sabato 13 marzo 2010


L'Agenzia Ebraica è la grande organizzazione internazionale

che da Gerusalemme coordina le attività della Diaspora ebraica finalizzate a promuovere lo sviluppo dello stato d'Israele. È il motore principale di quello che alcuni con orgoglio, altri con nostalgia, altri ancora (bontà loro) con ripugnanza chiamano il Movimento Sionista. L'Agenzia Ebraica ha ora nominato un nuovo direttore generale, Alan Hoffmann. Alan è un elegante signore sulla sessantina nato in Sud Africa che parla un perfetto inglese (con accento inglese, non sudafricano), arrivato in Israele nel 1967 dopo una lunga attività nei movimenti giovanili ebraici e una coerente battaglia contro l'apartheid. È la prima volta che a un posto direttivo di tanta responsabilità viene nominato qualcuno rispetto al quale non c'è un fossato incolmabile di estranea soggezione: non ha bonificato paludi, non ha pilotato aerei da caccia, non è nato in Israele e, assieme a un perfetto ebraico con accento europeo, parla l'inglese senza il rozzo accento di tanti israeliani. Sa fare un discorso politico-culturale più complesso di quello che tante volte abbiamo udito: "Non capisco come tu fai a vivere qui: perché non fai Aliyah?" Definirei Alan Hoffmann "uno dei nostri", uno che conosce bene dall'interno la cultura e le necessità delle comunità dei paesi occidentali dove oggi vive la maggioranza degli ebrei fuori di Israele, e comprende che il progetto, qualsiasi progetto, deve includere una piena collaborazione fra le diverse tonalità del mondo ebraico, dovunque si trovino.Sergio della Pergolla Un. Gerusalemme, moked.it

Nessun commento: