sabato 15 maggio 2010
In Centrale si accendono con un urlo o uno sparo
Milano come Tel Aviv. In vista dell’Expo che nel 2015 trascinerà in città tra venti e ventinove milioni di persone, il Comune si allena ad affrontare il rischio terrorismo piazzando «telecamere intelligenti» sugli obiettivi sensibili. E non si concentra solo sugli allarmi bomba: tra le quattro priorità da controllare con il software che il vicesindaco Riccardo De Corato ha personalmente visionato in Israele e da un paio di mesi sta testando in sei impianti puntati su piazzale Cadorna ci sono anche risse, scippi e la caccia ai writers. Entro l’estate, non appena arriverà il via libera del Garante della privacy, le telecamere di ultima generazione diventeranno dieci, se ne aggiungeranno una in piazza Duomo, una in stazione Centrale, due alle Colonne di San Lorenzo. «Entro il 2015 il sistema potrebbe essere esteso a tutte le stazioni della metropolitana e agli obiettivi sensibili, ma faremo questa operazione gradualmente, con un’attenzione anche ai parchi». Anche perché, una volta acquistato il software non servono impianti ad hoc ma basta applicarlo a quelli già esistenti, e Milano con 1.326 telecamere già attive è tra le città più videosorvegliate d’Europa. Vigili-attori ieri mattina hanno messo in scena il test del sistema. Alla control room della polizia municipale in via Pellico i monitor restano grigi finché la telecamera non si allerta automaticamente - e proietta l’immagine sul video - per un potenziale scippo o graffito in corso d’opera. A quel punto la pattuglia di ghisa, polizia o carabinieri più vicina può entrare in azione. Il Comune ha chiesto di far accendere le telecamere in presenza di oggetti abbandonati - ad esempio una valigetta che viene lasciata senza motivo all’angolo di una strada - velocità (nessuna paura, chi fa jogging non si vedrà circondato da agenti con la pistola, ma solo se è inquadrato ad esempio un ladro in fuga), graffiti (basta avvicinarsi ad un muro con la bomboletta in mano per essere immortalato entro 25 secondi), e assembramenti di persone, che molto spesso si traducono in rissa. In futuro potrebbero essere inseriti tra gli allarmi da rilevare le voci di movimenti anomali, rimozione di oggetti, direzione sbagliata (come un’auto in contromano) e «indugiare sospetto». Una telecamera ad esempio è puntata anche sulla banca di piazzale Cadorna, e soffermarsi troppo a lungo fa già illuminare l’immagine sul video. «A Londra - riferisce De Corato - le telecamere in metropolitana scattano anche per l’abbigliamento trasandato».La spesa per il software, che verrà acquistato entro fine anno, rientrerà negli 8 milioni di euro che il Comune ha messo nel bilancio 2010 per aumentare la videosorveglianza, già prima della fine del mandato ad esempio piazzerà altre 200 nuove telecamere, le prime dieci a giugno si accenderanno in via Mar Nero, Rogoredo e Anselmo da Baggio (per 100mila euro), venti all’esterno dei campi rom regolari grazie ai fondi del governo. Tutte le immagini, ricorda il vicesindaco, «vengono condivise con polizia e carabinieri, e sia le altre forze di polizia che la magistratura ci hanno chiesto nel 2009 di acquisire 2.025 filmati, in pratica 170 al mese, per le indagine giudiziarie, e nei primi tre mesi dell’anno sono saliti già a settecento, cioè 230 al mese». Ma lo scopo è anche (o soprattutto) prevenire, De Corato sottolinea che «nel 2009 i reati in città sono calati del 18%, le rapine addirittura del 37%». 14 maggio 2010, http://www.ilgiornale.it/
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