mercoledì 26 maggio 2010

"Tutti nei rifugi anti-missile" Israele si esercita, nervosismo in Libano e Iran

Lo scenario è di quelli da incubo: un improvviso attacco con centinaia, forse migliaia, di missili di diverso raggio, potenza e forse anche con testate per la guerra chimica, lanciati dagli Hezbollah in Libano, da Hamas a Gaza, e forse anche dalla Siria, con l'attiva sollecitazione dell'Iran. Per prepararsi a questa eventualità Israele ha lanciato oggi una vasta esercitazione di difesa civile, Denominata «Punto di Svolta Numero 4».L'esercitazione, giunta alla sua quarta edizione, durerà questa volta cinque giorni e comporterà la mobilitazione dell'intero apparato della difesa civile in tutto il paese, inclusi i municipi, la polizia, le forze armate, i servizi governativi, di pronto soccorso, della sanità. Toccherà il culmine mercoledì prossimo, quando alle 10 del mattino in tutto il paese suoneranno le sirene e la popolazione sarà invitata a scendere nei rifugi o a entrare per una decina di minuti in stanze protette. Il premier Benyamin Netanyahu ha detto che l'esercitazione ha solo un carattere difensivo e che, anzi, il governo vuole solo «quiete, stabilità e pace». Messaggi tranquillizzanti sono stati inviati ai vicini arabi.L'esercitazione conferma che nell'era dei missili le retrovie in Israele non godono più dell'immunità che le forze armate erano riuscite a garantire nei passati conflitti. Una svolta di cui Israele aveva già avvertito le concrete conseguenze sia durante la Guerra nel Golfo nel 1991 - quando 39 missili Scud iracheni colpirono Tel Aviv e altre località - sia, ancora di più, nel conflitto in Libano dell'estate del 2006, quando decine di civili furono uccisi da 4mila razzi sparati dagli Hezbollah contro molti centri abitati nel nord del Paese, costringendo oltre un milione e mezzo di abitanti a scendere nei rifugi o a trasferirsi in aree non minacciate. Analoga esperienza hanno vissuto per anni anche gli abitanti nei centri nel sud di Israele ripetutamente colpiti dai razzi sparati da Hamas a Gaza, fino all'offensiva militare israeliana nel dicembre del 2008. Malgrado le assicurazioni di Netanyahu, nel clima di forte tensione e di sospetti che avvelena la regione, l'esercitazione è causa di grande nervosismo in Libano, dove gli Hezbollah hanno richiamato alle armi migliaia di miliziani, in Siria, a Gaza e anche in Iran, dove si teme un attacco militare contro i suoi impianti nucleari da parte di Israele o dagli Stati Uniti. Israele, a sua volta, teme che l'Iran possa reagire a un attacco imponendo agli Hezbollah e a Hamas, che Teheran rifornisce di armi e razzi sempre più potenti e ad ampio raggio, di bombardare col loro arsenale le città israeliane. Un'estensione del conflitto alla Siria sarebbe in questo caso pure probabile. 23 maggio 2010 http://www.ilsole24ore.com/

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