Il 2009 è stato un anno da dimenticare per il turismo Israeliano a causa della crisi internazionale, delle tensioni e dei combattimenti che si sono svolti nella Striscia di Gaza, così che dal gennaio all’ottobre 2009 sono scese le presenze dal mondo del 15% e dall’Italia del 10%. Nel 2008 gli italiani arrivati nello Stato israeliano sono stati circa 125 mila: nel 2009 il totale si è aggirato intorno alle 100 mila unità, mentre per il 2010 l’obiettivo è quello d’incrementare le percentuali fino a toccare quota 150 mila unità.L’arrivo dei turisti in Israele è molto influenzato dalle tensioni con i palestinesi e dalle notizie che vengono diffuse riguardo alla situazione politica, ma il ministro del turismo ha però dichiarato l’impegno teso ad aumentare i numeri nel settore di sua competenza.Gli accordi con le maggiori compagnie aeree sono una dimostrazione dei loro sforzi. La politica denominata ‘cieli aperti’ che ha ridotto le restrizioni a quelle di proprietà straniera che intendono pianificare voli verso Israele, permettendo di incrementarli insieme al numero di passeggeri. Senza quest’accordo, infatti, le limitazioni avevano gravemente colpito gli arrivi nel Paese.Durante la Fiera a Tel Aviv, il ministro ha specificato che l’aumento dei flussi turistici porterà circa 2 mila nuovi posti di lavoro rendendo l’industria del turismo una voce importante nel bilancio nazionale.Tra i Paesi che stanno investendo di più, troviamo gli Stati Uniti, la Russia, la Germania, la Francia, la Gran Bretagna e l’Italia, ma si punta molto sulla Cina. Infatti, l’El Al, compagnia aerea locale, società relativamente piccola, con meno di 40 aeromobili, è alla ricerca di una collaborazione con Air China, nel tentativo di aprire e incoraggiare il turismo cinese.
La situazione italiana è stata illustrata dal nuovo Direttore dell’Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo in Italia, Tvzi Lotan: ha come obiettivo, per il 2010, l’incremento del numero dei turisti in viaggio verso Israele attraverso una campagna pubblicitaria sui principali quotidiani italiani fino a marzo.Israele, lo sanno bene gli addetti al turismo, è una località difficile da vendere, pochi sono gli operatori che indirizzano lì degli investimenti. La campagna pubblicitaria che l’Ufficio del Turismo di Stato sta pianificando in Italia e nel mondo mira infatti a diffondere un’immagine diversa di questo Paese nel mondo.Feb 11th, 2010,http://periodicoitaliano.info/
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