lunedì 21 giugno 2010


Netanyahu con l'inviato del Quartetto (Usa, Ue, Russia e Onu) Blair

Gaza, Israele revoca il blocco terrestre

Svolta dopo il vertice con BlairSemaforo verde per tutti i beni,esclusi solo gli ordigni militari«Ma Hamas resta terrostica»
Israele ha annunciato la revoca dell’embargo su tutti i «beni ad uso civile», mantenendo però il blocco marittimo per impedire l’importazione di materiali da guerra nell’enclave palestinese. «A partire da oggi, c’è il semaforo verde per l’ingresso di tutti i beni a Gaza fatta eccezione per gli equipaggiamenti militari e il materiale in grado di rafforzare la macchina da guerra di Hamas», ha dichiarato un alto responsabile governativo. L’alleggerimento del blocco prevede che tutte le merci civili che non figurano su una lista di prodotti vietati (fra i quali armi, materiale militare o equipaggiamenti che possono essere usati a fini di guerra) potranno entrare a Gaza, ha precisato un comunicato ufficiale. Israele autorizzerà anche l’ingresso di quantità più ingenti di materiali da costruzione, ma unicamente per dei progetti approvati dall’Autorità nazionale palestinese del presidente Abu Mazen, come scuole, presidi medici, stazioni per la depurazione dell’acqua. Le restrizioni puntano ad impedire ad Hamas di utilizzare cemento o affini per costruire «bunker» o di servirsi di tubi per costruirsi dei razzi. Israele si impegna anche ad aumentare l’attività dei punti di passaggio fra lo Stato ebraico e Gaza al fine di incrementare il traffico di merci via terra. Per contro, Israele continuerà ad obbligare tutte le imbarcazioni dirette a Gaza a fermarsi nel porto israeliano di Ashdod per controllare i loro carichi, mantenendo così il blocco marittimo dell’enclave palestinese. L’annuncio israeliano è seguito ad un incontro fra il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’inviato speciale del Quartetto per il Medio Oriente, Tony Blair.Giovedì scorso, il gabinetto di sicurezza israeliano aveva fissato i principi di un alleggerimento del blocco imposto da quattro anni a Gaza. La decisione odierna avviene a seguito delle pressioni della comunità internazionale. Pressioni fortemente aumentate dopo l’attacco del 31 maggio alla flottiglia umanitaria che tentava di forzare il blocco e consegnare aiuti ai palestinesi locali. L’incursione è costata la vita a nove civili turchi ed ha provocato numerose proteste nel mondo.La Casa Bianca ha subito espresso il suo pieno sostegno alla decisione di Israele, sostenendo che permetterà di migliorare la vita quotidiana degli abitanti di Gaza. L’amministrazione Usa ha anche fatto sapere che Netanyahu sarà ricevuto dal presidente Barack Obama il 6 luglio a Washington. Secondo la radio militare, l’annuncio israeliano ha «facilitato» l’organizzazione di questo incontro fra i due leader che si erano lasciati in fredda al termine dell’ultima visita di Netanyahu alla Casa Bianca il 24 marzo. Il blocco di Gaza continua tuttavia a suscitare frizioni fra Israele e la comunità internazionale. Il governo tedesco oggi ha denunciato il rifiuto delle autorità israeliane di lasciar entrare oggi a Gaza il ministro allo Sviluppo, Dirk Niebel. L’interessato ha parlato di «un grande errore di politica estera da parte del governo israeliano» mentre il capo della diplomazia Guido Westerwelle ha sottolineato che Berlino come tutta l’Ue attendeva «la fine del blocco» di Gaza.20/6/2010,http://www.lastampa.it/

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