sabato 9 gennaio 2010



Gerusalemme



Peccato molestare i cristiani, dicono i rabbini

E' questa la decisione di uno dei più importanti tribunali rabbinici di Gerusalemme. Il comunicato dell'Ambasciata di Israele.
Uno dei più alti tribunali rabbinici ortodossi di Israele interviene nella vicenda delle “molestie” subite da fedeli e sacerdoti cristiani da parte di alcuni esponenti dell’ultraortodossia ebraica a Gerusalemme. Ne dà notizia l’ambasciata d’Israele presso la Santa Sede diffondendo il seguente comunicato: “In seguito alle lamentele causate dalle molestie dirette verso sacerdoti e luoghi cristiani nella capitale d’Israele, il consigliere del sindaco di Gerusalemme per le comunità religiose, il signor Jacob Avrahmi, ha preso delle iniziative intese a mobilitare il sostegno della comunità ultraortodossa degli Haredim per combattere la tensione lungo la linea di separazione tra gli ebrei ultraortodossi e i loro vicini cristiani. In un incontro tra i rappresentanti del Ministero degli Affari esteri e la municipalità di Gerusalemme con il Rabbino Shlomo Papenheim della comunità degli Haredim, è stata presentata una lettera di denuncia verso gli attacchi e che cita come i saggi di tutte le epoche hanno sempre proibito di molestare i gentili. Qui di seguito si riporta la traduzione della lettera del Beth Din Tzedek (il Tribunale della Comunità ebraica Ortodossa e la più alta istanza della comunità ebraica ultraortodossa a Gerusalemme), scritta in un ebraico piuttosto originale”. “‘Recenti e ripetute lamentele sono state fatte da gentili a proposito di reiterate molestie ed insulti diretti verso di loro da giovani irresponsabili in vari luoghi della città, specialmente nei pressi di Shivtei Yisrael street e nei pressi della tomba di Shimon il Giusto. Oltre a dissacrare il Santo Nome, che già di per sé rappresenta un peccato assai grave, provocare i gentili, secondo i nostri saggi, (benedetta sia la loro santa e virtuosa memoria), è proibito e può portare tragiche conseguenze sulla nostra comunità, possa Dio avere pietà. Noi, quindi invochiamo chiunque abbia il potere di porre fine a questi vergognosi incidenti, attraverso la persuasione, di attivarsi per rimuovere questi pericoli, affinché la nostra comunità possa vivere in pace. Possa il Santissimo, che sia benedetto il Suo Nome, diffondere il tabernacolo di una vita misericordiosa e pacifica su di noi e sulla Casa d’Israele e Gerusalemme, poiché noi aspettiamo la venuta del Messia prontamente e nel nostro tempo, Amen’ (Firmato il 13 di Tevet 5770 - 30 dicembre 2009 - dal Tribunale di Giustizia della comunità Haredim di Gerusalemme)”.5/1/2010, http://www.lastampa.it/

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