Sere fa, sorseggiando tisane nel mio salotto romano con tre amici libanesi tra cui la scrittrice Zena el Khalil, si discuteva del futuro di Beirut, della paura di una nuova guerra, delle speranze e degli orizzonti di una generazione, quella dei trent'enni, cresciuta con la certezza d'essersi lasciata le guerre civili alle spalle per ritrovarsi adulta tra raid aerei e autobombe. Chi non è mai stato a Beirut non può capire l'energia vitale, in alcuni casi al limite dell'autodistruttività, dei suoi figli migliori in equilibrio dialettico tra lo slancio verso il futuro da governare con le proprie mani e il peso di quell'atavica infelicità araba così ben descritta da Samir Kassir prima d'essere assassinato. Volete averne un'idea? Guardate il video della canzone General Suleiman, un hit d'un paio d'anni fa di Zeid and the Wings filmato a luglio dal regista italiano Gigi Roccati. A giudicare dai contatti su YouTube sta diventando un caso. Ascoltare/guardare per credere. A parte l'impossibilità di tener fermo il piede al ritmo delle strofe contro i signori della guerra, i politici corrtti, contro l'intelligence straniera che non si decide a mollare il paese dei Cedri, leggerete certamente con interesse i commenti postati sotto. Una valanga arrivano da Israele, molti sono applausi. Quel che colpisce gli israeliani, si intuisce, è la capacità critica e la volontà d'esprimerla dei giovani di una regione in cui la libertà di parola non è sempre scontata. Qualcuno li ascolta? Ieri, intanto, li ha ascoltati il Los Angeles Times...12/9/2010,http://www.lastampa.it/
lunedì 13 settembre 2010
Sere fa, sorseggiando tisane nel mio salotto romano con tre amici libanesi tra cui la scrittrice Zena el Khalil, si discuteva del futuro di Beirut, della paura di una nuova guerra, delle speranze e degli orizzonti di una generazione, quella dei trent'enni, cresciuta con la certezza d'essersi lasciata le guerre civili alle spalle per ritrovarsi adulta tra raid aerei e autobombe. Chi non è mai stato a Beirut non può capire l'energia vitale, in alcuni casi al limite dell'autodistruttività, dei suoi figli migliori in equilibrio dialettico tra lo slancio verso il futuro da governare con le proprie mani e il peso di quell'atavica infelicità araba così ben descritta da Samir Kassir prima d'essere assassinato. Volete averne un'idea? Guardate il video della canzone General Suleiman, un hit d'un paio d'anni fa di Zeid and the Wings filmato a luglio dal regista italiano Gigi Roccati. A giudicare dai contatti su YouTube sta diventando un caso. Ascoltare/guardare per credere. A parte l'impossibilità di tener fermo il piede al ritmo delle strofe contro i signori della guerra, i politici corrtti, contro l'intelligence straniera che non si decide a mollare il paese dei Cedri, leggerete certamente con interesse i commenti postati sotto. Una valanga arrivano da Israele, molti sono applausi. Quel che colpisce gli israeliani, si intuisce, è la capacità critica e la volontà d'esprimerla dei giovani di una regione in cui la libertà di parola non è sempre scontata. Qualcuno li ascolta? Ieri, intanto, li ha ascoltati il Los Angeles Times...12/9/2010,http://www.lastampa.it/
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