M.O., Netanyahu: "Non è una colonia"
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, intervenendo a Washington all'annuale riunione dell'Aipac, la più importante lobby ebraica d'America, ha affermato che "Gerusalemme non è una colonia ma "la nostra capitale". Il premier ha poi sollecitato una risposta "rapida e decisiva" della comunità internazionale affermando che, in caso contrario, Israele si "riserverà il diritto di difendersi da solo". Netanyahu ha respinto le critiche internazionali all'annuncio del piano per la costruzione di 1600 nuovi alloggi a Gerusalemme est. "Le illazioni fatte contro lo stato di Israele devono trovare fondamento nei fatti", ha aggiunto il premier. "Il popolo ebraico ha costruito Gerusalemme 3mila anni fa e il popolo ebraico costruisce Gerusalemme oggi", ha aggiunto Netanyahu, spiegando di non far altro che seguire la politica di tutti i governi israeliani dal 1967. Una dichiarazione accolta con un'ovazione della maggior parte dei circa 7500 delegati presenti alla conferenza. In un intervento pronunciato poche ore prima, il segretario di Stato americano Hillary Clinton aveva esortato Israele a compiere scelte "difficili ma necessarie". Un progresso in direzione della pace "esige che tutte le parti, compreso Israele facciano scelte difficili ma necessarie", aveva dichiarato. Netanyahu ha tenuto a sottolineare nel suo discorso che Israele vuole che i palestinesi siano "nostri vicini, che vivano liberamente" ed ha rivolto un appello al presidente dell'Autorità palestinese Mahmoud Abbas, invitandolo a "venire e negoziare la pace". Il premier israeliano ha infine mostrato fermezza anche sulla questione del nucleare iraniano: Israele si attende che "la comunità internazionale agisca in maniera rapida e decisiva" contro la minaccia nucleare iraniana e si riserva "il diritto di difendersi da solo".23/3/2010

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