sabato 24 ottobre 2009



A poche ore dal grande incontro di Championsi ragazzi del Maccabi Haifa con i bimbi delle scuole


A poche ore dalla partitissima con la Juventus si apre per i giocatori del Maccabi Haifa fra i sorrisi e l’incitamento degli alunni della scuola ebraica di Torino (le scuole paritarie dell'infanzia e primaria Colonna e Finzi e la scuola secondaria di 1° grado Emanuele Artom). Eyal Golaza, Biram Kial e il capitano Alon Harazi hanno fatto visita in mattinata agli alunni festanti e rumorosi della scuola di via Sant’Anselmo. I tre, visibilmente emozionati di fronte al giovane pubblico, hanno espresso la loro gratitudine per la calorosa accoglienza e in particolar modo hanno ringraziato la direttrice, Marta Morello, per l’ospitalità. Harazi, il giocatore di maggior esperienza fra le fila del Maccabi, ha poi rivelato ai bambini: “Sono molto emozionato di trovare così lontano da casa dei giovani sostenitori come voi; mi ha colpito molto vedere dei cartelloni di incitamento scritti in ebraico” e ha poi voluto sottolineare “la nostra squadra è una delle poche ad avere giocatori ebrei, mussulmani e cristiani”, una dimostrazione che la convivenza è possibile. I giocatori hanno poi regalato alla scuola e alla direttrice sciarpa, bandiera e gagliardetto del Maccabi Haifa.Sperando che la visita sia di buon auspicio per questa sera, la partita si presenta particolarmente ostica per i verdi di Haifa. La Juventus, che in serie A non sta brillando, vuole riscattarsi in Champions e giocherà sicuramente a viso aperto per ottenere gli agognati tre punti. Se da una parte la Juve vuole uscire dalle difficoltà del campionato, il Maccabi deve portare a casa almeno un punto essendo ancora a secco nella competizione europea. L’allenatore Elisha Levi ha dichiarato ieri in conferenza stampa: “Valiamo molto di più degli zero punti in classifica, siamo qui per cambiare le statistiche - e ha aggiunto - siamo venuti a Torino per giocarcela, dobbiamo scendere in campo concentrati e cercare di fare il nostro gioco”. Levi ha poi dichiarato che non cambierà il suo stile di gioco veemente e aggressivo, non importa se di fronte avrà una grande squadra come quella bianconera e ha affermato: “Dobbiamo giocare come sappiamo senza snaturare il modulo. Non abbiamo mai giocato per difenderci ed è grazie a questo spirito che siamo arrivati fin qui”.Harazi, uno dei giocatori più rappresentativi della rosa, ha sostenuto il credo del suo allenatore: “Non partiamo sconfitti, scendiamo in campo con la determinazione di sempre e cercheremo per quanto possibile di aggredire i nostri avversari”. Nessun timore reverenziale dunque anche se “le farfalle nello stomaco ci sono sempre in queste occasioni” ha sottolineato il portiere del Maccabi, Nir Davidovitch “ma - ha poi aggiunto – una volta scesi in campo, dobbiamo pensare solo ala partita”.Nella conferenza stampa c’è stato anche un momento di ilarità generale, più fra gli israeliani a dire il vero, quando un giornalista italiano ha chiesto all’allenatore Levi “se potesse togliere uno fra Buffon, Iaquinta, Diego, Amauri, chi leverebbe?” e uno dei reporter israeliani ha commentato ironico: “Questa è proprio una domanda italiana”. I pronostici sono tutti a favore della squadra di casa ma, come amano dire gli esperti del settore, “nel calcio non si può mai sapere”. Inoltre il Maccabi può contare su dei piccoli tifosi gioiosi ed entusiasti che questa sera potrebbero essere un’arma in più. Daniel Reichel http://www.moked.it/

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