(ASCA) - Roma, 2 set - Dopo uno stallo di 20 mesi, avranno inizio oggi i colloqui di pace diretti tra Israele e l'Autorita' nazionale palestinese.Dallo scoppio della Guerra dei Sei giorni nel 1967, si sono susseguiti diversi negoziati con esiti parziali e discordanti. Ecco le tappe principali dei colloqui di pace negli ultimi 40 anni. 1967 - Risoluzione 242 - Approvata il 22 novembre dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l'accordo stabilisce i principi guida della maggior parte dei piani di pace successivi. La risoluzione chiede il ''ritiro delle forze armate israeliane dai territori occupati nella guera dei Sei Giorni'', nonche' ''il rispetto e il riconoscimento della sovranita' e dell'indipendenza politica'' degli stati confinanti. 1977 - Storica visita a novembre a Gerusalemme del presidente egiziano Anwar Sadat. 1978 - Accordi di Camp David. Il Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, cavalcando le speranze suscitate dalla visita, invita Sadat e il primo ministro israeliano Menachem Begin a Camp David, vicino a Washington, per colloqui di pace. I negoziati si protraggono per 12 giorni e sfociano in due accordi in base ai quali Israele si impegna a restituire la penisola del Sinai all'Egitto, mentre quest'ultimo si discosta dalle posizioni estremistiche dell'Olp, il movimento per la liberazione della Palestina. Tuttavia, la pace tra Egitto e Israele dura poco. Due anni dopo i trattati, il presidente egiziano Sadat viene assassinato dagli estremisti islamici facendo nascere nuove tensioni tra i due paesi. 2001 - Conferenza di Madrid - Sponsorizzata da Stati Uniti e Unione Sovietica, e' convocata per incoraggiare altri paesi arabi a firmare accordi con Israele. Oltre a Israele ed Egitto sono invitati Giordania, Libano e Siria. La conferenza porta a un trattato di pace tra Israele e Giordania nel 1994. 1993 - Accordi di Oslo - Affrontano l'elemento mancante di tutti i discorsi precedenti, un accordo diretto tra israeliani e palestinesi, rappresentati dall'Olp. L'accordo, firmato nel giardino della Casa Bianca il 13 settembre 1993, alla presenza del presidente americano Bill Clinton, stabilisce il ritiro delle truppe israeliane dalla Cisgiordania e da Gaza, e l'istituzione di un ''governo ad interim palestinese''' per un periodo transitorio di cinque anni. Hamas rifiuta gli accordi e lancia una serie di attacchi suicidi contro Israele. 2000 - Camp David - Nei colloqui tra il primo ministro israeliano Ehud Barak e il presidente dell'Olp Yasser Arafat vengono affrontate le questioni dei confini, dello status di Gerusalemme e del ritorno dei rifugiati. Israele offre la Striscia di Gaza, gran parte della Cisgiordania, e alcune aree del deserto del Negev, in cambio del controllo degli insediamenti principali e della maggior parte di Gerusalemme est. I palestinesi vogliono invece il ritiro israeliano entro i confini del 1967 e il ritorno dei profughi. L'incontro si conclude con un nulla di fatto .2001 - Taba - In occasione di questi negoziati, patrocinati dal presidente americano Bill Clinton, le due parti dimostrano maggiore flessibilita' sui confini e per la prima volta Israele accetta Gerusalemme est come capitale di uno stato palestinese. 2002 - Piani di pace in Arabia Saudita - Il piano di pace saudita viene presentato al vertice arabo di Beirut nel marzo 2002. Prevede il ritiro di Israele ai confini del giugno 1967 e la creazione di uno stato palestinese in Cisgiordania e a Gaza. In cambio, i palestinesi devono riconoscere Israele. Il piano viene approvato nel corso del vertice arabo di Riyadh del 2007. 2003 - Roadmap - Si tratta di un calendario elaborato dal 'Quartetto' formato da Stati Uniti, Russia, Unione Europea e Nazioni Unite. Non stabilisce i dettagli di una soluzione definitiva, ma suggerisce una strada da seguire per raggiungere la pace. Gli obiettivi della roadmap, da raggiungere entro il 2005, non sono mai stati conseguiti. 2003 - Accordi di Ginevra - L'accordo prevede che i palestinesi rinuncino al loro ''diritto al ritorno'' in cambio di quasi tutta la Cisgiordania. Prevede anche che Israele ceda alcuni insediamenti importanti come quello di Ariel, pur mantenendo quelli piu' vicini al confine, e che i palestinesi stabiliscano a Gerusalemme est la capitale del loro futuro Stato. 2007 - Annapolis - Gli accordi di Annapolis tra il primo ministro israeliano Ehud Olmert e il presidente dell'Autorita' palestinese Mahmoud Abbas prevedono il raggiungimento di un accordo pieno di pace entro la fine del 2008. Incontri regolari tra i due leader hanno avuto luogo fino all'offensiva militare israeliana, 'Piombo fuso', contro la Striscia di Gaza del 2008, quando i negoziati hanno subito una brusca interruzione.
giovedì 2 settembre 2010
M.O.: 40 ANNI DI NEGOZIATI FALLITI. ECCO LE TAPPE (SCHEDA)
(ASCA) - Roma, 2 set - Dopo uno stallo di 20 mesi, avranno inizio oggi i colloqui di pace diretti tra Israele e l'Autorita' nazionale palestinese.Dallo scoppio della Guerra dei Sei giorni nel 1967, si sono susseguiti diversi negoziati con esiti parziali e discordanti. Ecco le tappe principali dei colloqui di pace negli ultimi 40 anni. 1967 - Risoluzione 242 - Approvata il 22 novembre dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l'accordo stabilisce i principi guida della maggior parte dei piani di pace successivi. La risoluzione chiede il ''ritiro delle forze armate israeliane dai territori occupati nella guera dei Sei Giorni'', nonche' ''il rispetto e il riconoscimento della sovranita' e dell'indipendenza politica'' degli stati confinanti. 1977 - Storica visita a novembre a Gerusalemme del presidente egiziano Anwar Sadat. 1978 - Accordi di Camp David. Il Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, cavalcando le speranze suscitate dalla visita, invita Sadat e il primo ministro israeliano Menachem Begin a Camp David, vicino a Washington, per colloqui di pace. I negoziati si protraggono per 12 giorni e sfociano in due accordi in base ai quali Israele si impegna a restituire la penisola del Sinai all'Egitto, mentre quest'ultimo si discosta dalle posizioni estremistiche dell'Olp, il movimento per la liberazione della Palestina. Tuttavia, la pace tra Egitto e Israele dura poco. Due anni dopo i trattati, il presidente egiziano Sadat viene assassinato dagli estremisti islamici facendo nascere nuove tensioni tra i due paesi. 2001 - Conferenza di Madrid - Sponsorizzata da Stati Uniti e Unione Sovietica, e' convocata per incoraggiare altri paesi arabi a firmare accordi con Israele. Oltre a Israele ed Egitto sono invitati Giordania, Libano e Siria. La conferenza porta a un trattato di pace tra Israele e Giordania nel 1994. 1993 - Accordi di Oslo - Affrontano l'elemento mancante di tutti i discorsi precedenti, un accordo diretto tra israeliani e palestinesi, rappresentati dall'Olp. L'accordo, firmato nel giardino della Casa Bianca il 13 settembre 1993, alla presenza del presidente americano Bill Clinton, stabilisce il ritiro delle truppe israeliane dalla Cisgiordania e da Gaza, e l'istituzione di un ''governo ad interim palestinese''' per un periodo transitorio di cinque anni. Hamas rifiuta gli accordi e lancia una serie di attacchi suicidi contro Israele. 2000 - Camp David - Nei colloqui tra il primo ministro israeliano Ehud Barak e il presidente dell'Olp Yasser Arafat vengono affrontate le questioni dei confini, dello status di Gerusalemme e del ritorno dei rifugiati. Israele offre la Striscia di Gaza, gran parte della Cisgiordania, e alcune aree del deserto del Negev, in cambio del controllo degli insediamenti principali e della maggior parte di Gerusalemme est. I palestinesi vogliono invece il ritiro israeliano entro i confini del 1967 e il ritorno dei profughi. L'incontro si conclude con un nulla di fatto .2001 - Taba - In occasione di questi negoziati, patrocinati dal presidente americano Bill Clinton, le due parti dimostrano maggiore flessibilita' sui confini e per la prima volta Israele accetta Gerusalemme est come capitale di uno stato palestinese. 2002 - Piani di pace in Arabia Saudita - Il piano di pace saudita viene presentato al vertice arabo di Beirut nel marzo 2002. Prevede il ritiro di Israele ai confini del giugno 1967 e la creazione di uno stato palestinese in Cisgiordania e a Gaza. In cambio, i palestinesi devono riconoscere Israele. Il piano viene approvato nel corso del vertice arabo di Riyadh del 2007. 2003 - Roadmap - Si tratta di un calendario elaborato dal 'Quartetto' formato da Stati Uniti, Russia, Unione Europea e Nazioni Unite. Non stabilisce i dettagli di una soluzione definitiva, ma suggerisce una strada da seguire per raggiungere la pace. Gli obiettivi della roadmap, da raggiungere entro il 2005, non sono mai stati conseguiti. 2003 - Accordi di Ginevra - L'accordo prevede che i palestinesi rinuncino al loro ''diritto al ritorno'' in cambio di quasi tutta la Cisgiordania. Prevede anche che Israele ceda alcuni insediamenti importanti come quello di Ariel, pur mantenendo quelli piu' vicini al confine, e che i palestinesi stabiliscano a Gerusalemme est la capitale del loro futuro Stato. 2007 - Annapolis - Gli accordi di Annapolis tra il primo ministro israeliano Ehud Olmert e il presidente dell'Autorita' palestinese Mahmoud Abbas prevedono il raggiungimento di un accordo pieno di pace entro la fine del 2008. Incontri regolari tra i due leader hanno avuto luogo fino all'offensiva militare israeliana, 'Piombo fuso', contro la Striscia di Gaza del 2008, quando i negoziati hanno subito una brusca interruzione.
(ASCA) - Roma, 2 set - Dopo uno stallo di 20 mesi, avranno inizio oggi i colloqui di pace diretti tra Israele e l'Autorita' nazionale palestinese.Dallo scoppio della Guerra dei Sei giorni nel 1967, si sono susseguiti diversi negoziati con esiti parziali e discordanti. Ecco le tappe principali dei colloqui di pace negli ultimi 40 anni. 1967 - Risoluzione 242 - Approvata il 22 novembre dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l'accordo stabilisce i principi guida della maggior parte dei piani di pace successivi. La risoluzione chiede il ''ritiro delle forze armate israeliane dai territori occupati nella guera dei Sei Giorni'', nonche' ''il rispetto e il riconoscimento della sovranita' e dell'indipendenza politica'' degli stati confinanti. 1977 - Storica visita a novembre a Gerusalemme del presidente egiziano Anwar Sadat. 1978 - Accordi di Camp David. Il Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, cavalcando le speranze suscitate dalla visita, invita Sadat e il primo ministro israeliano Menachem Begin a Camp David, vicino a Washington, per colloqui di pace. I negoziati si protraggono per 12 giorni e sfociano in due accordi in base ai quali Israele si impegna a restituire la penisola del Sinai all'Egitto, mentre quest'ultimo si discosta dalle posizioni estremistiche dell'Olp, il movimento per la liberazione della Palestina. Tuttavia, la pace tra Egitto e Israele dura poco. Due anni dopo i trattati, il presidente egiziano Sadat viene assassinato dagli estremisti islamici facendo nascere nuove tensioni tra i due paesi. 2001 - Conferenza di Madrid - Sponsorizzata da Stati Uniti e Unione Sovietica, e' convocata per incoraggiare altri paesi arabi a firmare accordi con Israele. Oltre a Israele ed Egitto sono invitati Giordania, Libano e Siria. La conferenza porta a un trattato di pace tra Israele e Giordania nel 1994. 1993 - Accordi di Oslo - Affrontano l'elemento mancante di tutti i discorsi precedenti, un accordo diretto tra israeliani e palestinesi, rappresentati dall'Olp. L'accordo, firmato nel giardino della Casa Bianca il 13 settembre 1993, alla presenza del presidente americano Bill Clinton, stabilisce il ritiro delle truppe israeliane dalla Cisgiordania e da Gaza, e l'istituzione di un ''governo ad interim palestinese''' per un periodo transitorio di cinque anni. Hamas rifiuta gli accordi e lancia una serie di attacchi suicidi contro Israele. 2000 - Camp David - Nei colloqui tra il primo ministro israeliano Ehud Barak e il presidente dell'Olp Yasser Arafat vengono affrontate le questioni dei confini, dello status di Gerusalemme e del ritorno dei rifugiati. Israele offre la Striscia di Gaza, gran parte della Cisgiordania, e alcune aree del deserto del Negev, in cambio del controllo degli insediamenti principali e della maggior parte di Gerusalemme est. I palestinesi vogliono invece il ritiro israeliano entro i confini del 1967 e il ritorno dei profughi. L'incontro si conclude con un nulla di fatto .2001 - Taba - In occasione di questi negoziati, patrocinati dal presidente americano Bill Clinton, le due parti dimostrano maggiore flessibilita' sui confini e per la prima volta Israele accetta Gerusalemme est come capitale di uno stato palestinese. 2002 - Piani di pace in Arabia Saudita - Il piano di pace saudita viene presentato al vertice arabo di Beirut nel marzo 2002. Prevede il ritiro di Israele ai confini del giugno 1967 e la creazione di uno stato palestinese in Cisgiordania e a Gaza. In cambio, i palestinesi devono riconoscere Israele. Il piano viene approvato nel corso del vertice arabo di Riyadh del 2007. 2003 - Roadmap - Si tratta di un calendario elaborato dal 'Quartetto' formato da Stati Uniti, Russia, Unione Europea e Nazioni Unite. Non stabilisce i dettagli di una soluzione definitiva, ma suggerisce una strada da seguire per raggiungere la pace. Gli obiettivi della roadmap, da raggiungere entro il 2005, non sono mai stati conseguiti. 2003 - Accordi di Ginevra - L'accordo prevede che i palestinesi rinuncino al loro ''diritto al ritorno'' in cambio di quasi tutta la Cisgiordania. Prevede anche che Israele ceda alcuni insediamenti importanti come quello di Ariel, pur mantenendo quelli piu' vicini al confine, e che i palestinesi stabiliscano a Gerusalemme est la capitale del loro futuro Stato. 2007 - Annapolis - Gli accordi di Annapolis tra il primo ministro israeliano Ehud Olmert e il presidente dell'Autorita' palestinese Mahmoud Abbas prevedono il raggiungimento di un accordo pieno di pace entro la fine del 2008. Incontri regolari tra i due leader hanno avuto luogo fino all'offensiva militare israeliana, 'Piombo fuso', contro la Striscia di Gaza del 2008, quando i negoziati hanno subito una brusca interruzione.
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