giovedì 3 giugno 2010


Israele e diritto di navigazione

Poteva Israele evitare la sfida e lasciar passare la flottiglia?Naturalmente con Israele coinvolta in un caso del genere la risposta è scontata. I pacifisti ed i collaboratori del terrorismo internazionale stanno starnazzando usando argomentazioni fantasiose supportati da quelle iene dei media.Cè chi dice che la nave non si poteva fermare, chi dice che non si poteva abbordare, chi dice che le acque internazionali …, chi che la nave è turca, chi questo…, chi quello … Insomma un sacco di chiacchiere basate sul nulla, sull’ ignoranza, sulla faziosità.Vorrei sapere quelle stesse persona che cosa hanno pensato e cosa hanno fatto quando i coreani del nord hanno deliberatamente affondato un vascello da guerra della corea del sud o quando gli inglesi hanno deliberatamente affondato il “General Belgrano” in acque ben distanti dalle zone di operazione alle “Malvinas”.O quando i pirati rapiscono una nave o quando le navi sono usate per il traffico di migranti. Si può ispezionare, condurre una nave in porto?C’è anche il caso della nave Iraniana che poco tempo fà fu sequestrata perchè imbottita di armi destinate ai palestinesi (guarda un pò).Direte che sono casi diversi. No, non lo sono, in comune hanno le acque internazionali. Il caso della Marmara potrebbe essere paragonato agli atti d’immigrazione clandestina o al traffico di schiavi o di armi o di stupefacenti.Il mare non è la terra ferma e questa differenza ha prodotto convenzioni e leggi del diritto internazionale che sono tipiche ed uniche.Nelle convenzioni di Ginevra c’è un protocollo apposito per quanto riguarda il comportamento da tenere in mare. Il diritto internazionale ha degli articoli specifici ed ultimamente l’ONU ha approvato una convenzione (1982) per riassumere/aggiornare tutte le convenzioni precedenti. Diciamo che l’ONU ha voluto fare chiarezza tra una miriade di norme alcune delle quali anacronistiche o mancanti.Per curiosità, questo fu il comunicato in base al quale gli Inglesi si arrogarono il diritto di affondare l’incrociatore argentino :« Nell’annunciare l’instaurazione di una Zona di Interdizione Marittima intorno alle isole Falkland, il Governo di Sua Maestà ha reso chiaro che questa misura è stata presa senza pregiudizio al diritto del Regno Unito di intraprendere qualunque misura aggiuntiva si rendesse necessaria per esercitare il suo diritto all’autodifesa, come previsto dall’Articolo 51 dello statuto delle Nazioni Unite. Di conseguenza il Governo di Sua Maestà desidera ora rendere chiaro che ogni manovra di avvicinamento da parte di navi da guerra argentine, inclusi sottomarini, navi ausiliarie o aerei militari, che possano costituire una minaccia alla missione delle forze britanniche nel Sud Atlantico, incontreranno una risposta appropriata. Tutti gli aerei argentini, inclusi aerei civili impegnati nella sorveglianza di forze britanniche, saranno considerati ostili e passibili di essere trattati di conseguenza. »Attualmente, Israele, si trova in queste condizioni : c’è una zona interdetta alla navigazione, c’è il rischio concreto di traffico d’armi e quindi lo stato rivierasco è nel pieno diritto di fermare, ispezionare, condurre nei suoi porti i navigli sospetti. Chi si oppone con le armi non può che pagarne le conseguenze.Questa è la comunicazione, formalmente corretta e molto ben formulata, della marina Israeliana alla nave Marmara. All’invito di approdare in un porto Israeliano il comandante della Marmara risponde negativamente. A quel punto le scelte erano due :
A) aprire il fuoco avanti la prua della nave turca (con grande rischio) per obbligarla a riguadagnare il largo
B) abbordare la nave per condurla in un porto Israeliano
Non ci sono alternative. Sbarrare la strada è un rischio altissimo, vedi il disastro nel canale di Otranto del 1977.Il comando ha scelto la seconda ipotesi supponendo di trovare a bordo persone pacifiche anche se determinate nel loro scopo. Chi avrebbe mai immaginato che dei “pacifisti” avrebbero reagito con le armi?
Per chi si volesse cimentare in lunghissime letture di seguito troverà i principali documenti :
Attività di prevenzione antiterrorismo nel settore del trasporto marittimo
convenzione onu sul diritto del mare
Lotta contro la Pirateria
Protocollo addizionale contro il traffico di migranti
Un saggio : LIBERTA’ DEI MARI E CONTROLLO DEGLI STATI COSTIERI – in particolare, dal trattato del 1982; – DIRITTO DI PASSAGGIO INOFFENSIVO Montego Bay precisa che il passaggio deve essere “continuo e rapido” e che non “rechi pregiudizio alla pace, al buon ordine o alla sicurezza dello stato costiero”. In caso contrario lo stato può adottare le necessarie misure, eccezionalmente chiuderlo al traffico. Questo vale per navi civili, militari e sottomarini con l’obbligo di navigare in superficie.

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