venerdì 9 aprile 2010


Il primo ministro turco Erdogan attacca duramente Israele

Già da tempo il grande paese sospeso tra laicità ed islamismo, candidato ad entrare nell’Unione Europea, ha raffreddato i propri rapporti con Israele
Un durissimo attacco contro Israele è stato espresso ieri mattina a Parigi dal Primo Ministro turco, Recep Tayyp Erdogan, leader del partito islamico moderato al potere ad Ankara, che ha definito Israele un paese guerrafondaio che rappresenta il maggior "ostacolo sulla strada della pace in Palestina”.Non è la prima volta che la Turchia attacca le politiche di Gerusalemme dopo che non più tardi di due anni fa il suo esercito condusse esercitazioni militari in comune proprio con i militari dello stato ebraico. La Turchia, paese appartenente alla Nato sino ad esserne il suo baluardo in Medio Oriente, è anche il più importante dei paesi candidati ad entrare a far parte dell’Unione Europea, anzi, con i suoi ottanta milioni di abitanti quasi tutti musulmani, sarebbe il più popoloso dell’Europa unita.La Francia di Sarkozy, che ieri Erdogan ha incontrato, socio fondatore dell’Unione è invece con Germania ed Olanda la nazione che più si oppone all’integrazione di Ankara tra i ventisette. Sicuramente le dichiarazioni anti- israeliane pronunciate da Erdogan rappresentano un ulteriore macigno nel difficile e, forse, velleitario cammino turco verso Bruxelles. La borghesia filo-europea, quasi totalmente concentrata ad Istanbul, spera ancora che i militari , baluardo della laicità della Turchia contemporanea come volle il suo fondatore Ataturk, intervengano per rovesciare il governo islamico moderato di Erdogan, anche se allo stesso tempo non si rendono conto che per l’Unione europea pure tale genere di intervento è comunque qualcosa di democraticamente insopportabile forse ancora più degli attacchi anti- ebraici inferti al maggior amico dell’Occidente sulla riva asiatica del Mediterraneo.“A Gaza gli israeliani hanno deliberatamente fatto strage di palestinesi lanciando bombe al fosforo, vietate dalle convenzioni israeliane”, ha tuonato, inoltre, un incattivito Erdogan. Ieri, comunque, il cammino d’avvicinamento della Turchia all’Unione Europea pare sia più stretto della cruna di un ago. Se da un lato, comunque, Erdogan strizza l’occhio ai paesi islamici, anche a quelli fondamentalisti come l’Iran che perseguono la distruzione di Israele, dall’altra glia alleati della Nato non possono più far finta di niente di fronte all’animosità turca, specialmente gli Stati Uniti d’America grandi amici di Israele. Forse prima o poi, nonostante ci si trovi nel ventunesimo secolo, ancora una volta si risolveranno le cose “ alla turca” cioè con l’intervento dei militari. L’Europa, comunque, è e deve essere un’altra cosa. 8 aprile 2010 http://www.agoravox.it/

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