venerdì 3 settembre 2010


Dice che a Cuba

Ad un’importante riunione dei Comunisti Italiani, tenutasi alla sezione Bar e Tabacchi della Stazione Ostiense, è finalmente esplosa la verità sul traffico contro-rivoluzionario sionista a Cuba. Le informazioni come al solito sono certissime, essendo state origliate da Serrapanca Luigi, della cellula guevarista di Ostia-Lido, “Cuba rossa, i servi americani e tutte quante le colf sioniste nella fossa”. Il Serrapanca giura su Berlusconi di averle sentite da un certo Nando Paneazzimo in Mosè che, dice, per risparmiare i soldi del barbiere il lunedì si va a tagliare i capelli direttamente sulle rotaie della Metro. Questo Paneazzimo avrebbe saputo tutto da Sansone Abraminucci, che, dice, fa il massaggiatore di gorilla allo zoo. Abraminucci, che tra parentesi dice ha sei o sette gobbe, ha confidato realisticamente a Nando e a un babbuino cosa tramenano gli ebrei a Cuba. Dice, che all’incontro del 31 agosto tra Castro e i rappresentanti della comunità ebraica cubana, tutto è andato non bene, ma benissimo, dato che Fidel per gli ebrei si squarcerebbe il fegato e glielo offrirebbe spalmato, e se non lo fa è perché non è kasher e sa troppo di rum. Dice, che l’incontro con gli ebrei si è svolto all’acquario della capitale per alcuni delicati chiarimenti dopo l'arresto a dicembre del sospetto doppiogiochista fascio-imperialista-Usa Alan Gross, che ha un cognome che zufola in ebraico dal Portico d’Ottavia sino all’Antartide. Dice, che questo Gross ha distribuito una pacchettata di telefoni satellitari ai dissidenti, e questo a Fidel spiace. E dire che Lui ha una pazienza da santo e da trentanni ingoia che la sera del capodanno ebraico quando il rabbino di Cuba suona lo shofar in realtà telefona alla Cia. Ma pace, tutto questo viene ripetutamente perdonato dal Leader Maximo. L’unica neo, peloso, è che a Fidel spiace che gli ebrei non vogliano pregare in iraniano ora che finalmente Teheran è la nuova luce del mondo socialista. Ma come dicevamo, l’incontro si è svolto in una cornice di grande equilibrio all’acquario della capitale. Castro ha chiesto se c’erano critiche e nessuno ha detto niente. Poi Fidel ha lasciato la sala e il gruppo degli ebrei è risalito a galla. Il Tizio della Sera http://www.moked.it/

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