lunedì 9 novembre 2009

Nasrallah Boutros Sfeir


Hezbollah ha perso ma va al governo lo stesso

In Libano va al governo anche chi perde le elezioni. Così Hezbollah, movimento islamico sciita responsabile di attacchi terroristici contro Israele, si appresta a ricoprire almeno due incarichi nel nuovo esecutivo che va formandosi a Beirut, sebbene fosse stato sconfitto il 7 giugno scorso dalla coalizione filo-occidentale “14 marzo” che fa capo a Saad Hariri.La formula spartitoria, escogitata nel tentativo di evitare che il Paese dei Cedri precipiti in una nuova guerra civile, si riassume nella sequenza 15-10-5, cioè quindici ministeri alla maggioranza relativa, dieci all’opposizione e cinque posti di nomina presidenziale, scelti cioè dal capo dello Stato, Michel Sleiman.IL NO DEL PATRIARCA Al più tardi domani, l’esecutivo di unità nazionale dovrebbe vedere la luce, dopo le ultime limature. Mancherà però la benedizione del patriarca cattolico maronita Nasrallah Boutros Sfeir che venerdì aveva ammonito i partiti politici che «la democrazia e le armi non possono coesistere mentre la maggioranza e la minoranza non possono coesistere in un governo».A preoccupare la Chiesa cattolica sono le milizie sciite di Hezbollah, armate dalla Siria e dall’Iran, come ha dimostrato il sequestro di 500 tonnellate di armi a bordo della nave mercantile Francop, bloccata il 5 novembre nel porto israeliano di Ashdod. Attraccato a Beirut, il cargo è stato nuovamente ispezionato e il suo equipaggio al completo è stato interrogato da marinai dell’Unifil, la missione Onu schierata nel sud del Paese e che dall’autunno 2006 pattuglia le acque territoriali del Libano per evitare, di fatto, che arrivino carichi proibiti destinati alla milizia sciita anti-israeliana. Secondo la stampa di Beirut, tuttavia, fonti di Unifil affermerebbero che, durante le ispezioni, non sarebbe stata riscontrata nessuna anomalia nella tipologia del carico, «destinato a clienti privati libanesi». Di che razza di acquirenti potesse trattarsi, lo si può facilmente constatare sul sito informazionecorretta.com, visionando il filmato dell’apertura dei container dell’imbarcazione, zeppi di missili katyusha, granate, mine antiuomo ed esplosivo occultati da sacchi di polietilene.Hezbollah e l’Iran avevano smentito ogni legame con il carico, anche se il presidente del Parlamento libanese Nabih Berri, alleato sciita del Partito di Dio, aveva rivendicato «il diritto di procurarsi armi da chi ritiene più opportuno».
Con tali figure istituzionali, la governabilità del Paese appare già in bilico, anche perché alcuni ministeri chiave paiono destinati all’opposizione. All’ex generale maronita Michel Aoun, ex anti-siriano ma ora fedele alleato di Hezbollah, andrebbero le telecomunicazioni (da affidare all’attuale titolare, Gebran Bassil, genero di Aoun), l’energia, l’industria, il turismo e un altro a scelta tra gli incarichi senza portafoglio. Berri otterrebbe invece gli esteri (che dovrebbero essere assegnati ad Ali al-Shami), la sanità e lo sport, mentre Hezbollah sarebbe soddisfatto dell’agricoltura e delle riforme amministrative.Mentre pare quasi certa la conferma dei due attuali ministri della difesa e degli interni: Elias al Murr e Ziad Baroud, in quota Sleiman, la maggioranza otterrebbe soltanto la giustizia e le finanze, oltre a numerosi ministri senza portafoglio e dicasteri apparentemente meno strategici come gli affari sociali, il lavoro, l’educazione, l’economia, l’informazione e la cultura.Antisemitismo sciitaSe nelle mani di Hezbollah, tuttavia, finisse la pubblica istruzione il rischio per la libertà d’espressione non sarebbe trascurabile. Pochi giorni fa, una scuola anglofona privata di Beirut aveva censurato alcuni estratti del “Diario di Anna Frank” da un testo scolastico, per cassarli poi defintivamente, cedendo alle pressioni degli sciiti antisemiti, ispirati dalle teorie negazioniste della Shoah coltivate a Teheran.08/11/09 http://www.libero-news.it/

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