domenica 14 marzo 2010
Comix - “Mickey Mouse in Gurs”
Se si esamina con attenzione la produzione di fumetti legati alla Shoah, si può notare che gli autori sono tutti figli o nipoti di deportati, che cercano di raccontare gli eventi drammatici dei parenti. Si può tranquillamente parlare di seconda generazione, così oggi si identificano coloro che raccontano i ricordi e soprattutto gli stati d’animo, i sentimenti con cui sono convissuti in casa nel dopoguerra.Per citarne una Lizzie Doron, pubblicata in Italia dalla Giuntina, è un evidente esempio di seconda generazione di “testimoni”. Si tratta dei testimoni indiretti, di coloro che raccontano l’atmosfera e l’ambiente umano in cui sono cresciuti.In realtà già nel 1942 un deportato iniziò a raccontare la sua Shoah. Si tratta di Horst Rosenthal e del suo “Mickey Mouse in Gurs”. Gurs era un campo di concentramento francese.Andrea Grilli, moked.it
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