sabato 9 gennaio 2010



Jason Lezak – Il vecchio leone che nuota contro crisi finanziaria e anagrafe

Continuano ad arrivare in redazione commenti sul Pagellone, la classifica di un anno di sport ebraico recentemente pubblicata su l'Unione informa. È ancora Vittorio Pavoncello, presidente della Federazione Italia Maccabi, a segnalarci un nome che non era stato preso in considerazione e sul quale è invece importante soffermarsi, anche per ragioni extrasportive. Quello di Jason Lezak, plurititolato nuotatore statunitense. Sì, perché la sua storia è molto diversa da quella di tanti atleti di successo, abituati a vivere nel benessere e generalmente non sfiorati più di tanto da crisi e turbolenze finanziarie. Ma il 2009 di Lezak, vincitore di due medaglie (un oro e un bronzo) agli ultimi giochi olimpici, è stato un anno terribile, sicuramente il più difficile della sua lunga carriera. Dall’oggi al domani, infatti, si è ritrovato senza uno sponsor. E senza soldi. Colpa della drammatica situazione dell’economia americana, che non ha concesso sconti neanche a uno degli eroi di Pechino 2008 e che ha spinto molte aziende a disinvestire dal settore. Compresa la Nike, da cui Jason riceveva centomila dollari all’anno. Una bella cifra, adesso completamente volatilizzata. E probabilmente, per il povero Lezak, non si tratta di una situazione temporanea. Non gioca certo a suo favore avere trentacinque anni, in un ambiente in cui, superata l’asticella dei trenta, sei considerato vecchio. Fortunatamente, comunque, in vasca scendono ancora esseri umani in carne ed ossa e non banconote e assegni bancari. Anche se il denaro, in un ambiente competitivo come quello del professionismo, gioca indubbiamente la sua parte. Però Jason è una forza della natura. E un uomo tutto di un pezzo, fiero in particolare delle sue solide radici ebraiche. Tanto che nello scorso luglio, mentre a Roma si disputavano i Mondiali di nuoto, ha preferito partecipare alle Maccabiadi. E in Israele non è andato con l’intenzione di farsi due settimane di vacanza. No, Lezak, ha mostrato a tutti di che pasta è fatto. Quattro titoli e, soprattutto, un 47"78 nei 100 metri stile libero. Tempo che fino al 2008 gli sarebbe valso il record del mondo. Un modo per dire che il vecchio leone non è morto, ma che punta con decisione a disputare, da protagonista, le Olimpiadi del 2012. L’ultimo obiettivo di una carriera straordinaria. Alla faccia dei soldi e dell’età che inesorabilmente avanza.Adam Smulevich

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