domenica 18 aprile 2010


Comix - Esperanto

Otto Gabos è sulla strada del fumetto da diversi anni realizzando diverse opere di particolare profondità ed effetto. Esordisce nella rivista Tempi supplementari e poi collabora anche con Frigidaire, Dolce Vita, Cyborg; collabora alla fondazione delle rivista Fuego. Ha lavorato con Pino Cacucci, Massimo Semerano e ad ha una ricca attività anche di illustratore, ma soprattutto una costante produzione fumettistica.“Esperanto” è il suo omaggio alla cultura ebraica. Il fumetto è stato pubblicato dalla Black Velvet in occasione di Lucca Comics & Games 2009. Ci troviamo in una città dove si è diffuso un wargames particolarmente competitivo, dove i giocatori usando dei soldatini che ricordano i soldati nazisti, giapponesi o alleati della seconda guerra mondiale. Dietro questo gioco in realtà si nasconde una lotta tra due sopravvissuti del nostro mondo, perché in realtà ci troviamo di fronte a un mondo parallelo dove Isidore, un ebreo esperto di Cabala, studioso dell’Università di Varsavia, che prima della guerra proponeva teorie strane e misteriose.Un ufficiale nazista, Muntzen, lo sfrutta nel lager per cercare un passaggio in un’altra dimensione dove fuggire. In realtà Muntzen appena giunto nella città di Esperentia avvia un piano per prenderne il potere e instaurare un regime del terrore. Sarà Isidore e un gruppo di giovani idealisti a combattere e sconfiggere l’ufficiale nazista.Isidore è mosso da un desiderio profondo, cioè evitare che il nazismo si diffonda anche in altri mondi. Otto Gabos si ispira a una serie di elementi della fantascienza sociologica, prima fra tutti la metropoli, nel suo sviluppo verticale verso il cielo, ma soprattutto nel sottosuolo dove metaforicamente possono vivere tutti i rifiuti sociali o politici. Ma non manca anche una visione distopica dove però emerge sul finire un soffio di utopia. A Muntzen si oppongono un gruppo di eroi giovani che ricordano gli eroici combattenti del Ghetto di Varsavia.Otto Gabos affianca sempre a un’ottima sceneggiatura, articolata e non banale, un disegno molto ricco e colori scuri e delicati che creano un’atmosfera emotiva che ben si accompagna al senso di pericolo, drammaticità che può percepire il lettore. A differenza degli abitanti di Esperantia noi sappiamo cosa ha fatto il nazismo. Ancor più dei giovani ribelli della città, capiamo l’importanza di combattere uomini come Muntzen. Andrea Grilli, http://moked.it/

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