lunedì 29 marzo 2010


Pesach è il giorno più difficile dell'anno ebraico. Il momento in cui sorge il dovere di costruire e di conquistare la nostra libertà. Ma l'emozione, la gioia immensa di voler essere liberi è anche una terribile responsabilità. Per questo alla tavola del Seder, accanto al posto dei propri cari e dei propri amici, molti di noi fra poche ore lasceranno una sedia vuota per l'ospite più atteso. Il suo nome è Gilad Shalit. La sua libertà è la speranza che illumina la notte.
Guido Vitale,giornalista, http://www.moked.it/

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