domenica 16 maggio 2010


La balena grigia sbaglia strada e arriva in Israele

I mari italiani subiranno la stessa sorte del Mediterraneo: «l’introduzione e il successivo insediamento di specie di origine tropicale (tropicalizzazione) e lo spostamento verso nord di specie ad affinità calda (meridionalizzazione)». E’ la teoria degli esperti di ambiente Sergio Castellari e Vincenzo Artale pubblicata nel libro «I cambiamenti climatici in Italia». A subire gli effetti del riscaldamento, dicono gli autori, anche gli ecosistemi di acque dolci. «Ci saranno trasformazioni per l’aumento della temperatura e i cambiamenti del regime idrico». Quanto mare e quanti ghiacci ha attraversato la balena grigia avvistata davanti Israele? E quanto erano stupefatti gli scienziati dell’ «Israel Marine Mammal Research and Assistance Center» nel vedere una delle creature più belle della terra così lontana dalle rotte abituali?Ha percorso migliaia di chilometri dal nord del Pacifico, dopo aver probabilmente perso la strada in cerca di cibo. O addirittura proviene dal Nord Atlantico: una balena grigia fuori dall’Oceano Pacifico, che entra nel Mediterraneo, è cosa rarissima, che non avveniva da secoli. L’Eschrichtius Robustus, più nota come balena grigia, compie infatti una migrazione completa di quasi 20 mila chilometri (da aprile a novembre migra verso l'Artico, poi, da dicembre ad aprile si sposta in Messico, dove si riproduce), ma la sua casa è il Pacifico. Le baleniere e gli attacchi al suo habitat l’avevano quasi portata all’estinzione: scomparsa nel Nord Atlantico già nel ‘600, si pensava fosse sparita anche dal Pacifico settentrionale, poi si scoprì che ne rimanevano poche centinaia di esemplari.La balena grigia segnalata al largo di Israele, se arriva dal Nord Atlantico, è una rarità assoluta. Spiega Aviad Scheinin, dell’«Israel Marine Mammal Research and Assistance Center»: «Si tratta di un esemplare adulto di dodici metri che pesa circa venti tonnellate: una splendida eccezione». Si suppone abbia raggiunto l’Atlantico attraverso il Passaggio a Nord-Ovest, il celebre corridoio di mare artico che collega il Pacifico e l’Atlantico, normalmente coperto di ghiacci. «Quell’animale - ha detto Sheinin - per via dello sciogliersi dei ghiacci dell'Artico è riuscito a entrare in un corridoio che dallo stretto di Bering l’ha condotto al passaggio».L’ennesimo segnale dei cambiamenti climatici è la dislocazione di specie vegetali e animali. Piante e foreste «camminano»: non è una tragedia shakespeariana ma un conseguenza del riscaldamento globale. Studiosi inglesi dicono che le querce avvizziscono, il faggio, a causa della siccità e delle estati calde e secche, potrebbe scomparire da vaste aree del sud Inghilterra. Le termiti si sono già spostate verso il sud dell’Inghilterra, picchi, rane, farfalle e rospi dovranno migrare verso regioni più fresche, altrimenti moriranno. A rischio anche il gallo cedrone, simbolo della Scozia.I cambiamenti continueranno i prossimi anni, con spostamenti di 400-600 chilometri verso Nord per l’aumento di pochi gradi centigradi. Se gli spostamenti non fossero possibili o fossero lenti, verranno danneggiati in modo irreversibile ecosistemi e specie. La popolazione di balene grigie che vive nel nord-est del Pacifico, normalmente migra verso sud a ottobre, verso le acque più calde del Golfo della California. Un tour prodigioso, di almeno 8 mila chilometri. La rotta dell’esemplare «israeliano» fa almanaccare gli esperti, che guardano increduli il planisfero: se viene dal Nord Atlantico avrà imboccato lo stretto di Gibilterra e sarà entrata nel Mediterraneo. E se, invece, fosse scesa a Sud, allo stretto di Magellano? Ma se arriva dal Pacifico, deve aver preso un passaggio tra i ghiacci verso Ovest per ritrovarsi nell’Oceano Atlantico. Di qui, sempre verso sud e in cerca di cibo (le balene grigie sono relativamente «di bocca buona»), ha passato le Colonne d'Ercole e ha raggiunto Israele. Un viaggio che persino il pesce Nemo di Walt Disney o il frate navigatore San Brandano avrebbe mai immaginato. «Verrà ricolonizzato l’Atlantico?», si chiede Sheinin. Le specie, come abbiamo detto, per adattarsi alle mutazioni climatiche cercano di cambiare habitat. Di sicuro la balena grigia arrivata nel mediterraneo sembra abbastanza felice: è un po’ magra, ma è stato un lungo viaggio.13/5/2010 http://www.lastampa.it/l

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