lunedì 21 settembre 2009

Domenico Amato
Domenico Amato, il finanziere che non ebbe paura

Ricorre oggi l’anniversario della nascita dell’appuntato della Guardia di Finanza Domenico Amato, nato il 15 settembre 1905 in provincia di Caserta, a San Nicola. La Strada, cui il suo paese natale ha intitolato nei giorni scorsi il campo sportivo. E’ un altro dei tanti nomi sconosciuti ai più, dei piccoli grandi eroi che seppero reagire all’orrore e che per questo ha meritato la medaglia d’oro al merito civile, conferitagli dal Presidente Napolitano con suo decreto del giugno dell’anno scorso. Domenico Amato, che ebbe la ventura di prestare servizio presso la brigata di Casamoro Porto Ceresio, vicino al confine svizzero, aiutò diversi profughi ebrei e perseguitati politici a espatriare in Svizzera, per sfuggire alla cattura da parte dei nazifascisti. Inoltre, si assunse il delicato compito di inoltrare la corrispondenza ed i valori che le organizzazioni ebraiche indirizzavano ai rifugiati in territorio elvetico. Colto in flagranza ed arrestato dalla polizia di frontiera tedesca, il 17 febbraio del 1944, fu dapprima tradotto in carceri italiane, poi deportato nel campo di lavoro di Gusen (prossimo a quello di concentramento di Mauthausen), dove morì il 27 febbraio 1945 a soli 39 anni d’età. La motivazione del conferimento della medaglia firmata dal Presidente della Repubblica induce a ritenere che a Donato Amato possa essere attribuito, una volta effettuati gli opportuni approfondimenti, anche il riconoscimento di “Giusto tra le nazioni”: "Nel corso dell’ultimo conflitto mondiale si prodigava, con eccezionale coraggio ed encomiabile abnegazione, in favore dei profughi ebrei e dei perseguitati politici, aiutandoli ad espatriare clandestinamente e ad inoltrare la corrispondenza e i valori che le organizzazioni ebraiche indirizzavano ai rifugiati nella vicina Svizzera. Arrestato dalle autorità tedesche veniva infine trasferito in Austria, perdendo la vita in un campo di concentramento. Mirabile esempio di altissima dignità morale, di generoso spirito di sacrificio ed umana solidarietà. 1943/1945 – Mauthausen – Gusen (Austria)". Valerio Di Porto, Consigliere dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane http://www.moked.it/

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