivo di un chirurgo plastico per una giovane donna, un amore talmente esclusivo da portarlo a modificare le pazienti secondo le caratteristiche fisiche della amata Lilly, scomparsa da anni. Quando il chirurgo riuscirà a ritrovare la donna, sarà modificata anche lei sulla base di un amore ormai talmente idealizzato, divinizzato, da non essere più amore. Rutu Modan spiega sulla tavola da disegno una capacità artistica, una varietà di stili e linguaggi che eccitano l’occhio e obbligano il lettore a una grande attenzione visiva. E anche emozionale. La lezione dell’underground statunitense, come Charles Burns, o anche europeo, se non italiano con interessanti similitudini con lo stile dei Valvoline, gruppo di artisti italiano degli anni Ottanta, segnala una particolare attenzione per la ricerca grafica e stilistica. L’ispirazione sembra proprio, come fu dei movimenti fumettistici dei decenni precedenti, venire dal design pubblicitario con scelte grafiche di volta in volta modificate e adattate al contenuto. Questa è comunque la firma stilistica degli Actus Tragicus, il gruppo di artisti israeliani di cui fa parte Rutu Modan. Questa antologia è un piccolo tesoro artistico e narrativo, che sottintende una grande maturità creativa e spiega anche il percorso evolutivo che ha portato a Exit wounds. Andrea Grilli http://www.moked.it/

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